AFRICA :dalla seconda guerra di Libia , alla nuova guerra d’Etiopia: l’attacco è all’Italia o alla Cina ? di Antonio de Martini

L’altra settimana  c’è stata la “giornata  mondiale dell’acqua ” in tutto il mondo. ” Il  Corriere della collera ” ha approfittato di un minimo di  pubblica attenzione  per  iniziare gli amici alla  conoscenza dei meccanismi che rischiano di essere usati come strumenti di pressione politica e strategica nel grande gioco , per  quello che Mussolini, con felice intuizione giornalistica,  chiamo’   ” un posto al sole“.

A proposito di “posto al sole“, il ricordo corre all’Etiopia dove  regna incontrastato  Menes Zenawe, un dittatore appoggiato dagli americani  che è succeduto a un altro dittatore MOLTO amico degli USA   – il colonnello Haile Mariam Menghistu  –  che per essere sicuro che il venerando  Hailé Sellasie non gli insidiasse  il posto, lo soffocò con un cuscino e lo seppellì  nel cemento delle fondamenta del Ghebì imperiale.

 Non pago, sterminò tutta l’aristocrazia etiopica  ( dai RAS – eccezion fatta per RAS  Mangascià  Sejum che riuscì a  fuggire-  ai  Desmagiasc ai fitaurari) con accanimento e ferocia uniche.  In questo caso nessuno parlò di intervento umanitario , nemmeno minimo, come ad esempio salvare  gli undici nipotini del principe ereditario  –   a Londra covallescente da un ictus  –  agli arresti in Etiopia.

Dovette farlo un gruppo di volontari italiani  capitanato da me. Gli USA si limitarono a “soffiare” al governo etiopico , a cose fatte, di non essere stati loro. Il tutto dopo avermi mandato il capitano Hoshkinson a Roma ( vice addetto militare a Addis Abeba della Defense Intelligence Agency ) a farmi notare il rischio a cui sottoponevo  i piccoli.

Lo rassicurai  che non avremmo fatto nulla  e che le voci raccolte in Etiopia  ( cercavamo un appoggio ) erano millanterie. Pochi giorni dopo agimmo. L’operazione riuscì. Gli USA smentirono ufficialmente il coinvolgimento della CIA , sulla prima pagina ( tre colonne)  dell’Herald Tribune.  Gli inglesi su una colonna diedero sobria notizia. I reduci dell’impresa furono premiati da un invito a colazione dal principe ereditario etiopico nella residenza di Portland Place 82 a Londra.

 Ne approfitto per ringraziare   gli autori per l’audacia e  per 34 anni di silenzio, anche coi familiari –   Lamberto Roch e Giorgio Schiavio che operarono sul campo e il defunto  Francesco Valla – italiano di Nairobi  e rappresentante della Franco Rosso  –  che in nome del patriottismo,  accolse  clandestinamente e  gratuitamente  i giovani profughi per oltre un mese in casa sua,   in attesa che ottenessero l’asilo politico  in Svezia, condizione che gli USA  posero per dare solo in un secondo tempo l’asilo in Canada  ai bambini.

Coi bambini , contrariamente agli ordini ricevuti ( gli avevo detto di neutralizzarlo ) Lamberto Roch  “catturç” anche un missionario americano posto di guardia ai piccoli prigionieri. Ne è stato ripagato con un libro, uscito di recente, nel quale questo cialtrone  racconta di aver pensato e  fatto tutto lui. Il libro ci è stato segnalato dalla famiglia imperiale etiopica, indignata per la millanteria di questo Kapò. Con questo trafiletto, ristabilisco la verità.

Torniamo all’Etiopia:  la signora Susan Shenker, “ricercatrice” presso il Survival International  ( uno dei “think Tank” britannici che costellano il firmamento dell’intelligence) ha lanciato un attacco alla diga  Gibe III che viene costruita sul fiume OMO, che noi chimiamo Omo Bottego perché esplorato da questo ufficiale piemontese.

L’attacco ha del comico se la gente avesse cognizioni geografiche minime, il che non è, purtroppo.

