ZONA EURO:TRA 2008 E 2010 I SUICIDI SONO AUMENTATI DI NOVEMILA UNITA’ ( PERSONE) RISPETTO ALLA MEDIA ABITUALE. LA PERDITA DI RUOLO DI CHI E’ COLPITO DALL’AUSTERITY. di Antonio de Martini

La notizia, corredata dai dati analitici e commenti è apparsa in una ricerca della Università di Oxford pubblicata dal  British Journal of Psychiatry in circolazione in questi giorni, Circa diecimila persone hanno commesso suicidio tra il 2008 e il 2010 in eccesso rispetto alle medie statistiche cui eravamo abituati.

Il nesso di causa ed effetto con la crisi economica globale è giustificato dalla fascia di età delle persone coinvolte e dalla situazione occupazionale. Come controprova abbiamo il caso della Nuova Zelanda, solo paese industrializzato risparmiato dalla crisi economica globale e che ha mantenuto il numero dei decessi autoprovocati entro i limiti ” abituali”. I novemila morti “in più” sono il doppio dei caduti in dieci anni di guerra in Afganistan.

Naturalmente il  record negativo è, e anche questo è un indizio importante di causalità, della Grecia, che nel 2008 ha visto raddoppiarsi il numero dei suicidi rispetto al 2007 (  quando era il più basso d’Europa) e nell’anno successivo ha visto questo tragico numero aumentare ancora  del 40% rispetto all’anno precedente.

Il francese Dominique Strauss Khan,  defenestrato in circostanze non chiare dalla direzione del FMI ( Fondo Monetario Internazionale) mentre si accingeva a varare il salvataggio di quel paese,  ha rilasciato oggi una dichiarazione, pubblicata da “Le Figaro” che fa planare un terribile dubbio sulla utilità di questi  cruenti sacrifici fatti finora: ” ove non si condonino altri 5 miliardi di euro del debito greco per quest’anno, statali e privati,  la Grecia dovrà dichiarare il default.

Questi sono i  soli numeri  statistici  sui suicidi della zona Euro, ma la ricerca  del BJP investe anche gli Stati Uniti e il Canada ed il numero totale dei suicidi “anormali rispetto alle medie “abituali”  giunge a 13.000 persone, come voi e me ,  uccise da un errore di calcolo del FMI e dalla miopia accademica di autodefinitisi tecnici avvallati da una classe dirigente superficiale e, per quel che ci riguarda, anche inetta e corrotta.

Adesso si comincia a parlare di misure della Banca Centrale Europea indecisa comunque tra il QE ( Quantitative Easing) e il New Deal, ma sempre intenzionata a far finta che sia necessario passare per il sistema bancario invece che aiutare le persone e le loro famiglie. Una grave responsabilità per Mario Draghi. Una gravissima per i presidenti dell’ISAT che mettono la sordina ai dati italiani in cambio di un ministero.

A partire da che numero di sacrifici umani costoro diventeranno punibili?

 

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Commenti

  • Francesco  Il giugno 16, 2014 alle 1:39 PM

    Non saranno mai puniti, caro Sig. Antonio, purtroppo,aggiungerei..ma i nostri tecnici-funzionari-politici-chierichetti sanno di essere un bersaglio, hanno paura, non escono mai senza la propria scorta!
    Tengono su un sistema criminale, che miete e continuerà a mietere vittime. La tragicommedia della BCE poi…ne vogliamo parlare?
    Sganciare miliardi su miliardi alle banche, con la promessa che quest’ultime, POI, aiuteranno i cittadini!
    Durante quel “POI”, di durata infinita, continueremo noi cittadini a pagarne le nefaste conseguenze.

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  • abrahammoriah  Il giugno 16, 2014 alle 2:03 PM

    16 giugno 2014

    Unione europea premio Nobel per la pace. Eterna

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    • Francesco  Il giugno 16, 2014 alle 2:09 PM

      dove per pace s’intende immobilismo? Sottoscrivo.

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  • abrahammoriah  Il giugno 16, 2014 alle 2:12 PM

    Dove per pace eterna, s’intende quello che s’è sempre inteso. Morte

    Massimo Morigi

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  • Francesco  Il giugno 16, 2014 alle 2:24 PM

    ” Zum ewigen Frieden “, invece, è chiedere troppo?

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  • gicecca  Il giugno 16, 2014 alle 3:11 PM

    Non per fare il solito pierino bastian contrario, ma tutti gli studi di correlazione sono estremamente difficili da interpretare. Per esempio, e lo dicono anche gli illustri Autori, nello stesso periodo c’ é stato un notevolissimo aumento delle prescrizioni di antidepressivi maggiori che a loro volta possono indurre, ahinoi, al suicidio. Non voglio affatto dire che il dato non sia vero, ma che le cause possono anche essere altre. Per esempio, il dato che in Svezia l’aumento non sia stato marcato viene dagli A: riportato al fatto che lo Stato svedese fornisce aiuti adeguati in caso di perdita del lavoro. Ma la Svezia é già di per se uno dei Paesi a più alto tasso di suicidio, per cui da un lato il fenomeno cresce poco e dall’altro indica che gli aiuti dello stato in condizioni abituali non diminuisce di per se la frequenza del fenomeno. Detto questo, e accennato al fatto che gli stessi A. si occupano della Grecia in particolare in un altro lavoro apparso sul Lancet sempre a giu 2014, non voglio certo dire che le politiche alla Merkel non abbiano una grossa parte nella situazione; voglio solo dire sommessamente e da medico un poco addetto ai lavori, di stare attenti a non attribuire sempre a post hoc il propter hoc. GiC

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    • antoniochedice  Il giugno 16, 2014 alle 5:01 PM

      E il medico come spiega che in Nuova Zelanda in cui non c’è stata crisi, non c’è stato un aumento dei suicidi? E come mai l’aumento del numero dei suicidi sia proporzionale alla gravità della crisi? Detto questo, capisco che dal punto di vista scientifico vi siano dei margini di incertezza , ma dal punto di vista politico sarebbe utile invertire la marcia per vedere se si inverte la tendenza.

