UNA FATWA INTERESSANTE E INTELLIGENTE DA UNO CHE FA l’INDIANO

Un giovane – e presumo pio- maomettano ha commentato sul ” Times of India” l’ondata di violento furore islamico suscitato dal video, che nessuno ha visto, ritenuto blasfemo.
Alla domanda – una FATWA è sempre una risposta scritta a un quesito – di quale sia la pena prevista per la blasfemia contro il profeta, il dotto giovane risponde che,
pur avendo Maometto citato nel Corano parecchi casi di insulti a profeti definiti “pazzo” (70;26) e “mentitore ” ( 40;24) ed altri epiteti non lievi tipo ” invasato” ecc,
Ebbene, nota il giurisperito, il Corano non prescrive alcuna pena. Mai.
Francamente non sono andato a verificare ( la mattina presto….) ma non ho difficoltà a ricordare che esistono questi passi nel sacro testo, anche se non giurerei nella precisione del riferimento.

In più, esiste un ” Hadith” ( un detto del Profeta, asseverato da numerose e ritenute valide testimonianze) che recita ” un buon mussulmano si astiene dal fare cose non positive” .
Positivo è argomentare come faceva Maometto con i contraddittori, non accoppare.

Famoso in tutto il mondo, perchè citato da Obama nel suo discorso alla Università del Cairo, anche il detto ” chi dà vita a una vita è come se avesse dato vita a tutto il genere umano” che poi è la versione non depressa del famoso ” per chi suona la Campana” di Ernest Hemingway.

Insomma, il profeta Maometto, ammetteva il contraddittorio anche salace e non ha mai pensato a imporre una pena per gli insulti o gli sfottò.

Poiché i salafiti predicano, robustamente ammettiamolo, una esecuzione letterale di ogni dettato del Profeta, la FATWA li esorta ad attenessi alla lettera del Corano e ad argomentare senza usare violenza.
Peccato che nessun altro ” Times” riporterà questa perla di saggezza che disarma i violenti ponendoli in contraddizione col loro stesso dogma.

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