INIZIATE IN ANTICIPO LE COMMEMORAZIONI DELLA GRANDE GUERRA PER SALTARE IL RICORDO DEL DIBATTITO SULLA NEUTRALITÀ E L’ACQUISTO DEGLI F 35 DELLA LOOKEED CHE OFFRE SCONTO DEL 30%. ( RENZI LO SAPEVA?) di Antonio de Martini

L’Italia è entrata in guerra contro l’Impero Austro Ungarico il 24 maggio 1915 previa nomina di un governo di minoranza deciso nel chiuso delle stanze dal capo dello Stato, con il portafoglio della guerra affidato a un sindacalista ( Bissolati).

La commemorazione del centenario dell’evento è iniziata con una serie di bei ” pezzi” a firma Paolo Rumiz su ” La Repubblica” lo scorso inverno, con ben un anno e tre mesi di anticipo sulla data reale.

Una prima, semplicistica, spiegazione si trova nella mania degli editori di immaginare di fare uno ” scoop” se si anticipano gli anniversari precedendo i colleghi. Si illudono.
A forza di cercare pretesti di commemorazioni anticipate, stiamo sfiorando il grottesco con ricordi di omicidi, rapimenti, prime volte e ricorrenze ( la migliore di oggi è ” dieci anni senza Marlon Brando” di Vincenzo Maddaloni già direttore di ” Famiglia Cristiana“.)

Una seconda possibile spiegazione, più politica, sta nella nostra cupidigia di servilismo nei confronti degli alleati che ci porta a commemorare assieme a loro l’entrata nella grande guerra o financo l’anniversario della battaglia di Cassino che – a ben vedere – fu una clamorosa vittoria tedesca che, con un pugno di uomini, tennero inchiodati gli alleati per un buon semestre coprendoli di ignominia per la inutile distruzione della millenaria Abbazia che finì per servire, con le due macerie, da trincea per i difensori.

Ma a mio avviso la vera ragione storico-politica va cercata nell’imbarazzo generale che provano le autorità italiane ( e non solo) all’idea di dover affrontare la storia di dieci mesi di dibattito neutralista e trattative d’affari che precedettero la nostra entrata in guerra a fianco della Triplice Intesa e non della Triplice Alleanza di cui eravamo il terzo socio.

L’imbarazzo memorialistico gode in questo periodo anche della copertura di un forte appoggio politico, a causa della vigilia di guerra che viviamo in piena incoscienza benché i segnali siano univoci e concordanti.

Tutti i paesi europei hanno aumentato i rispettivi stanziamenti per la Difesa.
I produttori di armi pubblicizzano i saldi.
Bloomberg ha informato stamane che il più grande fabbricante di armi del mondo, la Lookeed Martin, ha annunziato – fatto unico negli annali – un miliardo e cento milioni di dollari di sconto sui costi dell’aereo più chiacchierato del dopoguerra, l’F35 .

Vuoi vedere che lo strombazzato “taglio alle spese della Difesa”  con cui si annunziava la diminuzione dello stanziamento sugli F35  senza diminuirne il numero era dovuto a questo insider trading, che da noi  quasi non è  un vero reato, ma in USA si?

Con l’occasione non dobbiamo più chiederci  da chi sia appoggiato questo governo oltre che da Sua Maestà britannica che ha suggerito la riforma del senato sulla falsariga della Camera dei Lord.