La signora,  ha protestato  PER RAGIONI UMANITARIE SI INTENDE  , annunziando che il 22 marzo 400 organizzazioni umanitarie  hanno depositato una petizione presso  tutte le ambasciate etiopiche d’Europa e degli Stati Uniti ( ma quante ce ne sono negli USA?)  chiedendo che si fermino  immediatamente i lavori  della seconda diga d’Africa dopo quella di Kariba sullo Zambesi e già in stato di avanzamento  al 40% ,

 La ragione di tanta urgenza nell’intimare lo stop,  è che la tribù  Karre  ( che lei chiama Karo, ma anch’io non sono rispettoso della trasposizione fonica delle parole straniere)  non è stata interpellata come previsto dalla Costituzione etiopica.  La Diga, che aumenterebbe la produzione di energia elettrica  etiopica fino a raggiungere il 95% di autosufficienza,    fornendo 1900 MW di energia/anno, con la quale l’Etiopia migliorerebbe anche la sua  bilancia dei pagamenti e commerciale grazie a un  un accordo col vicino Kenia, per la fornitura di energia, ( vedi mio blog del 28 marzo sull’acqua).  La diga  , sempre secondo la Shenker , metterebbe in pericolo 500.000 persone  – molti nomadi –  lungo la  valle inferiore  dell’Omo e nei dintorni del lago Turkana ( noi lo chiamiamo Rodolfo). Verissimo, a patto che non si muovano  di un centimetro quando arriva l’acqua, forse.  

A parte che non si capisce come si potrebbero consultare  tribù tanto primitive   e come spiegare la cosa in maniera  comprensibile e valida, non si capisce nemmeno perché si dovrebbero consultare solo i Karre. Ci sono  anche i Murshi ( con le donne dalla bocca  artificiosamente e mostruosamente allargata), i Galed, gli Unne, i Khamer ecc.

A riprova della “turpitudine del progetto”,  la precitata signora ci informa che la BEI ( Banca Europea degli investimenti) e la Banca Africana di sviluppo  hanno rifiutato di finanziare il progetto ” che ha suscitato preoccupazioni nel governo  keniota” ( allora chi ha firmato l’accordo siulle forniture elettriche? mio zio?) e “potrebbe avere impatti negativi nei rapporti tra Kenia ,  Etiopia e Sudan  ”  e Egitto ( ndr) che , come detto il 28/3 nel mio  post,   già monopolizzano l’85% dell’acqua   del Nilo e adesso vorrebbero  l’Omo……

L’influenza inglese nel rifiuto  non è provabile, ma mentono certamente  dicendo che il governo italiano non ha deciso se finanziare o no. Per decidere, ha deciso, se poi pagherà, è un altro conto. 

La diga  è stata finanziata da due Banche cinesi: la Exim Bank of China e la Industrial & commercial Bank of Cina e la costruzione è affidata alla Salini Costruttori, ( anche la diga di kariba  – sullo Zambesi – fu fatta dagli italiani) impiega oltre tremila lavoratori tra loocali e italiani  e – ad onta di un inesplicabile  mai chiarito crollo in una galleria ( sabotaggio?)  prosegue ed affranca due  grandi paesi  (Etiopia e Kenia) dalle forniture energetiche delle sette sorelle petrolifere.

Alla “ricercatrice” possiamo solo augurare che trovi un marito che la soddisfi. Ai mandanti della signora, che  hanno pagato la campagna mondiale, diciamo che troveranno d’ora in poi, maggiori difficoltà rispetto al consueto. Gli italiani stanno imparando a reagire.

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Commenti

  • Avatar di Gianni Ceccarelli Gianni Ceccarelli  Il aprile 2, 2011 alle 2:12 PM

    Fino a questo momento non si legge l’articolo. Ma intanto voi che siete esperti mi spiegate perché la gente fugge a migliaia dalla Tunisia, dove “si é instaurata finalmente la democrazia” ? Forse, non sarà che “questa democrazia” non piace molto ai tunisini ? GiC

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    • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il aprile 2, 2011 alle 2:33 PM

      Il titolo mi e’ sfuggito prima del tempo, abbi pazienza. Per i tunisini, se vai al post su questo tema,troverai che ho sempre detto che la motivazione era la fame. Hanno aperto la porta al leone prigioniero. Adesso scoprono che era anche molto affamato.

