IL NUOVO PRESIDENTE: IN CARENZA DI UN PADRETERNO HANNO SCELTO UN CIRENEO ? di Antonio de Martini

Anni fa, mentre cenavo ” da Settimio” ( alla Maddalena) con Giuseppe Tatarella ,uno dei rarissimi politici che frequentavo volentieri e che i ruffiani chiamavano Pinuccio, entrò l’on Mattarella.
Si abbracciarono con effusione e lui si mise a tavola con noi due.

Mi fece un’ottima impressione. Affabile, non compreso dal ruolo come tanti provinciali, sorridente e attento dopo una giornata di lavoro, lo sguardo ingenuo e sereno dell’idealista.
Il classico ragazzo perbene che fa politica per autocoscienza e rischia l’inevitabile strumentalizzazione.

Come Simone di Cirene fu usato per portare la croce di Cristo, Sergio Mattarella è stato usato da altri in nome di superiori ideali ogniqualvolta c’è stata da assumere una posizione ineludibile che comportasse margini di rischio politico o personale.

La famiglia lo ha designato alla vita pubblica solo dopo l’assassinio del fratello, la politica lo scelse per firmare la legge elettorale assieme a Tatarella ” il fascista” che in realtà fascista non era affatto e non lo nascondeva. Avevano in comune la convinzione che la politica non avesse bisogno dei riflettori, anzi. Lavoravano senza comunicati stampa.

Prima ancora, lo misero alla Pubblica Istruzione per poter inscenare la scontata protesta contro la ” legge Mammì” sulle emittenti televisive. Serviva uno della sinistra DC che si dimettesse per protesta.
Inevitabilmente finì alla Difesa per ” sospendere” l’articolo 52 della Costituzione. Quello che definisce sacro dovere il servizio militare.

Siamo il solo paese al mondo in cui l’unico articolo della Costituzione che definisce sacro il solo dovere che la Costituzione attribuisce ai cittadini, viene ” sospeso” per anni e poi dimenticato. Intanto la gioventù italiana ha perso un rito di passaggio vitale e gli USA hanno avuto la loro libbra di carne da cannone.

Nel post del 14 gennaio scorso in cui prevedevo il ritorno alla “monarchia DC” mi ripromisi di tornare sull’argomento, ma ne fui impedito
dall’isolamento provocato dal distacco di rete internet e dall’influenza, ma non avrei immaginato la DC capace di un canto del Cigno.
Nessuno si illuda però che basti questa elezione a salvare la balena bianca.
È troppo tardi.
La CEI ( conferenza Episcopale Italiana) lo ha capito e ha fotografato la situazione scrivendo ” il problema non è la designazione di un cattolico, ma di una persona in sintonia con la gente”.
Mattarella è in sintonia più col suo gruppo politico che con la gente e ne fa fede la disciplinata accettazione del ruolo di giudice costituzionale.

Hanno scelto il migliore tra i peggiori o, come direbbe il toscano Renzi ” la biscia nel cesto dei serpenti”, ma troppo tardi e con forte margine di rischio.
Questa soluzione estemporanea rischia di assomigliare a quella di Francesco Cossiga. Alla fine l’istanza etica potrebbe prevalere sullo spirito di gruppo e scatenare ancora l’ira dei mansueti.

Una prima indicazione verrà dalla scelta dei collaboratori di cui si circonderà . Se manterrà per quanto possibile lo staff di Napolitano o coopterà altri, chi e in che tempi.

Ha aperto il settennato con una visita alle fosse Ardeatine prima dell’investitura. Un gesto mediterraneo in comune col premier greco e il futuro premier spagnolo.

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Commenti

  • gicecca  Il febbraio 1, 2015 alle 7:12 am

    Comunque, mi pare di condividere con te una sorta di buon giudizio sul Cireneo, che mentre Pietro si nasconde, porta la Croce, magari un po’ per caso. Altra cosa la fine della DC; se si vuole e si deve trovare un buon uomo e intelligente, bisogna andarlo ancora a cercare in quel mazzo lì. Comunque, non giuro sulla “democrazia” di Renzi, ma sulla sua furba capacità politica sì. E non è, lui, un idealista. GiC

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  • luigiza  Il febbraio 1, 2015 alle 8:21 am

    Alla fine l’istanza etica potrebbe prevalere sullo spirito di gruppo e scatenare ancora l’ira dei mansueti.

    Quand’anche accadesse non servirebbe perchè ormai la situazione economica del paese é disperata. Si faccia un giro per il centro di Milano, oggi a differenza di sei mesi fa vedrebbe una miriade di cartelli affittasi e vendesi di Uffici che si affiancano a quelli, pre-esistenti, dei negozi vuoti.
    Ma credo che la situazione sia simile in tutt’Italia.
    Sequestrati i risparmi, azzerati i (dovuti) interessi sul capitale depositato nelle banche dai privati: risparmio secondo me, rendita secondo loro, scoppieranno disordini sociali un pò ovunque.
    Come ultima istanza rimane far scoppiare la guerra ed é ciò verso cui mirano.
    I vassalli non possono certo opporsi, idealisti o meno che siano.

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    • antoniochedice  Il febbraio 1, 2015 alle 10:45 am

      Caso interessante. Se il post parla di politica, lei scrive di economia , se di politica estera, lei di interna. In termini di tressette si direbbe che io busso a coppe e lei risponde a denari.

