BARTALA ( IRAK) , PAPA FRANCESCO E LA SIGNORA PINOTTI. di Antonio de Martini

Bartala  è un villaggio di 30.000 anime, interamente cristiano, a 20 Km da Mossul, in Irak.     In questo villaggio si sono rifugiati anche abitanti sfollati da Mossul con parenti in loco o famiglie costrette a fuggire a piedi per mancanza di auto o di carburante.

La cittadina si è organizzata a difesa grazie a un reparto misto di cristiani locali e  Peshmerga ( volontari Kurdi di religione sunnita, ovviamente non fanatici e favorevoli a un kurdistan libero)  di circa sessanta uomini che hanno creato una milizia civica con qualche Kalashnikov  che ha creato posti di blocco agli ingressi della cittadina e altrettanti capisaldi nelle quattro chiese esistenti.

L’esistenza o meno di Bartala e la sua sopravvivenza non hanno alcuna influenza sulla geopolitica del Levante, ma l’hanno sulla storia del cristianesimo inteso come portato della civiltà occidentale.

Hanno rilevanza nel valutare la ragione per cui noi, esseri civili, ci dotiamo di organi di governo, li paghiamo e ci lasciamo amministrare secondo alcuni principi.

Hanno rilevanza nel valutare la ragione per cui ci sentiamo cristiani e ci facciamo rappresentare da un Papa che paghiamo e dal quale ci facciamo amministrare spiritualmente anche quando non abbiamo avuto il dono della fede.

L’Italia dispone di oltre 2.500 uomini addestrati e armati in Libano dal 2007 a difesa della frontiera israeliana e sappiamo anche  che Israele ha bisogno di tante cose, ma sa difendersi benissimo da solo, nella remota ipotesi in cui i siriani sentissero il bisogno di procurarsi un altro fronte di guerra.

Cinquanta paracadutisti possono arrivare a Bartala  entro due ore dall’ordine e mostrare a questo remoto avanposto che fanno parte di un mondo che non si limita a vendere e comprare e che ha ancora capacità di indignarsi e di difendere i deboli.

Il governo italiano non ha bisogno di elaborrati negoziati col governo iracheno ( o turco)  dato che Bartala si trova in territorio occupato dai ribelli e l’Italia non ha fama di avida potenza coloniale.  Siamo già stati accettati quando andammo a Nassirya.  Siamo andati fino a Timor est. Abbiamo schierato una intera Brigata in Kurdistan  ( comandata dal generale Mario Buscemi) quando è stato necessario.  Ora servono cinquanta uomini, un capitano coraggioso e un presidio di Emergency.

Cinquanta soldati per quanto valorosi non sono sufficienti per una efficace difesa, ma sarebbero il simbolo di una virile disponibilità al sacrificio per la protezione di vite inermi  anche in presenza di rischi concreti. Questi cristiani non vogliono lasciare le loro case e far profanare le loro tombe e noi abbiamo sempre detto che i nostri soldati servono a questo.

In caso contrario il governo mostrerebbe di muovere le truppe solo su indicazioni di potenze straniere, il Papa che sa alzare la voce solo contro nemici  e peccati indefinibili nei loro contorni e i militari  che sono disposti solo ad andare a percepire indennità, ma non a presidiare un estremo avamposto della nostra civiltà minacciato da falsi fanatici e veri servitori di ben definiti interessi.

 

 

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Commenti

  • Subbuteo (@Subbuteo_L)  Il giugno 23, 2014 alle 1:49 PM

    Sarebbe un’azione giusta, dignitosa e risoluta. Per questo i nostri politici, interessati ai loro giochetti di bassa cucina e ai ritorni finanziari personali e di partito, non riescono nemmeno a concepirla. E se poi un parà si storce una caviglia? Già immagino lo sdegno della stampa tutta…

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  • gicecca  Il giugno 23, 2014 alle 3:02 PM