Italia, Germania e Giappone vengono invitati a riarmarsi adeguatamente, cambiando la Costituzione ove necessario. In Giappone, sempre oggi, un cittadino si è dato fuoco per protesta contro il riarmo e l’annunziato cambio di Costituzione.
La Germania che alla chetichella aveva già spedito truppe in Afganistan e in Centro Africa, annunzia che allineerà le sue ambizioni geopolitiche alla sua economia.
L’Italia annunzia un ” libro bianco della Difesa ” che vuol dire maggiori introiti per il ” prof” Margelletti e la sua fedele collaboratrice figlia del nuovo capo del servizio segreto che non ha mai esercitato un comando di truppe tale da renderlo idoneo all’incarico.
Gli USA stanno occupando le ultime caselle rimaste vacanti prima del Grande Risiko: Irak, Libia, Spagna, Tunisia, Kurdistan e presto Iran. Hanno rafforzato la squadra navale dell’Artico. Rimangono In Afganistan con diecimila uomini.
Col pretesto della minaccia fondamentalista all’Irak, una portaerei è entrata nello stretto di Hormuz senza sollevare proteste persiane.
In Isarele è iniziata la preparazione di qualcosa con incursioni su Gaza e col Crackdown nei confronti dell’area beduina del Negev e l’Holot una “prigione a cielo aperto per immigrati clandestini in pieno deserto”  ( donde nessun attacco  è mai stato fatto e nessuna  manifestazione è possibile nel deserto) .  Ha protestato anche la Israel social TV per l’inutile violenza. Prima o poi una mosca gli si poserà sui testicoli e capiranno che non tutti i problemi hanno soluzioni violente.
Qualcuno si meraviglia se sui nostri media nessuno scrive di Giolitti defenestrato dal governo con una procedura “alla Berlusconi”, della presa di posizione di Benedetto Croce a favore della neutralità, delle ” mazzette” date dai francesi a D’Annunzio e Mussolini per promuovere l’intervento, del negoziato a Londra con l’addetto militare,che divenne poi suocero di Cadorna figlio, per farsi promettere vantaggi poi a fine guerra negati, dell’impegno formale contratto a lanciare costantemente grandi masse all’attacco per impedire agli austriaci di inviare rinforzi sul fronte francese?
Se della neutralità italiana, anche nella prima fase del secondo conflitto, ( e belga e svizzera e Spagnola e Portoghese e , in un primo tempo, anche turca) non parlano i media, diventa imperativo che ne parliamo noi del web.
La guerra si avvicina. Tu che vuoi fare? Andarci ? Con questi al comando? Esiteremo, tradiremo e il libro bianco sventolato,  diventerà una bandiera bianca.

 

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Commenti

  • robertobuffagni  Il giugno 30, 2014 alle 5:26 PM

    Il nonno putativo dell’attuale presidente della Repubblica (buon sangue non mente) ha fatto due manovre alla Berlusconi-Monti: per entrare in guerra, e per insediare il fascismo. Quando l’ho scritto e argomentato mi sono preso del fascista. Mi prenderei volentieri anche di peggio per dire un pochino di verità, e non solo le do pienamente ragione ma la ringrazio di avermi fatto pensare a questa falsa coincidenza, che coincidenza non è ma disinformazione.

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  • luigiza  Il giugno 30, 2014 alle 5:37 PM

    E lei pensa davvero che potremmo starcene fuori dalla Gran Mattanza che si annuncia (ma solo a chi ha capacità di vedere)?

    Anche Mussolini son fermamente convinto volesse starsene fuori dalla 2.a Guerra Mondiale ma non potè. Il carbone per far girare i macchinari (l’era del petrolio era solo agli albori) glielo forniva la Germania e non più l’Inghilterra che, senza colpe in verità perchè non ne aveva più a sufficienza per esportarne, divenne la Perfida Albione.

    Siamo parte del gioco e non ne possiamo uscire.

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    • antoniochedice  Il giugno 30, 2014 alle 7:45 PM

      Parafraso uno slogan del tempo di guerra: senza carbone si può vivere, senza Patria no. Mussolini cedette alla vanità di apparire il mediatore e cavarsela con ” una manciata di morti”. Illusione. La svizzera è sopravvissuta benissimo come il Portogallo e la Turchia ammaestrata dalla botta precedente. Solo a noi piace .

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  • abrahammoriah  Il giugno 30, 2014 alle 10:30 PM

    30 giugno 2014

    Soren Kierkegaard, a commento dell’insipienza geopolitica dell’Italia, una distruzione della ragione che lega in solido la sua rapinatrice ed oligarchica classe dirigente ed i suoi poveri (mal)governati cornuti e mazziati: “La nave è in mano al cuoco di bordo e ciò che trasmette il megafono del comandante non è più la rotta, ma ciò che mangeremo domani”.

    Massimo Morigi

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  • Anafesto  Il giugno 30, 2014 alle 11:19 PM

    “Col pretesto della minaccia fondamentalista all’Irak, una portaerei è entrata nello stretto di Hormuz senza sollevare proteste persiane.”
    Sarebbe da capire quanti container Club-k l’Iran ha dislocato sulle rive del Golfo Persico …
    Ma la domanda principale è: ma davvero c’è qualche svitato che vuol vedere che effetto fanno centinaia di botti con tanto di fungo e relativo fallout?
    Il dr. Strangelove, al secolo Edward Teller, mi risulta sia mancato nel 2003 …

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  • Puccio  Il luglio 1, 2014 alle 6:52 PM

    ..la geopolitica non è tutta una “scienza materialista”, è anche il quadro di sogni aspirazioni velleità…

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    • antoniochedice  Il luglio 1, 2014 alle 7:51 PM

      I sogni politici devono basarsi su fatti concreti altrimenti sono deliri.

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