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      • luigiza  Il febbraio 1, 2015 alle 1:02 PM

        Allora sono palesemente un dissociato mentale. Possibile, ormai non mi meraviglio più di niente, neppure di quello che passa per la mia capoccia.

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      • antoniochedice  Il febbraio 1, 2015 alle 1:08 PM

        Forse è voglia di complementarietà…..

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  • abrahammoriah  Il febbraio 1, 2015 alle 8:42 am

    1 febbraio 3015

    Nella vicenda dell’elezione del presidente della repubblica (e più in generale della sua metodologia nella scelta dei collaboratori): dilettanti allo sbaraglio e se va male “avanti un altro”… Massimo Morigi

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  • gicecca  Il febbraio 1, 2015 alle 3:54 PM

    Beh, Morigi, stavolta non ho capito io: però non “é andata male” -almeno dal punto di vista di Renzi – e di “altri” non se ne sono visti. Neanche tipo Josepha Idem.

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  • gicecca  Il febbraio 1, 2015 alle 3:59 PM

    Mi dicono adesso che l’anagramma di Sergio Mattarella é “Matteo si rallegra”. Carino. giC

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    • luigiza  Il febbraio 1, 2015 alle 4:57 PM

      Al Berlusconi inveci il Renzi aveva mandato il messaggio: “Silvio stai sereno”.
      Chissà se Silvio ora sente un bruciorino là dove non batte mai il sole?

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  • Roberto  Il febbraio 1, 2015 alle 4:16 PM

    Il Presidente della Repubblica non conta una mazza. Se dall’altra parte c’è,come c’è, il vuoto politico, allora può riempirlo come ha fatto Napolitano in questi anni.
    Mattarella va benissimo: un fiocco di neve su un ghiacciaio perenne. Quello che invece va analizzato con attenzione è il contesto politico: il centrodestra è sparito proprio nel momento in cui aveva le migliori opportunità per far fuori Renzi. Ma gli interessi di Berlusconi ed i richiami di mammasantissima ad Alfano hanno risolto il problema.
    Possono rifarsi con le riforme ,ma se il buongiorno si vede dal mattino c’è poco da sperare per loro. Strada spianata alla lega neonazista di Salvini che non andrà da nessuna parte.Comunque sia il 31 gennaio 2015 è la fine del tentativo metempsicotico comunista, con Dalema in primo piano. Fine di una storia, quella del PCI, rinascita di un ‘altra, quella della DC.
    Che non sarà più la balena bianca.
    Ma sarà il più grande partito in Italia per anni a guida Bergoglio.
    Auguroni a tutti gli italiani

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    • luigiza  Il febbraio 1, 2015 alle 4:59 PM

      @Roberto
      Ma sarà il più grande partito in Italia per anni a guida Bergoglio.
      Auguroni a tutti gli italiani

      Condoglianze invece da parte mia.

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      • antoniochedice  Il febbraio 1, 2015 alle 5:13 PM

        Complimenti per questo campionato di divinazioni su cui vi dividete invece di analizzare il presente e deliberare il da farsi….

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  • abrahammoriah  Il febbraio 1, 2015 alle 5:17 PM

    1 febbraio 2015

    A gicecca (prima o poi ci dovremo incontrare, visto che inseguirci amichevolmente per scambi di battute sul blog induce, almeno da parte mia, la voglia di conoscerci di persona): “dilettanti allo sbaraglio” seguito da “avanti un altro” non sono altro che una metafora per richiamare il fatto che la politica italiana assomiglia molto (in peggio) al varietà televisivo che si ispira ai modelli dell’avanspettacolo. Ciò non esclude affatto che se il presidente della repubblica dovesse essere giudicato, per tutta una serie di motivi politici o personali, non più adeguato, sarebbe messa in moto la procedura di defenestrazione. Nulla di male in tutto in questo, tranne il piccolo dettaglio in che detta procedura, come si evince dalla citazione qui di seguito (art. 90 cost.: “Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.”), il popolo, more solito, non ha alcuna voce in capitolo. Tralasciando quindi di argomentare ancora una volta dettagliatamente perché in Italia non esiste la democrazia – repetita iuvant sed stufant – ma un regime oligarchico che permette lo “ius murmurandi” (con juicio ovviamente, molto juicio…), auguro all’ ‘ottimo’, simpatico e sicuramente ben disposto Mattarella tutto il bene possibile e di non incorrere nelle disavventure di quell’altro presidente, Francesco Cossiga, che partito come notaio finì il suo mandato come ‘picconatore’. Non si tratta di una gufata ma, oltre che un tifare per il nostro interesse di italiani, di un augurio a un personaggio sicuramente meritevole sul piano dell’etica personale ma che è stato insediato alla suprema carica dello stato proprio per la sua ‘non qualità’ politica, in altre parole per non dare fastidio a Renzi. E questo come inizio, non è proprio il massimo – no gic, condivido, non è andata proprio male dal punto di vista del presidente del consiglio – con tutto quello che ne può conseguire sia per la sua avventura al Quirinale e sia per la nostra già disastrata vita pubblica. Massimo Morigi

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  • davide  Il febbraio 1, 2015 alle 9:07 PM

    più che un simone di cirene a me sembra un don abbondio.

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