INTERVALLO PER PARENTESI ONOMASTICA E REMINISCENZA STORICA CON DOMANDA FINALE. di A de M

Il nuovo primo ministro francese, meglio, il suo cognome, sta creando una serie di imbarazzi nel Vicino Oriente e in particolare nel mondo giornalistico del Levante dove una serie di professioniste appartenenti al gentil sesso vivono la professione con difficoltà a causa del già imperante scetticismo machista dell’ambiente.

La ragione è semplice: il cognome Ayrault ( Jean Marc) del Premier francese si pronunzia AIRO, che in arabo vuol dire letteralmente ” il suo pene”.

Pertanto dire in TV “Hollande e il suo primo ministro Airo”, suscita ilarità, battutine et similia , specie se a pronunziare il termine è una pudica giornalista che inevitabilmente finirà col farfugliare, abbassare gli occhi oppure soffocare in un borbottio l’ultima parola, tra le gomitate degli amici del caffé tra una tiratina di narghilé l’altra.

Immaginiamo che ci sia un comunicato di questo genere:” il Presidente Hollande , accompagnato dal fido AIRO sono sbarcati in Inghilterra per un ciclo di amichevoli incontri con la regina Elisabetta.” Oppure, ” il Presidente Francois Hollande ha chiesto che la prossima riunione del G 20 sia presieduta da AIRO poiché la precedente lo fu dal premier irlandese” e capirete che la Francia si appresta a puntare le sue carte nel Vicino Oriente principalmente su un tandem costituito dal Presidente Hollande e dal ministro degli esteri, anche se sentirsi dire che Hollande è sbarcato a Riad senza Airo, potrebbe prestarsi ad ulteriori ironie.

Non parliamo poi di un momento di crisi in cui “Hollande e AIRO pretendono soddisfazione dala Merkel.” Oppure ” Hilary Clinton é venuta incontro alle attese di AIRO.”

Questa vicenda, nata per alleggerire il clima pesante dopo un fine settimana di poca soddisfazione, mi ha fatto tornare alla mente la storiella , anni trenta, in cui un signore si presenta a Roma all’anagrafe, chiedendo di cambiar nome.

L’impiegato, ammonitolo che la cosa aveva una importante valenza e non poteva essere decisa alla leggera, chiese di conoscere le generalità del soggetto.

Alla dichiarazione ” Achille Cazzo” l’impiegato , dopo il sorrisetto di rito risponde: capisco, camerata. Anch’io chiederei di cambiare il cognome se lo avessi come il tuo.

Risposta fulminea: ” ma io voglio cambiare il nome , non il cognome !”.

Il segretario del Fascio all’epoca si chiamava Achille Starace. si potrà fare oggi con Angelino, Pier Luigi o Pier ferdinando?

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Commenti

  • Avatar di gicecca gicecca  Il Maggio 21, 2012 alle 3:46 PM

    Vedi cosa porta sapere le lingue ? absit iniuria verbis. Io, che non so l’arabo, non ci avrei mai pensato. GiC

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  • Avatar di Mario Maldini Mario Maldini  Il Maggio 21, 2012 alle 4:08 PM

    Secondo una persistente aneddotica, negli anni trenta Starace visitò l’Università di Bologna. Fu accolto da goliardi e antifascisti che lo portarono-inaspettamen-
    te- in trionfo. Come da accordi precedenti, alcuni dei giovani, invisibili dall’ester-
    no del gruppo, cominciarono a strizzargli i testicoli. Il gerarca, disperato, urlava
    che lo avevano preso per un coglione, e tutti a dire no, sei il migliore, sei un ge-
    nio……..

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