LA RASSEGNA STAMPA DI NOTIZIE DAL MONDO ( settimana dall’8al14 febbraio 2015) di Gianni Ceccarelli

NOTIZIE DAL MONDO ( ovvero, quando c’è la salute….)
8-14 febbraio

In Cina, il 62% dei soggetti con una malattia polmonare da inalazione di polveri viene da una miniera di carbone e la mortalità ad essi connessa è di gran lunga superiore a quella dovuta ad incidenti in miniera. Oltre 720 mila lavoratori con pneumoconiosi sono censiti dalla Fondazione Cinese per la prevenzione e il trattamento della malattia (malattia del polmone nero) e di essi 440 mila sono minatori.

Ricordo che in Europa l’Alta Autorità della (allora) CECA dette origine a ricerche “on the field” sulla pneumoconiosi fin dal 1956.
http://www.chinadaily.com.cn/china feb ‘15

Il numero di anziani sta aumentando rapidamente in Cina (nel 2013 erano 202 milioni cioè il 15% della popolazione; per confronto in Italia nello stesso anno gli anziani erano il 21%) e il Governo sta cercando di attuare un sistema di assicurazione sugli eventi medici; ci si aspetta che le assicurazioni private (“commercial insurers”) svolgano un ruolo importante in merito e il Governo le incoraggerà per migliorare la possibilità di confrontarsi con i rischi sanitari più importanti. Il Ministro della Sanità cinese, Ma Xiaowei, ha scoperto anche che la percentuale di soggetti oltre i 65 anni che si reca in ospedale per cure è doppia rispetto a quella di soggetti più giovani.
http://www.chinadaily.com.cn/china feb ‘15

A Fukishima, in Giappone, un gruppo di residenti ha preso l’iniziativa di monitorare direttamente i livelli di radiazione in zona muovendosi con piccoli veicoli attrezzati e raggiungendo numerose località. “Sebbene i livelli siano notevolmente ridotti rispetto a quelli osservati subito dopo l’incidente, essi sono ancora elevati”, ha dichiarato a fine gennaio il signor Mitsukazu Sugiura, 65 anni, conducente di uno dei veicoli stessi.
http://ajw.asahi.com/ feb. 15

Secondo Al Jazeera il giorno dopo che i ribelli Houthi hanno annunciato il loro piano per la transizione in Yemen i cittadini a Sanaa, la capitale, sia pure con cautela si sono dedicati agli affari, hanno aperto i negozi, sono andati al caffè con gli amici discutendo la situazione politica. Il venerdì successivo i ribelli, che avevano galvanizzato le loro fila con promesse di misure anticorruzione, hanno annunciato la costituzione di un Consiglio transitorio di 551 persone destinato a sostituire il Parlamento e sotto la direzione di un Comitato Rivoluzionario Houthi.

Questo Consiglio dovrebbe eleggere un comitato di presidenza di cinque persone per sanare il vuoto di potere determinato dalle dimissioni del Presidente Abd-Rabbu Mansour Hadi e del Governo. Le opinioni su questa cambio di regime, sempre secondo la fonte, sono diverse; accanto a chi ritiene che si tratti di una necessaria modernizzazione delle cose c’è chi pensa che i ribelli siano più che altro interessati a fare il loro interesse a spese del popolo. Il 12 febbraio si ha notizia di disordini anti Houthi in città diverse da Sanaa.
http://www.aljazeera.com/ 9 feb

Una Corte argentina ha stabilito che un orangutan (pongo pygmaeus e pongo abellii) ha in linea di principio gli stessi “human rights” degli umani e che di conseguenza uno di essi doveva essere liberato da uno zoo dove aveva vissuto per 20 anni. Non si ha notizia di dove l’orangutan si sia rifugiato.
http://www.news.com.au/technology/science/

Le variazioni demografiche previste nei prossimi decenni indicherebbero che ci si avvia a un momento in cui globalmente la popolazione in età da lavoro (tra i 15 e i 64 anni) raggiungerà un massimo, oltre il 60% del totale. Inoltre, la previsione degli esperti è che nella seconda metà del XXI secolo si avrà un arresto dell’aumento di popolazione e inizierà un declino. Ciò pone un problema ai grandi Paesi emergenti, tipi Cina, India, Brasile e Indonesia: quello della necessità per loro di divenire “ricchi” prima di divenire “vecchi”.

