Dimitri Peskov, il portavoce di Putin e Franco Frattini sono gli unici che abbiano preso sul serio le comunicazioni passate da Wikileaks e in particolare quelle della signora Elisabeth Dibble.
Questa signora è la stessa che cinque anni fa – quando si occupava di Medio Oriente – convocò il nostro ambasciatore Sergio Vento e gli fece una intemerata a causa dei buoni rapporti con la Siria che l’Italia tuttora intrattiene. Nel rapporto – educatissimo e misuratissimo – del nostro ambasciatore, c’era un elenco quasi infinito delle malefatte dei siriani fornito dalla signora e l’invito a contribuire all’isolamento della Siria. Credo che nella selva di accuse abbia dimenticato solo la crocifissione di Nostro Signore.
Nessuna meraviglia che poco dopo gli USA iniziarono la marcia di avvicinamento alla Siria che tuttora continua, trasferendo la signora ad altro incarico.
Dispiace piuttosto sapere che sia stata assegnata all’Italia e, adesso, agli affari europei.
Una persona che potrebbe doversi cercare presto un altro lavoro è la signora Clinton. Passi l’incompetenza di chiedere all’ambasciata notizia di affari privati del premier di un paese alleato ( queste domande si fanno all’intelligence), passi la paranoia di voler spiare il segretario generale delle Nazioni Unite ( eletto dagli USA), passi l’incompetenza di farsi “soffiare” l’archivio informatico da sotto il naso, stupisce l’appalto delle dichiarazioni ai portavoce del Dipartimento di Stato e l’assenza di una presa di posizione diretta e franca.
Nei testi c’è una vena di puritanesimo e una mancanza di obbiettivi stategici chiari. Succede con la malmaritate.
Se la Clinton verrà silurata, sarà un altro elemento di valutazione della capacità di Obama e Biden di creare una nuova politica estera, basata sugli affari con la Cina e sul disimpagno da Europa e Medio Oriente.
Se avete notato, la fuga di notìzie è abbastanza selezionata per paesi, e alcune critiche in realtà non sono tali: La Merkel, ad esempio, la si dichiara ” ostinata e cauta nel perseguire i suoi scopi” e “poco creativa”. Per l’elettore medio tedesco, si tratta di una laurea “summa cum laude”. Il sig J. Assange, viene presentato come australiano. Non ha l’aria di un boscimano. Dal nome sembra un olandese di cultura tedesca dotato di ingenti fondi di provenienza sconosciuta. Non hanno trovato nemmeno un compagno di scuola da intervistare.
Le conseguenze? erano già in atto da anni: la diplomazia, quella vera, ormai è gestita dalle organizzazioni di intelligence e dalla diplomazia diretta degli incontri tra capi di stato e di governo. Le sedi diplomatiche USA – specie quella italiana – servono a gratificare i grandi elettori de presidente con la nomina a ambasciatore e a organizzare visite alle tombe etrusche agli altri.
La riprova sono i testi mostrati e i loro contenuti : finora nulla che non sia stato arcipubblicato da giornali e giornaletti. Nessun argomento classificato.
Le conseguenza negli equilibri tra stati? una maggiore freddezza e disattenzione verso l’Europa – forse non a caso ci hanno rifilato la Dibble – e una strategia globale che ha individuato l’interlocutore cinese. Il nuovo ambasciatore della UE ( unificata) è tedesco.
Molto più importante per gli equilibri del mondo è lo scontro tra le due Coree – direi più correttamente tra Cina e USA – che è la vera risposta dell’impero di mezzo alla riunione NATO di Lisbona in cui si organizzava l’accerchiamento della Cina.
La Cina ha risposto con qualche cannonata sul protettorato USA rappresentato dalla Corea del Sud proponendo poi una riunione di chiarificazione. Gli Usa – con questo wikileaks su misura – hanno risposto ” sputtanando” tutti gli altri possibili interlocutori compresi gli inglesi. Il dialogo a due ha inizio e non ci resta che da sperare che non degeneri.
Per parte nostra, credo che non si trovi un italiano che non approvi la politica di riavvicinamento a Russia e turchia. Sono due paesi ai quali possiamo vendere tecnologie mediamente avanzate come le nostre e non solo caciotte e olio d’oliva, hanno tassi di crescita a due cifre, una politica economica ben controllata e che risponde al potere politico.
A noi manca soltanto un nuovo IRI che – come l’ENI col Southstream – sfrutti la situazione e recuperi il tempo perduto a dar retta alla propaganda anti russa e anti turca mirante a tener lontani gli imprenditori italiani mentre gli USA facevano man bassa.
La nostra California è a est e a sud. Il nostro avvenire , dall’Atlantico agli Urali.
Antonio de Martini
Commenti
Caro Tonino, tu che sei smalizziato sai benissimo che alcuni diplomatici, per non dire molti, si dedicano all’intelligence.
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No, qualche persona della intelligence si traveste da diplomatico. E’ diverso.
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Non mi stupisce che, dopo la Siria, la nostra “alta diplomatica” sia venuta in Italia e poi si occupi ora di UE. Una carriera da governatrice della Libia. La considerazione che gli americani hanno dell’Europa e’ pari a zero, tranne la Germania. Per questo si sono premurati di costruirsi una fonte nel governo della Germania, locomotiva europea: e’ il ministro delle finanze schauble che , poche ore fa , guarda caso, ha avuto un malore.
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Grazie per questa primizia ! Sono poche le persone che riuniscono i fatti come pezzi di puzzle. La informazione che gli USA avessero una fonte nel governo tedesco, questo nuovo feeling con la Germania, l’assegnazione di questa signora ansiosa di rovesciare un mondo in cui nessuno l’ha invitata a ballare ( cit da “buio a mezzogiorno”) fanno capire in che mani siamo. Ora sorge una domanda spontanea: chi ( meglio:quante) è la fonte nel governo italiano?
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