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  • Avatar di Armando Stavole Armando Stavole  Il aprile 2, 2011 alle 4:40 PM

    Tu come gli amici PLP(Piero La Porta)e FT(Fernando Termentini)siete dei patrioti come me e conoscete molto, molto piu’ di me. Ma per avere una visione piu’ planetaria delle vicende attuali sarebbe bene andare ad una passato storico che la dice lunga. Per me e’ stata una piacevole scoperta e rivelazione leggendo una delle opere di John Loftus, Presidente dell’Intelligence Summit, The America’s Nazi Secrets. Il filo conduttore e’ sempre il grosso capitale incontrollato ed il potere che ne deriva. Tutto il resto: solo pedine della scacchiera; noi: parte della massa con ruoli diversi piu’ o meno importanti, la materia che compone il tutto; i due giocatori agli scacchi: grossi gruppi finanziari in contrapposizione, ma con alleanze mobili. Forse il Taoismo e’ una buona chiave di lettura: le due energie in continua danza e ricerca dell’equilibrio, che mai avverra’. Sono troppo ermetico?

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  • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il aprile 2, 2011 alle 4:51 PM

    Parliamo di difesa dell’interesse nazionale ( by the way, non so chi sia Trementini). Vista l’inerzia del governo, bisogna pure che qualcuno inizi a reagire. Il coraggio è contaggioso come la paura. Basta scegliere. Quanto al Tao, non sono competente. Tiao

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  • Avatar di Armando Stavole Armando Stavole  Il aprile 2, 2011 alle 5:05 PM

    “Parliamo di difesa dell’interesse nazionale”, che realisticamente puo’ essere ben attuato solo se si avesse una reale conoscenza e consapevolezza di chi siamo e quindi che ruolo possiamo ricoprire sulla scacchiera.
    Noi italiani ci vediamo troppo spesso usando gli specchi deformanti, talvolta troppo grandi e talvolta troppo piccoli. Cosi’ sbattiamo troppo spesso il muso contro una realta’ che spietatamente ci riporta alla nostra dimensione reale.
    Visto che ci sentiamo patrioti, dovremmo rivedere la genesi come nazione unita di questa bella terra. I nostri storici non ci hanno dato mai sufficienti informazioni per capire come siamo nati. La cortina di nebbia deforma la nostra visione e consapevolezza.

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    • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il aprile 2, 2011 alle 5:29 PM

      Comiciamo a registrare l ‘oggi per evitare che l’elenco delle omissioni si allunghi…

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  • Avatar di alexfaro alexfaro  Il aprile 2, 2011 alle 5:18 PM

    a proposito della domanda fatta da Gianni Ceccarelli, anchio ne ho una, come mai che i ca 15.000 immigrati che si sono riversati sulla povera Lampedusa,dall’inizio della guerra civile in Libia non c’è nè nemmeno uno a pagarlo oro di nazionalità Libica? ma sono quasi tutti Tunisini(con qualche Eritreo o Somalo)nonostante il “nostro” cd “ministro” dell’interno Maroni abbia più volte detto che ci si aspettava una “valanga” di rifugiati dalla Libia a tutt’oggi(dopo 1 mese e mezzo dall’inizio della guerra) non se ne è visto nemmeno mezzo perchè, secondo voi?
    ps
    se ricordo bene Maroni aveva detto che sia spettava ca 50.000 rifugiati, dove sono costoro?

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    • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il aprile 2, 2011 alle 5:36 PM

      I tunisini vengono per fame. Il numero era sovrastimato forse perche’ basato sui dati che i libici fornivano e sui quali misuravamo i pagamenti. Non abbiamo noi italiani il monopolio degli imbroglioni, abbiamo , pare, quello dei fessi.

