IN ARRIVO IL PAGAMENTO DEI DEBITI DELLA P.A. MA NON RIMETTERÀ IN FUNZIONE L’ECONOMIA E NON SALVERÀ L’OCCUPAZIONE. di Antonio de Martini

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Chiunque abbia avuto dei crediti verso la Pubblica Amministrazione lo sa: appena arrivano i pagamenti, i fondi vengono usati per restituirli alle banche che li hanno anticipati in varie forme e l’utile viene ” mangiato” dagli interessi passivi nel frattempo maturati.

Poiché gli istituti finanziari in questa fase economica non prestano più volentieri i denari alle imprese – specie se piccole o medie – i denari non torneranno ad alimentare il ciclo economico, ma faranno acquistare alle banche altri BTP o finiranno per finanziare investimenti esteri in paesi che offrono condizioni migliori di impiego.

Stesso ragionamento per i disoccupati.

Il milione e quattrocentomila disoccupati nuovi del 2012 sono provenienti da due fonti:

A) aziende che hanno chiuso i battenti ed è intuitivo che non ci saranno riassunzioni, perché le resurrezioni sono privilegio di uno.
B) aziende che hanno ridotto il personale ed è altrettanto nutritivo che fino a che non vedranno una ripresa degli ordini, gli Imprenditori si guarderanno bene dal richiamare i licenziati. Ormai avranno varato nuovi <business model e adatteranno la produzione dei loro beni o servizi alla situazione.

Pagare le imprese superstiti era ed è un atto doveroso che andava fatto prima, ma gabellare il provvedimento per un rilancio dell’economia è una disinformazione bella e buona.
Non mi stancherò di ripetere che per rilanciare l’economia bisogna rilanciare i consumi e non dare denari alle banche ( che se li tengono in casa) o alle imprese ( che li consegnano alle banche).

Se ai pensionati minimi si dessero millecinquecento euro ciascuno, questi si precipiterebbero a comprare le cose di cui hanno necessità ; i negozianti incasserebbero è farebbero riordini di merce e il meccanismo renderebbe a girare. Costerebbe otto o dieci miliardi.

Facciamo un esempio terra terra ad uso del legislatore: per far muovere un’auto, non basta mettere benzina nel serbatoio. È necessario che la benzina venga bruciata nei cilindri e che la catena di distribuzione giri facendo muovere le ruote.
La laurea non ce l’hanno, ma speriamo abbiano preso la patente.

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Commenti

  • gicecca  Il Maggio 24, 2013 alle 10:13 am

    Se la proposta dei 1500 euro ai pensionati minimi arriva a Berlusconi, ne fa il cavallo di battaglia delle prossime elezioni (a ottobre ?) e le vince. E magari se hai ragione, poi si attribuisce il merito di aver tirato fuori l’Italia dalla crisi. Ora gliela giro. GiC

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    • antoniochedice  Il Maggio 24, 2013 alle 10:23 am

      L’importante e’ uscire dalla m. Chiunque faccia da fogna.

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  • lochlomond  Il Maggio 24, 2013 alle 6:02 PM

    beh o si potrebbero dare anche a quei giovani in fascia 25-30 che vivono con 800/1000 euro al mese (e, preciso, non perché si sono laureati in settori strampalati, ma perché per molti studi professionali e imprese, a prescindere dal fatturato, è divenuto del tutto normale avere forza lavoro giovane, quasi gratis e senza alcun diritto). ogni singolo euro oltre tale soglia di mera sussistenza verrebbe per forza di cose immesso nell’economia reale, con una propensione al consumo sicuramente maggiore di quella degli anziani…PS ovviamente sono un giovane!

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    • antoniochedice  Il Maggio 24, 2013 alle 6:22 PM

      Si vede. Serve solo quello per trasformare i giovani in pensionati. Tu ti faresti una pizza con la donna, tuo nonno ti regalerebbe un PC.

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  • antoniochedice  Il settembre 11, 2013 alle 4:40 PM

    L’ha ribloggato su IL CORRIERE DELLA COLLERAe ha commentato:

    A forza di insistere finiranno per leggere

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  • carlo cadorna  Il settembre 11, 2013 alle 9:11 PM

    Non basta! Bisogna anche che il fisco la smetta di perseguitare quelli che spendono….

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  • abrahammoriah  Il settembre 12, 2013 alle 8:49 am

    12 settembre 2013

    Quando la sinistra smetterà di essere un partito antipersonale e la destra egemonizzata dal contrapposto partito personale, calerà il Velo di Maya…

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  • Anafesto  Il settembre 12, 2013 alle 10:36 am

    Adesso che un gran numero di aziende angariate hanno già chiuso per questi giochetti di prestigio voluti fortemente da qualche bocconiano di turno, possono passare, con la scusa di saldare i debiti pregressi alle care estinte, a svendere ENI, ENEL e Finmeccanica.
    Tuttavia abbiamo sempre 16 milioni di inde fessi che continuano a votare PDL e PD!

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