L’Africa, che è il continente più giovane e con la maggiore natalità, potrebbe trarre da questa situazione i vantaggi maggiori (come è già avvenuto per la Cina), usando il boom della sua popolazione in età lavorativa per dare un colpo di accelerazione alla produzione economica e alle esportazioni. Si pensi che entro il 2100 il rapporto tra la popolazione asiatica e quella africana passerà dall’attuale 4,5 a non più del 2,2. Questa la previsione degli esperti ONU.
http://www.un.org/esa/population/publications/longrange2

Questa previsione a lungo termine va pesata contro la attuale situazione. Infatti sia il Fondo Monetario Internazionale che la Banca Mondiale hanno rivisto al ribasso le loro previsioni circa lo sviluppo economico dell’Africa nel 2015, a causa dell’aumentare dei pericoli politici e sociali.

Questi comprendono gli effetti sull’intera regione dell’epidemia da virus Ebola in Guinea, Liberia e Sierra Leone (anche se questi effetti sono stati forse sovrastimati); l’aumento che viene richiesto delle spese statali nelle previsioni di spesa governative; i conflitti in Sud Sudan, Sudan e Repubblica Centro Africana che inducono disastri umanitari e gravi modifiche dell’assetto regionale; l’espansione della rivolta dei BokoHaram in Nigeria che colpisce anche gli stati confinanti: Ciad, Camerun e Niger.
http://www.africa-confidential.com/

Le opinioni degli esperti e del pubblico non sono molto combacianti su diversi problemi che interessano tutti. Così negli USA mentre l’87% degli scienziati pensa che i cambiamenti climatici siano in gran parte dovuti alle attività umane, questa opinione è condivisa solo dal 50% dei cittadini; l’uso di alimenti geneticamente modificati come cibo è considerato sicuro dall’88% degli scienziati, ma solo dal 37% dei cittadini; il 98% degli scienziati è d’accordo nel ritenere che la specie umanai “evolved” nel corso del tempo, ma solo il 65% del pubblico la pensa così; il 65% degli scienziati, ma solo il 45% dei cittadini, pensa che si debbano costruire centrali nucleari; l’89% degli scienziati è favorevole all’impiego di animali nella ricerca, parere condiviso solo dal 47% dei non specialisti; e infine l’86% degli scienziati, pensa che vaccini multipli, tipo morbillo rosolia orecchioni, siano fondamentali, contro il 68% delle persone “normali”.
http://www.nature.com/news/seven-days-

Il dibattito su quest’ultimo punto è stato particolarmente vivo in Canada dove la situazione oggi è così riassunta: dopo che lo studio apparso nel 1998 ad opera di Andrew Wakefield e altri (Lancet1998;351:637-41) nel quale si asseriva che il vaccino multiplo morbillo orecchioni rosolia (MMR) poteva essere alla base di almeno alcuni casi di autismo è stato completamente ritrattato e che il suo autore è stato radiato dall’Ordine dei medici; e dopo che quella ipotesi non è mai stata replicata in studi “peer-reviewed” (revisionati indipendentemente), il problema è considerato superato.

Ci sono al contrario state negli USA di recente due “epidemie” di morbillo (una malattia potenzialmente grave in alcune popolazioni) che hanno provocato allarme: una a dicembre 2014 a Disneyland e un’altra, più vasta e meno conosciuta, in Ohio, con 383 casi in una comunità (religiosa) di Amish che si trovano sostanzialmente solo in quello Stato; in entrambi i casi si trattava di soggetti non vaccinati.
http://www.ctvnews.ca/health/

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