    Credo che il Papa qui
    Credo che qui il Papa c’entri molto poco; che dovrebbe fare, invitare il governo Italiano a mandare i suoi soldati italiani ? E che le sentirebbe le urla sulla interferenza del Vaticano ? Il Governo da parte sua credo non ci abbia proprio pensato. E’ indubbiamente veroche il cristianesimo è il portato della civiltà occidentale, ma mi pare che ce lo siamo dimenticato un po’ tutti.GiC

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    • antoniochedice  Il giugno 23, 2014 alle 6:58 PM

      Quando vogliono denari e esenzioni fiscali trovano modo di comunicare senza rumori. Quando ci si erge a difensori della fede si ha il dovere di difendere chi si offre in sacrificio per essa. Non manderemmo un corpo di occupazione, ma un piccolo reparto a protezione di un villaggio minacciato ( come Maalula in Siria) di violenze che sarebbero fatte non solo a loro, ma a noi tutti. Reparti simili sono stati schierati in Bosnia a difesa dei mussulmani e al confine con Israele a difesa degli ebrei. Sarebbe un tragico paradosso non inviarli a difesa di una delle comunità cristiane più antiche del mondo che sono minacciate da undici anni. Cambiano i persecutori, mai i perseguitati.

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  • Anafesto  Il giugno 23, 2014 alle 6:19 PM

    Credo sia il caso di capire chi sia questa strana entità chiamata ISIS, connotata da un forte olezzo dei tagliagole targati NATO.
    Lo vediamo il governo italiano muoversi autonomamente, magari per contrastare i desiderata di Washington?
    Reputo che se c’è qualcuno in grado di fermarli, questo sia l’Iran.

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  • Giacomo  Il giugno 23, 2014 alle 6:51 PM

    Ci andrei volentieri anch’io con o senza la copertura di NATO e/o Pinotti

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    • antoniochedice  Il giugno 23, 2014 alle 7:00 PM

      In due potremmo presidiare un semaforo, se c’è ne fosse uno.

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  • Carlo Cadorna  Il giugno 24, 2014 alle 12:45 PM

    Potrei partecipare a cavallo, così siamo… in quattro!

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  • robertobuffagni  Il giugno 24, 2014 alle 4:09 PM

    Bravo de Martini, grazie di queste parole. Se il mondo non è cambiato fino a diventare irriconoscibile da quando portavo anch’io le mostrine, sono certo che a un’ordine così i nostri soldati obbedirebbero molto volentieri.

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  • Francesco  Il giugno 24, 2014 alle 4:34 PM

    ” Cinquanta soldati per quanto valorosi non sono sufficienti per una efficace difesa, ma sarebbero il simbolo di una virile disponibilità al sacrificio per la protezione di vite inermi anche in presenza di rischi concreti. ”

    virile disponibilità al sacrificio?
    Non capisco.

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    • antoniochedice  Il giugno 24, 2014 alle 6:28 PM

      Non capisce il significato di ” virile”, il concetto di ” disponibilità” o il termine ” sacrificio”?

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      • Francesco  Il giugno 24, 2014 alle 10:29 PM

        Il senso,della frase.

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      • antoniochedice  Il giugno 24, 2014 alle 10:53 PM

        Truppe decise a combattere contro milizie superiori per numero. Ad esempio Leonida alle Termopili. Soldati da parata ne abbiamo già visti a sufficienza.

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  • Giacomo  Il giugno 25, 2014 alle 4:43 PM

    Se il Vaticano non concetrasse solo nell’accoglienza ma anche nella protezione, potrebbe creare una compagnia di sicurezza operante a livello internazionale, i finanziatori non mancherebbero.

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  • Carlo Cadorna  Il giugno 30, 2014 alle 4:08 PM

    Un Papa che ha cambiato la storia si è presentato da solo davanti ad Attila…

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  • atzei antonio  Il agosto 18, 2014 alle 5:42 PM

    io vado!!!

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    • antoniochedice  Il agosto 19, 2014 alle 12:33 am

      Il mio post è di due mesi fa. Nel frattempo Bartala è strata evacuata e gli abitanti si sono rifugiati prima a Mossul è poi sono sfollati verso Irbil. Torneranno ora che la banda Baghdadi ha concluso il compito di far cadere il governo Al Maliki.

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