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  • gicecca  Il giugno 16, 2014 alle 7:58 PM

    Caro Antonio, non lo so perché in NZ etc etc. Ma forse se uno andasse a vedere forse anche nell’Ecuador o nel Burkina Faso i suicidi non sono aumentati, o al contrario. Politicamente, forse sono altrettanto importanti i milioni di disoccupati o l’aumento della povertà o le diseguaglianze sociali (vedi il libro di Piketty, se si chiama così). Ricordo che due anni fa in TV da noi le notizie dei suicidi tra i piccoli imprenditori andavano nei Tg un giorno si e l’altro pure. Ora non ci sono più, ma non credo che la crisi sia finita. Insomma, a volte i medici si improvvisano economisti e credo siano altrettanto pericolosi di eventuali economisti che si improvvisassero medici. E non ho mai amato e apprezzato le correlazioni specie da quando molti anni fa un famoso articolo sul Lancet dimostrò che gli infarti erano più numerosi nei nati sotto un certo segno astrologico (che non mi ricordo più quale fosse, spero non l’Ariete che é il mio). GiC

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    • antoniochedice  Il giugno 16, 2014 alle 8:46 PM

      La notizia RAI erano i primi suicidi. Fino a che non è più stata una notizia nuova, ma un fatto politico da non propagandare. Nemmeno, ” scientificamente” con le statistiche ISTAT.

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      • antoniochedice  Il giugno 18, 2014 alle 1:19 PM

        Ho letto il commento inviato da Luca. Propaganda e confusione.

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  • abrahammoriah  Il giugno 16, 2014 alle 8:04 PM

    Un giudizio e un sommesso – ma reciso – suggerimento per gli amici che vogliano costruirsi una solida cultura geopolitica. Nonostante la sua indubbia grandezza architettonica – e nonostante l’indiscutibile integrità morale del pensatore di Königsberg – il sistema filosofico di Kant fu un totale fallimento sia dal punto di vista gnoseologico sia nel gettare solide basi per l’etica privata e pubblica. Si può dire che dal punto di vista filosofico – posto che per un soggetto pubblico come l’Unione europea le categorie filosofiche abbiano un qualche senso – l’UE non è altro che l’inevitabile portato di una cultura politica di cui Kant può essere considerato il suo padre nobile (e illuso). Kant a suo tempo affermò che siccome le società umane devono essere rette da un indiscusso principio di giustizia, ciò comportava che se anche il vincolo etico-politico che tiene unite queste società avesse dovuto dissolversi, queste società prima di piombare nello stato di natura avrebbero dovuto comunque giustiziare i loro criminali. Un “imperativo categorico” dove è totalmente latitante il principio di responsabilità e del quale si ebbe un’ottima dimostrazione nella fine sanguinosa del nazismo è si è avuta oggi nella messa in atto delle politiche economiche ad input germanico dell’Unione europea.

    Massimo Morigi

    P.S. Siccome il presente blog tratta di geopolitica e non di filosofia politica e/o di filosofia morale, dichiaro fin da adesso che non intendo replicare ad eventuali accuse di aver voluto mettere sullo stesso piano Hitler e Kant … e la Merkel. Molto più semplicemente ho voluto cogliere l’occasione per sottolineare che la costruzione di un percorso di libertà deve andare al di là dei luoghi comuni e che la situazione della Grecia – e dei paesi deboli dell’UE – è frutto, oltre che di rapporti di forza che rivelano la natura iniqua e feroce di questa costruzione politico-finanziaria, anche di un “pensiero debole” che facendo della parola democrazia uno slogan passepartout ma non analizzando – come cerca di fare il repubblicanesimo geopolitico – le condizioni reali che rendono concretamente possibile lo sviluppo degli spazi di libertà – ha reso possibile l’occultamento della natura assai poco angelica dell’Unione europea.

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  • Anafesto  Il giugno 16, 2014 alle 8:12 PM

    Credo si debba valutare il fenomeno nella sua completezza: aumentano il numero dei suicidi, parallelamente aumentano gli omicidi, con particolare attinenza a quelli di origine psicopatica.
    In una regione (l’Europa) che dopo la seconda guerra mondiale cercava di darsi una connotazione sociale è irrotto il neoliberismo, una dottrina psicopatica e insostenibile nel nostro pianeta.
    Sparisce la socialità ed esplode l’individualismo, muore la cooperazione e divampa la concorrenza; ma l’uomo è un animale sociale e la socialità impone la cooperazione.
    I governi Europei si sono trasformati in barbari plotoni di tassazione alla faccia di costituzioni e leggi dei singoli stati (una volta almeno le cose erano più limpide, il signorotto aveva potere di vita e di morte sui suoi sudditi!).
    Credo che abbastanza illuminante sia il film di Michael Moore “Bowling a Columbine”, da questo si può ben trarre delle conclusioni su quali sono i destini di questa Europa sottomessa e senza dignità.
    Occorrerebbe poi chiedersi cosa certe entità cercano di ottenere con questa imposizione della “American way of life”; BCE, FMI, banche, eccetera sono gli strumenti per ottenere certi risultati che magari ognuno potrà predire da solo improvvisandosi in una novella Cassandra.

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