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  • Avatar di Giorgio Vitali Giorgio Vitali  Il aprile 2, 2011 alle 9:16 PM

    SONO CONVINTO CHE L’ATTACCO SIA PORTATO ALL’ITALIA. PER RENDERSI CONTO DELLA PLAUSIBILITA’ DELLA ANALISI OCCORRE CONOSCERE BENE LA STORIA DELLA RIVALITA’ ITALIA-FRANCIA PER IL MEDITERRANEO. LA QUESTIONE RISALE ALMENO AL 1861. PER QUANTO RIGUARDA LA GRAN BRETAGNA, IL RITORNO AL CONTROLLO DI UNA FETTA DEL MEDITERRANEO, garantito da USA/Israel,e’ più che sufficiente per ravvisare nell’Italia un antichissimo nemico ( potenziale se non attuale, anche se quasi sempre sotto controllo.) LA GEOPOLITICA è una scienza esatta. Giorgio Vitali.

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  • Avatar di Mario Maldini Mario Maldini  Il aprile 3, 2011 alle 8:24 am

    Una piccola, petulante osservazione: Vittorio Bottego non era piemontese, era nato a Parma
    il 29 luglio 1860. La vicenda dei nipotini del Negus è più che appassionante,e, nel tempo
    degli Eunuchi d’Italia, meriterebbe di essere divulgata con ogni mezzo, a pedagogia delle
    masse consumatrici. Piacerebbe anche agli inglesi che non hanno dimenticato la figura del
    Generale Orde Wingate. Complimenti! Mario Maldini

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    • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il aprile 3, 2011 alle 9:34 am

      Sono sempre grato a chi corregge i miei errori, piccoli o grandi che siano. Ciao

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  • Avatar di Edoardo Edoardo  Il aprile 3, 2011 alle 3:29 PM

    Buongiorno,
    ho scoperto questo sito grazie a un link. Trovo molto interessante e preciso il lavoro del Sig. De Martini, e approfitto per chiederle che pensa dei dubbi che riguardano la versione ufficiale sui fatti dell’11 sett. 2001.
    Mi rendo conto che la domanda potrebbe apparire OT riguardo a questo articolo, ma non ho trovato in questo sito, articoli specificamente dedicati a questo argomento.
    Mi permetto di evidenziare che molte “licenze di uccidere” che l’occidente si è attribuito da quell’evento in poi, si appoggiano sull’ipotesi della guerra di difesa preventiva che, come verificato, concede dei margini d’azione che nulla hanno a che fare con il concetto consolidato di democrazia e di autodeterminazione dei popoli.
    Cordiali saluti,
    Edoardo

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    • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il aprile 3, 2011 alle 4:09 PM

      Gentile Edoardo, ho l’abitudine di non parlare di quel che non so e sull’ 11 settembre 2001 non so nulla. Se le interessa ne so pi’ su Pearl Harbour: la storia ci dice le intercettazioni americane delle comunicazioni giapponesi avevano rivelato l’imminenza di un’aggressione. Inoltre la mattina del 7 dicembre un Radar SCR270 installato alle Hawaii rilevo’ alla distanza di 137 miglia e con 50 minuti di anticipo sullo scoppio delle prIme bombe l’imminente attacco su Pearl Harbour. Cfr Tony Devereau ” la guerra elettronica” Sugarco edizioni. Anche Churchill evito’ di evbacuare la citta’ di Coventry per evitare che i tedeschi potessero sospettare di essere decrittati. Il bombardamento fece 50mila morti. Nel caso dell’11 sett non c’e’ nulla del genere. Si attenga alla realta’ ce n,e’ abbastanza, non trova?

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      • Avatar di edoardo edoardo  Il aprile 3, 2011 alle 9:22 PM

        Mi spiace che lei non voglia interessarsi a un argomento chiave per interpretarela realtà del nostro presente e futuro, come l’11 settembre. Continuerò a seguire i suoi interessanti commenti sugli altri argomenti.
        Se mai dovesse decidere d’interessarsi agli aspetti reali (eccome se ce ne sono!) riguardanti i dubbi sulla versione ufficiale dell’argomento del quale le ho parlato, potrà trovare interessanti argomenti trattati in Italia, da Pino Cabras e Massimo Mazzucco.
        Cordiali saluti,
        Edoardo

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      • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il aprile 3, 2011 alle 9:38 PM

        Resto fedele al principio di scrivere solo di quel che SO e non di ripetere deduzioni altrui

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      • Avatar di edoardo edoardo  Il aprile 3, 2011 alle 9:48 PM

        Non si tratta di ripetere ma di analizzare i fatti a partire da informazioni oggettive e documentate. Anche Devereau le ha fornito (scrivendole) informazioni che lei ha letto e, in questo caso, ripetuto.

