ARRIVA LO SCHEMA “PADRE” PER SALVARE L’EURO E SFIDUCIARE LE BANCHE CHE DA NOVEMBRE VERRANNO MESSE SOTTO TUTELA ? di Antonio de Martini

Ecco,attraverso il traduttore Google, la proposta PADRE, acronimo inglese di
“Metodo politicamente accettabile per la ristrutturazione del debito dell’Eurozona.”

Si tratta di una proposta avanzata da Pierre Parigi (Amministratore Delegato e Socio Fondatore, della Banque di Parigi Bertrand Sturdza, ex Barings ed ex Morgan Stanley) e Charles Wyplosz (The Graduate Institute, Ginevra, ICMB e CEPR) , con l’obiettivo di “porre fine alla crisi dell’Eurozona, seppellendo il debito per sempre”, VoxEU, il 6 agosto 2013, e nella loro più ampia relazione speciale 3, Ginevra Reports su l’economia mondiale, ICMBS e CEPR gennaio 2014, lanciato da CEPR di Londra il 4 marzo ). Vedi anche Carlo Clericetti, Repubblica.it 15 febbraio, 2014.
Ne ho accennato alla vigilia dell’estate, ma poi, alla ripresa, ho lasciato cadere per stanchezza. Non si può seguire da soli la politica estera e quella finanziaria dell’Europa.

Ho ricevuto oggi copia di un articolo di Lettieri e Raimondi ( che ogni tanto riporto sul blog) e ne deduco che i tempi sono maturi per iniziare ad approfondire. Inizio con la segnalazione del link del prof Mario Nuti che è in pratica coautore autonomo dell’idea ( riconosciuto dagli autori) .

Nel 1993 Nuti e Fletcher presentarono con la Lega delle cooperative un piano di intervento “drastico” che avrebbe salvato la situazione sul nascere. Furono ignorati anche dai loro. Il piano è semplice: dare i denari agli Stati per ripianare in parte e pro quota il debito piuttosto che alle banche.

L’alternativa sarebbe salvare ancora una volta gli stupidi ladri delle banche che certi dell’impunità non hanno ceduto di un millimetro.

http://www.insightweb.it/web/content/padre-scheme-cope-eurozone-public-debt

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Commenti

  • antoniochedice  Il giugno 23, 2015 alle 10:53 am

    L’ha ribloggato su IL CORRIERE DELLA COLLERAe ha commentato:

    Ecco il post pubblicato ad ottobre. scorso.

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  • sigmund  Il giugno 24, 2015 alle 3:40 PM

    “Il piano è semplice: dare i denari agli Stati per ripianare in parte e pro quota il debito piuttosto che alle banche”.
    Il piano sarebbe anche semplice ma sembra che sia la finanza a controllare gli Stati, e allora le cose non sono più così semplici.

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    • antoniochedice  Il giugno 24, 2015 alle 3:42 PM

      Il piano c’è, è credibile professionalmente e la sovranità è nostra. Se poi vogliamo la pappa fatta….

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  • sigmund  Il giugno 25, 2015 alle 6:56 am

    E’ proprio la sovranità che non esiste più, questa è la triste realtà

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    • antoniochedice  Il giugno 25, 2015 alle 8:29 am

      La sovranità , come la libertà , è un modo di essere soggettivo. Una categoria dello spirito. Un uomo può sentirsi libero anche imprigionato è un altro sentirsi schiavo mentre è in vacanza.
      Lo stesso per la sovranità : è più sovrana la Siria, invasa da tre parti che non la Francia colonizzata tecnologicamente da congegni elettronici che la violentano da venti anni.

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  • sigmund  Il giugno 25, 2015 alle 11:03 am

    Questa è filosofia che non aiuta a chiarire in maniera pragmatica le questioni, come antoniochedice ha sempre cercato di fare. La Grecia è libera senza i fondi per pagare gli stipendi? No, deve arrendersi alla UE e al FMI o alla Russia. La globalizzazione questo significa: perdita di sovranità e dunque di libertà per tutti. Purtroppo.

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    • antoniochedice  Il giugno 25, 2015 alle 11:10 am

      La Grecia è libera di non pagare ed affrontare eventuali conseguenze, quali che siano.
      Preferisce invece elemosinare – perché di questo si tratta – denari dei contribuenti europei per pagare debiti illegittimi a entità usurarie con cui fece il primo debito.
      Gli abitanti di GAZA rifiutarono la tregua offerta dall’esercito israeliano pur sapendo che avrebbero subito altri bombardamenti e lutti.
      Questa è la sovranità .
      Coordinar si con altri paesi in vista di raggiungere obbiettivi comuni non è perdita di sovranità : è coordinamento.
      Lo stesso coordinamento che ci ha fatto unire ad altri cacciatori per ottenere grosse prede invece di vivere di una economia di raccolta….

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  • sigmund  Il giugno 25, 2015 alle 4:44 PM

    Molto suggestiva l’immagine dei cacciatori e degli agricoltori, purtroppo io continuo a pensare che la globalizzazione significa rinuncia alla sovranità nazionale e noi ci siamo dentro.
    I poveri palestinesi ne sono esclusi e forse è un bene per loro, bene pagato a caro prezzo e la Grecia sapremo presto se andrà a far compagnia ai palestinesi o se si sottoporrà alla triste legge della globalizzazione.

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    • antoniochedice  Il giugno 25, 2015 alle 5:18 PM

      Dire che la globalizzazione è un male non è vero. Ogni cosa è un bene o un male a seconda di come la si usa.
      Collaborare è bene, prevaricare è male.
      Se poi uno usa il clistere per i gargarismi, il problema è suo, non del clistere.
      Adesso sono certo che ha capito.

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