Chiunque conosca quell’asse e non ci sia stato di passaggio, ospite di “un popolo coeso e unito” (e unito soprattutto perchè i tantissimi SI TAV e SI LAVORO sono messi a tacere anche con le minacce), sa che è un asse saturo,
in cui la “ferrovia storica” è perdente addirittura rispetto a un servizio bus di linea Torino-Lione: un bus alpino in servizio annuale -e sempre pieno- che batte la rotaia! Chiunque sa che sono in aumento i voli per Lione (comodissimo l’Easy Jet da Malpensa, usato da molti piemontesi dell’ovest), e chiunque sa quanto sono intensi i rapporti economici tra i due versanti. Oltre a sapere che il Piemonte… è nato di là, e con la Savoia ha sempre avuto un legame intensissimo.
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Cioò premesso, mi permetto di aggiungere che l’autorevole “COWI, rinomato studio di consulenza che lavora stabilmente per le istituzioni” fa una analisi complessa e con una conclusione piuttosto chiara: la nuova TAV è necessaria.
Ecco un passaggio… autorevole:
“La sezione internazionale della linea storica presenta numerose e severe limitazioni
operative, dovute particolarmente al tracciato e al profilo longitudinale, al calibro dello
scartamento, all’ambiente e alle differenze nei sistemi di elettrificazione.
“A causa di queste limitazioni la linea storica potrà assorbire tutto il traffico solo a
medio termine, e già questo richiederà un importante adeguamento delle installazioni
fisse.
“A questo proposito condividiamo il parere di LTF secondo cui la saturazione sarà
raggiunta verosimilmente prima del 2020, tenuto conto delle attuali previsioni di traffico
tra Francia e Italia e della probabile crescita del flusso di merci di scambio con i
nuovi Stati membri.
“Una soluzione adeguata per porvi rimedio potrebbe essere un nuovo collegamento
ferroviario Lione-Torino.
“Ma questa soluzione, per essere attraente, dovrà offrire prestazioni e servizi di qualità
equiparabili a quelli della strada, in particolare:
• assicurare un servizio di qualità (affidabilità, sicurezza, informazioni sugli instradamenti)
almeno equivalente a quello offerto dal modo stradale;
• aumentare la velocità commerciale;
• ridurre i costi e dunque aumentare la produttività della ferrovia.
“SIAMO DEL PARERE (maiuscolo mio, ndr) CHE IL PROGETTO LTF CON IL NUOVO TUNNEL DI BASE POSSA SODDISFGARE QUESTE CONDIZIONI”.
queste condizioni.
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In altri termini, l’autorevole signor COW dice che se la TAV è davvero TAV, e cioè abbatte costi e tempi del trenino del Far West attuale, è strategicamente necessaria.
L’autore del post ha letto i documenti che cita?
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Commenti
Mi permetto di dire che come sempre dalla “letteratura” fornita dagli “esperti” si può sempre trarre un conforto alle proprie convinzioni. Vale per la medicina e vale pure per la TAV. Per cui non si ragiona quasi mai “tecnicamente” ma emotivamente. GiC
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Vabbè, mettiamola in caciara: quel documento -citato non da me- è TUTTO chiarissimo, se solo si ha voglia di leggerlo. La sintesi del Governo, poi, è chiara anche per un bambino (e mi permetto di segnalare in particolare le risposta 8 : http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/TAV/domande_risposte.pdf )
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Ma dopo tutta la caciara, però, diamo una buona spiegazione di come possa funzionare una democrazia, se dopo vent’anni di decisioni, dibattiti, Tavoli di concertazione e Sedie di dialogo, e gettoni e studi e impatti e porcodemoni, non si può andare avanti in niente perchè bisogna far caciara. Anarchica. Coi pacifisti sul traliccio e che suonano il piffero. E luddista, tò.
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Io ho solo una domanda: ma perché in Francia non protesta e non ha mai protestato nessuno ? Che c’é di la del traforo che non da fastidio che invece di qua fa morire e toglie l’ovetto da bere fresco fresco ? Non capisco proprio. GiC
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Da una parte c’è uno stato. Dall’altra un gallinaio.
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Mia figlia ha studiato proprio dall’altra parte, a Lione, e ci è rimasta. Ingegnere, 26 anni, primo impiego: stipendio quasi triplo rispetto ai suoi amici PIU’ FORTUNATI rimasti in Italia a 800 euro al mese. E in meno di 1 anno ha avuto il primo aumento. Ovviamente non faccio raffronti con il 70% dei suoi amici neo-ingegneri, che si sono fermati a uno stage da 400 euro.
In altri termini: dall’altra parte non c’è il Bengodi, ma uno Stato. E soprattutto c’è una economia. Non a caso con treni che vanno più in fretta. Non a caso lo stesso treno che parte da qui arranca fino al Frejus, poi parte a razzo.
Dall’altra parte c’è uno Stato. C’è una economia. E c’è il cervello sufficiente per capire il nesso anche con la velocità dei treni.
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Purtroppo le ferrovie Italiane (scrivo maiuscolo perchè sono un cittadino che crede ancora che l’Italia è una Nazione) sono alla frutta. L’Italia aveva un primato in campo ferroviario con circa 16000 km di strada ferrata, purtroppo poco aggiornata e con Mauro Moretti, che pur essendo stato sindacalista della CGIL, oggi è un AD Come Cimoli e compagnia che hanno tagliato gli operativi e creato tanti mega dirigenti, che forse litigano nel pollaio e non comunicano tra loro.
Per i noTAV, poi, nella Valle di Susa si dovrebbe coerentemente andare a dorso di mulo.
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