CHI NON VUOLE MORIRE DEMOCRISTIANO HA TEMPO PER SUICIDARSI PRIMA DELLA FIDUCIA DELLA CAMERA

Fare il governo del presidente e’ stato sempre il sogno , nemmeno tanto segreto, di tutti i presidenti della Repubblica che si sono avvicendati al Quirinale.
Il primo fu Giovanni Gronchi. Il suo premier fu Fernando Tambroni, soprannominato ” il peggio Fernando”.
Doveva fare il centro sinistra – il pallino di tutti gli italiani e’ diventare miliardari; tutti i politici vogliono maggioranze ” bulgare”.
Benché’ provenisse dalla posizione di potere di Ministro dell’interno, Tambroni non riuscì’ che a diminuire il prezzo dello zucchero di 20 lire al chilo e poi fu affondato dalla decisione del MSI di tenere il suo congresso a Genova e dai disordini che ne seguirono.
Il PCI che paventava l’isolamento dal PSI, riuscì’ ad ottenere quattro morti a Reggio Emilia ( mentre a Roma una brillante carica di uno squadrone di Carabinieri a cavallo comandata dal capitano d’Inzeo, mise fine ai disordini di Porta S Paolo senza spargimenti di sangue.I manifestanti erano addestrati ad affrontare le camionette della Celere, ma non i cavalli).
Ci voleva il Presidente Napolitano, comunista non valorizzato dai comunisti, per riuscire nell’intento in cui era fallito Antonio Segni capo della corrente dorotea che scelto il candidato per il suo governo ( Merzagora) e predisposto un piano di ordine pubblico in caso di disordini ” alla Tambroni” , ebbe un ictus invalidante mentre litigava con Saragat che gli successe alla presidenza.
Questo governo e’ un governo del presidente ed e’ fatto di’ intesa col Vaticano ( che si e’ espresso elogiativamente da subito) , composto da un gruppo di democristiani – se preferite cattolici- di sinistra a leadership gesuita, quindi non in asse perfetto con la segreteria di stato a forte influenza salesiana.
Il piano di massima e’ prendere il controllo del governo approfittando della incapacità’ oggettiva e soggettiva del centro destra.
Il piano di minima e’ prendere il controllo del PD riportando la tradizione progressista nell’ alveo di una sinistra di origine non marxista. Bersani e’ cotto e Passera ha un candidato col quale ha una consuetudine settimanale da tempo: il sindaco di Firenze.

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Commenti

  • Avatar di Giovanni ceccarelli Giovanni ceccarelli  Il novembre 18, 2011 alle 7:13 am

    Solo una precisazione: democristiano non necessariamente equivale a cattolico e non vale neanche ikl viceversa. Non é necessario risalire al 1952 per capirlo. GiC

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    • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il novembre 18, 2011 alle 7:28 am

      Non equivale, ma cattolico viene usato dagli interessati al posto del pi logorato DC. Ormai si finira’ per dire “di religione cattolica”.

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  • Avatar di Mario Maldini Mario Maldini  Il novembre 18, 2011 alle 8:24 am

    Disintegrata la tradizione risorgimentale, il ritorno alle origini non marxiste della
    sinistra italiana significa soltanto dare corpo a qualche inquietudine periodica e
    pietista. L’obbedienza all’ultima monarchia assoluta non consente altro, magari
    produce eccellenti risultati in altri campi, ma lascia l’Italia in balìa degli invasori,
    oggi finanziari, scientifici e culturali. Chi è giovane, però, può votare coi piedi,
    raggiungendo lidi più moderni e più ” arieggiati”. MM

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    • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il novembre 18, 2011 alle 8:40 am

      Il problema caro amico e’ che la tentazione di “votare coi piedi” cominciano ad averla anche gli anziani.

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  • Avatar di urc urc  Il novembre 18, 2011 alle 12:17 PM

    Purtroppo il Tevere si restringe periodicamente e indubbiamente ci può essere di peggio: ad esempio “Opus Dei”,, e magari con il cilicio. Quelli non si dichiarano e in giro ce ne sono molti.

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