DOMENICA MATTINA POTREBBE NASCERE QUALCOSA DI NUOVO IN ITALIA: UNA ALTERNATIVA AL REGIME CON UOMINI PROVENIENTI DA SCUOLE POLITICHE OPPOSTE

Domenica mattina ci sarà una conferenza via Skype tra alcuni cittadini pensosi delle sorti dell’Italia nella presente situazione. Parteciperò anch’io invitato da amici vecchi e nuovi.
Il confronto potrebbe sfociare in una o più iniziative che si appoggerebbero su almeno quattro blog che agendo di concerto costituirebbero un ” pacchetto di mischia” non trascurabile nel panorama della comunicazione italiana.

Per rendere un servizio ai futuri interlocutori, ma anche a tutti lettori, pubblico il link del dibattito parlamentare sulla neutralità dell’Italia preso dall’Archivio della Camera dei Deputati.

Troverete che poco è cambiato ( anche la volta scorsa comprarono l’estrema sinistra, non pochi nomi sono ancora quelli) : ci sono i soliti ipocriti ” sono contro la guerra, ma favorevole all’intervento”; ” dobbiamo intervenire per non restare isolati” , “diamo mostra di unità all’estero” ” il momento richiede di stringersi attorno al Re” ecc.

L’intervento di Giolitti, non più Presidente del Consiglio, è a pag 5650 della Gazzetta Ufficiale e spiega le basi giuridiche della neutralità, che sono le stesse di oggi ( La NATO è una alleanza difensiva e nessuno pensa di attaccarla).

E comunque leggendo i vari interventi, che altro stile rispetto ad oggi…

Il discorso di Giolitti riguarda la seduta della Camera del 5 dicembre 1915. Era Presidente del Consiglio l’on Salandra.

Il testo integrale è consultabile nel resoconto online all’indirizzo http://storia.camera.it/regno/lavori/leg24/sed129.pdf .

L’orientamento neutralista di Giolitti era stato già prospettato nella lettera a Camillo Peano del 24 gennaio 1915, pubblicata dalla “Tribuna” di Roma il successivo 1 febbraio e fonte della polemica sul “parecchio” o “parecchismo” degli interventisti e dannunziani del seguente “Maggio radioso”.

Più in generale, una ricostruzione saggistica de “L’azione del Parlamento nel primo conflitto mondiale” è offerta da Luigi Gasparotto, http://documenti.camera.it/bpr/1692_testo09.pdf .

Molti documenti sono comunque già online (compresi tutti gli atti parlamentari http://legislature.camera.it/ ). Utile al riguardo la Bibliografia del Parlamento Repubblicano, curata dalla Biblioteca della Camera, con molti articoli già disponibili nel testo integrale, http://bpr.camera.it/indiceClassi.asp .

La mia tesi è che dobbiamo dar vita ad un movimento neutralista prima che il processo di slittamento verso un conflitto diventi inevitabile in maniera che il movimento cresca a mano a mano che il pericolo di guerra diventi più concreto.

Su questa eventuale massa critica potranno innestarsi tutte le altre esigenze capaci di strutturare un progetto di alternativa, perché sarà inutile avere una moneta solida da spendere per ammazzarci l’un l’altro o avere una Costituzione i cui articoli salienti verrebbero sospesi ” per superiori esigenze nazionali”.

I trackback sono chiusi, ma puoi postare un commento.

Commenti

  • antoniochedice  Il febbraio 14, 2015 alle 7:45 am

    @lisetta Sperindei.Testo cancellato perché non pertinente

    "Mi piace"

  • gicecca  Il febbraio 14, 2015 alle 8:16 am

    Tu o voi vedete in giro bandiere arcobaleno ? Pacifisti di vari colori ? Masse oceaniche inneggianti alla tregua ukraina ? Papi che gridino alla inutile strage (si é parlato di guerre fra cristiani) ? Potrei continuare. E si parla di bombardare, ancora, la Libia. I D’Annunzio e i Mussolini e i D’Alema poi magari si convertono pure, ma i morti nelle trincee o sui ponti no. Metti, se credi,i nel blog il dibattito, la domenica mattina vado a pregare per la pace (c’é guerra persino nelle famiglie e nei condomini). giC

    "Mi piace"

  • Anafesto  Il febbraio 14, 2015 alle 10:44 am

    La Svizzera è neutrale da secoli, l’Austria dal 1956, perché l’Italia no?
    Perché è la inaffondabile portaerei USA nel Mediterraneo?
    Oggi riecheggiano sempre più forti le voci degli inutili idioti che pretendono che qualora ci fosse un intervento NATO in Ucraina, l’Italia dovrebbe fare la sua parte!
    Ma l’Italia non ripudia la guerra in generale ma soprattutto come strumento atto a redimere contese internazionali?
    Mentre si possono capire interventi militari a scopo difensivo (ma neanche tanto, visto che la sovranità nazionale è già stata svenduta da qualche lustro), le stridule voci che inneggiano a interventi militari italiani sotto l’egida dei colonizzatori dell’Europa, mi infastidiscono molto.
    Tagliare la testa al toro, dichiarandoci, come l’Austria nel 1956, neutrali, ritengo possa essere un tassello importante per inibire ai quisling nostrani ignobili crociate atte a ottenere la compiacenza dei fondamentalisti puritani.

