LA BRAVURE MECONNUE DES SOLDATS ITALIENS di Dominique Lormier edizioni ALTIPRESSE maggio 2014
Si tratta di un libro recente uscito nel maggio del 2014, scritto da uno storico francese, senza alcuna ascendenza italica, pubblicato da una casa editrice francese, distribuito con una certa ampiezza nelle librerie e su internet. A Monaco, dove vivo, si puo’ trovare alla FNAC.
Il libro sfata la diceria sui soldati italiani, presentati sovente in maniera caricaturale,restii a battersi ,sempre pronti ad imboscarsi ad ogni occasione.
Nulla di più falso: i soldati italiani seppero sempre essere all’altezza delle drammatiche situazioni in cui vennero a trovarsi.
Questo volume,che si basa su ricerche d’archivio e su testimonianze inedite, mette fine ad una grande ingiustizia storica.
Durante la prima guerra mondiale i soldati italiani furono costretti a battersi contro un nemico che aveva un netto vantaggio di posizione e malgrado cio’ riuscirono più volte ad espugnare montagne giudicate imprendibili.
La battaglia di Caporetto fu si una sconfitta, ma non una rotta disordinata:tanti episodi di valore eroico sono qui ricordati e testimoniano come le truppe seppero resistere e poi prepararsi alla grande vittoria finale.
La seconda guerra mondiale fu anche essa, sia pure in circostanza sfortunate, teatro di infiniti atti di eroismo e bravura, testimoniati da avversari . Leggiamo a pag163 le parole del generale inglese Hugues, che fronteggio’ gli Italiani in Africa. « durante tutta la mia carriera di soldato, non ho mai incontrato migliori soldati di quelli della Folgore »
Erano 6000 e ne rimasero 300; resistettero nel deserto quattro mesi contro 60.000 soldati nemici.Non ci fu tuttavia solo la Folgore,ma episodi simili anche se di portata minore, in tutti i fronti ,dai Balcani alla Russia.
Drammatico é il racconto,in questo libro, della tragedia dell’armata italiana sul fronte russo.
Riportiamo alla lettera le parole conclusive del volume:
“Questa opera mette in evidenza quei soldati italiani dei quali non si parla nelle ricorrenze e nelle celebrazioni perché sono i combattenti dimenticati.”
Siano essi stati dalla parte giusta o sbagliata,le storie raccontate nel libro rendono omaggio al loro coraggio e sacrificio, pur mettendo in evidenza, per quanto concerne la Seconda guerra mondiale,l’impostura del regime fascista che aveva lanciato le proprie armate, veramente mal equipaggiate ed attrezzate, in operazioni spesso suicidarie.
L’autore si chiama Dominique Lormier, francese, nato nel 1960 storico e scrittore che vive da vent’anni sui suoi successi editoriali. Ha scritto circa settanta opere , fa parte dell’Institut Jean Moulin, é ritenuto essere uno dei migliori specialisti della Storia della due guerre mondiali.
Nell’anno 2006 ha ricevuto il premio de » La legion d’Honneur « per la sua opera complessiva.
Commenti
Grazie e concordo. Non so quanto sia storica l’affermazione attribuita al Gen. Rommel: Soldato italiano, ufficiale tedesco.
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Se vera qualcuno dovrebbe ricordarla a frau Merkel anche se ritengo sia ormai troppo tardi per creare una fruttuosa ed imbattibile simbiosi italo-tedesca in campo economico.
Siamo in tale ambito col popò a terra o quasi e fra non molto ci raggiungeranno pure loro nonostante la spocchia che hanno nei ns. confronti
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Caro Luigiza, possibile che lei riesca sempre ad essere distonico coi testi che commenta? Il libro recensito parla di coraggio e capacità militari. Cosa c’entra la sua ” sparata” economica sui rapporti italo tedeschi?
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GRAZIE PER LA NOTIZIA. E’ una verità storica dai tempi della disfida di Barletta. Va anche ricordato come si comportarono contro i francesi di quello spocchioso del generale Oudinot all’epoca della Repubblica Romana del 1849. E poi forse per contrappasso con chi fa politica in Italia.
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L’ha ribloggato su IL CORRIERE DELLA COLLERAe ha commentato:
testo del dicembre 2014
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Credo che nessuno ci batta per il “dirci male”. Bisogna trovare un francese per sentire dire “bene” dei soldati Italiani (e degli italiani in genere: leggete, o meglio non leggete, il recente libretto di Aldo Cazzullo. sui soldati nella prima guerra mondiale; a me purtroppo lo hanno regalato.). Non abbiamo il senso del “Right or wrong this is my country”, non ce l’abbiamo proprio !!
Aggiungo solo una cosa piccolissima: per il soldato, il caporale, il sergente e forse anche il tenente non c’é “la parte giusta” o “la parte sbagliata”. c’é “la parte” in cui si é trovato o lo hanno messo; ed è veramente “la sua”. giC
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L’ha ribloggato su se avessi le parole.
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Invito a leggere anche:
ISONZO. IL MASSACRO DIMENTICATO DELLA GRANDE GUERRA
editore: Editrice Goriziana
Autori: Schindler John R.
Traduttori: Di Poi A.
Collana: Le guerre, n° 12
Anno: 2002
in cui si evince anche che i primi professionisti nacquero in Italia grazie al Gen. Giardino: gli Arditi
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