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Dopo la semina di tanto odio sotto l’etichetta di “democrazia” gli Stati Uniti e gli alleati a loro più affini, iniziano a raccogliere gli effetti devastanti della “campagna umanitaria di democratizzazione” in Nord Africa.
Il conto della Libia è macabro: per evitare mille vittime all’anno, il bilancio della guerra è arrivato a centomila morti; il famoso massacro di Tripoli da parte di Gheddafi – che ha provocato la guerra, pardon intervento umanitario – si è rivelato inesistente e ormai la definizione di “islamista moderato” è ” un islamista che si è seduto su una poltrona ministeriale”. Continua a leggere