    "Mi piace"

    • antoniochedice  Il febbraio 14, 2015 alle 11:09 am

      Dirimere, non redimere. Ah il correttore!

      "Mi piace"

      • Anafesto  Il febbraio 14, 2015 alle 6:38 PM

        Lapsus linguae dovuto probabilmente ai troppi strafalcioni che ricorrono nei discorsi dei politici che ci vengono giornalmente propinati … ottimo invece il correttore AdM!

        "Mi piace"

  • Alberto  Il febbraio 14, 2015 alle 12:35 PM

    in attesa di “domenica mattina….” segnalo un venialissimo errata corrige sul testo. il riferimento a Giolitti è del 5 dicembre 1914. un saluto

    "Mi piace"

    • antoniochedice  Il febbraio 14, 2015 alle 11:13 PM

      @alberto. Chiedo venia ai lettori e ringrazio te, in effetti la seduta è della data da te indicata.

      "Mi piace"

  • Kho  Il febbraio 14, 2015 alle 8:20 PM

    Si potrebbe auspicare anche un neutralismo provvisorio giustificando la necessità di un rilancio economico interno , in virtù anche del fatto che il potere d’acquisto tendente fortemente al ribasso danneggia anche gli interessi delle stesse corporation.

    Ma se le mire delle corporation sono altre?
    Ovvero. Temo che una partita decisiva si giochi soprattutto nelle discussioni, quasi al termine (2015), sul TTIP. E’ lì che l’influenza delle “elites” si espanderebbe capillarmente fino agli stessi comuni, quantomeno di tutta la civiltà occidentale.
    Consolidando il potere fino a tanto ci troveremmo sotto giogo delle risorse primarie (necessarie alla sopravvivenza) privatizzate.
    Non mi meraviglierebbe che col proliferare delle leggi marziali in tempo di pace (così come negli Usa dal marzo del 2012, alla fine link della casa bianca) ci troveremmo costretti a vivere in “riserve” alla pellerossa (per usare un eufemismo)con servizi minimi garantiti ma ben al di sotto della qualità a cui siamo abituati (come ad esempio mangiare falsi cibi che assomigliano agli originali ma non lo sono, 1984,Orwell).

    Saranno idee bislacche le mie, ma sinceramente lo spero proprio.

    link: http://www.whitehouse.gov/the-press-office/2012/03/16/executive-order-national-defense-resources-preparedness

    "Mi piace"

    • antoniochedice  Il febbraio 14, 2015 alle 10:56 PM

      Negli USA singoli governanti possono essere subordinati alle corporation, gruppi di politici anche.ma è ben chiaro a tutti che la supremazia è del potere politico che fa gli interessi delle corporations, ma non fino al punto di subordinare l’interesse nazionale a quello dei privati.
      Il grande nemico è l’industria alimentare che può essere piegata da un movimento consumierista.
      Che si dia da fare però….

      "Mi piace"

      • Kho  Il febbraio 15, 2015 alle 10:20 am

        E se…l’interesse nazionale “diventasse” quello dei privati?
        La legge marziale (sospensione dei diritti costituzionali, diritto di requisire OGNI bene materiale per il “bene nazionale”) in tempo di pace potrebbe essere quella “forza magnetica” capace di spostare, modificare, capovolgere gli interessi?
        E se in tutti quei ministeri, uffici di segreteria etc nominati da Obama ad operare in legge marziale si annidassero gli “uomini giusti” a poterlo fare?
        Per la prima volta uomini rockfelleriani hanno “consigliato” apertamente precisi nomi in postazioni decisionali ad un Obama spaesato e molle (secondo il loro giudizio guerrafondaio,per interessi s’intende..).

        Nelle discussioni sul TTIP si cela non solo l’apertura totale del mercato occidentale transatlantico e la possibilità della totale privatizzaziione(risorse e servizi), ma anche il controllo capillare poichè si ampiano le possibilità di partecipazione negli appalti pubblici per la “gestione delle risorse e dei servizi”. (Il discorso dell’alimentare è solo una parte del discorso, nel mio post era a titolo di esempio)
        Non avremo nemmeno il diritto di farci l’orticello (chiedere ai contadini colombiani obbligati dal loro presidente nell’agosto scorso a bruciare le sementi per una conversione all’ogm, ovvero obbligati a comprare sementi e prodotti chimici legati alla crescita delle stesse per una maggiore resa. In india è già successo prima risultato la resa è fasulla, contadini indebitati e sul lastrico) altro che made in italy altro che almenti biologici di origine protetta!
        Non vorrei che un’economia più sostenibile significhi diminuire le bocche da sfamare. Arbeit macht frei a stelle e strisce o a stelle circolari.

        Sommando il tutto si potrebbe arrivare ad un concetto di “nazione” apparente. E la Polizia (NB.affiancata o sostituita(?) dall’esercito in seguito a politiche marziali) quale concetto di nazione difenderebbe se consideriamo che hanno calcolato il rischio di disordine sociale a causa della crisi che non si ferma?
        Provvederò a una partecipazione più attiva.
        Buon lavoro.

        "Mi piace"

Scrivi una risposta a Kho Cancella risposta