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      • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il aprile 3, 2011 alle 10:07 PM

        Devereau. E’ un ex della RAF ed e’ un esperto di elettronica. Inoltre che l’11/9 sia opera degli USA o meno, non mi fa cambiare la mia opinione su di loro. Pino corrias non e’ del Pentagono e fa il giornalista. Due motivi per non prenderlo in considerazione in questa vicenda.

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  • Avatar di Giorgio Vitali Giorgio Vitali  Il aprile 3, 2011 alle 9:04 PM

    DAI DATI RACCOLTI IN QUESTI GIORNI, RISULTA CHE LA QUESTIONE DURERA’ A LUNGO. NON HO IL CRITERIO DI ANALISI PER PREVEDERE LA CONSEGUENZE ( a lungo ed a breve termine) del prolungarsi di qualcosa che forse non è definibile guerra. A meno che, l’attacco alla Libia non sia di chiara impronta anticinese,peraltro tutt’altro che improbabile,per cui, MORE SOLITO, la guerra ad ampie dimensioni è pronta a scoppiare. NON sarebbe la prima volta nel teatro mediterraneo, ritornato CENTRO delle tensioni internazionali con l’arrivo della CINA proprio tra questi lidi. NON SI DEVE DIMENTICARE che la presenza francese, per lo più in veste “militare”, è costante in Africa. FINO AD OGGI! gv

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    • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il aprile 3, 2011 alle 9:24 PM

      Il problema non e’ la Francia o altri paesi, ma” la politica delle cannoniere” che si fa dal 1800 in poi con tutti i paesi tecnologicamente pi’ arretrati. Possibile che l’Europa e gli USA non siano capaci di elaborare qualcosa che non siano delle cannonate e degli omicidi camuffati da processi? Quale e ‘ la differenza con Al Capone?

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  • Avatar di Giorgio Vitali Giorgio Vitali  Il aprile 3, 2011 alle 9:40 PM

    LA DOMANDA MERITA UNA RISPOSTA PIU’ CHE IMMEDIATA. AL CAPONE ERA PIU’ SERIO!!In ogni caso, e per nostra fortuna, abbiamo in Italia MOLTI eredi di Al Cappone, molti Al Tacchino, Al Fagiano e quant’altri frequentatori dell’Aja, che abitualmente non si fanno mettere i piedi in testa, non solo da un saviano qualsiasi, ma nemmeno dalle CANNONIERE.( In versione moderna: razzi, mortaretti, castagnole, e, soprattutto: fuochi fatui.) GV.

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  • Avatar di edoardo edoardo  Il aprile 4, 2011 alle 7:24 am

    http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=1&ved=0CCQQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.ae911truth.org%2F&rct=j&q=Architects%20and%20Engineers%20for%20911%20Truth.&ei=9mGZTe3jJ4r5sgaPg5XDCA&usg=AFQjCNHVOSG20AWdmXyQKWYH6fl2WVelRw&cad=rja

    Le porgo il link di architetti e ingegneri per la verità sull’11 sett. ma ci sono anche associazioni di piloti, avvocati, militari, etc. persino giornalisti! Ma basta non leggerli…!

    p.s. Pino Cabras, non Corrias. Approfitto per segnalarle anche Roberto Quaglia.

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    • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il aprile 4, 2011 alle 9:47 am

      Ho cercato di clikkare il link, ma risulta non valido. Comunque il sapere o no chi sia stato o se abbia mentito non è rilevante ai fini del giudizio geopolitico o storico, se preferisce. E’ un dettaglio come quello del bombardamento di Coventry. In guerra e in politica la morale non ha spazio che nel rammarico dei vinti.

      Antonio de Martini

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