La dichiarazioni di due capi di Stato Maggiore italiani sui missili SCUD contro Lampedusa: Mai saputo nulla

I MEDIA ITALIANI TORNANO SULLA FAVOLA DEI MISSILI LIBICI IN GRADO DI COLPIRE L’ITALIA. SIAMO IN EFFETTI COLPITI DALLAS STANCA RIPETIZIONE DELLE SOLITE PALLE. QUESTO POST È DEL 20 Marzi 2011, IL GIORNO IN CUI AVVERTII – UNICO IN ITALIA – CHE TRUPPE INGLESI E FRANCESI STAVANO COMBATTENDO CONTRO GHEDDAFI. ( STESSA DATA)

IL CORRIERE DELLA COLLERA

Al nostro amico GERONIMO ( che non vuole essere nominato ed ha scelto questo pseudonimo, ma di cui abbiamo l’indirizzo) due dichiarazioni rispettivamente del genrale  Basilio Cottone  resa  a Clara Salpietro ( riv it di difesa) il 20 settembre 2005  ” Personalmente non ho mai creduto che siano stati lanciati dei missili da partelibica  contro il territorio italiano. Ma, poichè tutti lo credevano, ho ritenuto di operare di conserva. La notizia del lancio dei missili per me era falsa e le azioni messe in atto, volevano accreditarla. Molte organizzazioni extranazionali erano allora interessate al fatto che il governo italiano  adottasse una politica  di più forte chiusura  nei confronti della Libia.” .

Il generale Mario Arpino  , anche lui capo di SM dell’aeronautica e poi Capo di Stato Maggiore della Difesa nella guerra del Golfo del ’91 ( Bush padre) ha dichiarato all’Espresso: ” Dubbi sulla vicenda ci sono sempre stati…

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Commenti

  • abrahammoriah  Il febbraio 15, 2015 alle 9:14 PM

    15 febbraio 2015

    Finché non si comprenderà che nelle guerre (tutte le guerre, non solo quelle dove si spara) l’aspetto tecnico-operativo è sempre subordinato a quello politico, avremo sempre una troika che “tecnicamente” manda i popoli che vi si affidano all’inferno e, tanto per rimanere in Italia, tecnici – o presunti tali – per rimediare i danni dei quali ci vorrebbe sì un vero tecnico ma un ‘tecnico’ della rivoluzione e non del gioco delle tre carte come la sorte ci ha riservato nel nostro recentissimo passato. Omettendo quindi, per non cadere nell’ovvietà, di modificare ad usum delle vicende dell’economia, il famoso detto di Clemanceau “La guerre! c’est une chose trop grave pour la confier à des militaires”, ne proponiamo uno nuovo di zecca ad uso dell’informazione: ” L’information! c’est une chose trop grave pour la confier à des journalistes”. IL repubblicanesimo geopolitico, in fondo, nella prassi non è altro che l’uso di quel buon senso (buon senso, sì, ma dalla solidissima tradizione della politica realista alla Machiavelli, da non confondersi mai col senso comune, quello che, per intenderci, non sa fa altro che vedere problemi ‘tecnici’) che cerca di scoprire le forze reali, che sotto il velo delle ideologie, lottano per la supremazia. Senza la crescita di questo buonsenso, che deve essere il risultato di una costante ed incessante azione per la crescita culturale e politica delle società cosiddette democratiche, dovremo continuare a sorbirci, con gravissimi danni, fantomatici attacchi missilistici libici, salvifici ‘tecnici’ alla conte Oliver abilissimi nello svuotare i popoli delle loro risorse e terroristi non si sa bene quando e come spuntati che, in realtà, altro non sono che una delle facce di quella moneta che nell’altro verso porta il nome di economia e di guerra. Massimo Morigi

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