la precarietà politica della situazione libanese è dimostrata dalla difficoltà di eleggere quasi ad ogni scadenza il presidente della Repubblica.
Il mandato di Michel Soleiman è scaduto ormai da un anno e non si accenna a convocare il Parlamento – peraltro autoprorogatosi di due anni – perché si sa già che ci sarà un nulla di fatto per la contrapposizione tra i due schieramenti : quello del 14 marzo ( appoggiato da USA, Sauditi e UE) e quello dell’8 Marzo ( appoggiato dall’Iran) che si equivalgono numericamente.
Il Presidente deve essere un cristiano – non necessariamente maronita – in base ad una tradizione costituzionale, mentre il presidente del Consiglio deve essere scelto tra le personalità sunnite e il presidente del Parlamento è sciita ( ed è lo stesso da oltre venti anni: Nabih Berri).
Questa ” sede vacante” dura da un anno esatto, ma non è una novità e viene vissuta con rassegnato cinismo dalla popolazione. Gia nel 2007 ci fu una sede vacante allo scadere del mandato di Emile Lahoud, ma il record è di 408 giorni e spetta alla scadenza dal mandato di Amine Gemayel. quando per eleggere il successore ci volle un supplemento di guerra ed una elezione finale.
Lo scontro tra Iran e Arabia Saudita avviene per interposte entità e trova negli equilibri libanesi il suo più precario esempio.
Lo scongelamento della situazione potrebbe essere il primo segnale di distensione ( e primo frutto di una eventuale intesa USA-Iran) tra i poteri regionali, cui si aggiungono disturbi minori provocati dalle velleità francesi di intervento.
Il Patriarca maronita, cardinale Butros Rai, tradizionale mediatore del campo cristiano finora non è riuscito a conciliare i pretendenti principali ( Samir Geagea e il generale Michel Aoun) ad onta di ripetuti tentativi.
La santa sede attribuisce importanza particolare alla presidenza della Repubblica libanese, trattandosi dell’unica posizione di rilievo attribuita nel Levante ad un cristiano.
Commenti
Qualche ano fa, tra il 1268 e il 1271, la sede vacante dei Papi romani restò tale per 2 anni, 10 mesi e 3 giorni; poi i viterbesi scoperchiarono il tetto e si elesse Gregorio X, al secolo Tebaldo Visconti che però al momento, guarda caso, se non stava in Libano stava però in Siria. Forse il cardinale Butros Rai potrebbe se non scoperchiare tetti, chiamare Bruno Vespa come mediatore.
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L’idea dello scoperchia mento dei tetti non mi dispiace. La giro agli amici libanesi.
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Cè chi prepara la guerra
http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2015/05/25/siriaturchia-usaappoggio-a-opposizione_2c7a91a0-35ea-43e4-9971-a6cf0d692bf5.html
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Questo post parla del Libano, non della Siria
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Se crolla Assad al Libano non accadrà nulla?
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Mi chiede una previsione che poggia su due ipotesi. Fa l’avvocato? Se Assad regge fino alla fine del mandato di Obama, se la caverà .
Hezbollah si è impegnato a combattere non solo nella zona di frontiera.
Se il Libano venisse investito dall’ondata DAESCH, anche Hollande e Putin verrebbero coinvolti essendosi proclamati difensori dei cristiani d’Oriente, dall’Italia partirebbe una legione garibaldina e il DAESCH dovrebbe spiegare come mai aggredisca tutti i paesi arabi e mai Israele….
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Bene auspicarlo IMHO mancano premesse
http://www.asianews.it/notizie-it/Il-cardinale-Mamberti-in-Libano,-speranze-per-un-miracolo-34386.html
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