Nel 1987 – giusto trenta anni fa- Sir John Hackett, ufficiale e , stavo per dire gentiluomo, lasciata la carriera militare dopo aver ricoperto l’incarico di vice comandante supremo della NATO, decide di spiegare al mondo quali siano i pericoli che lo sovrastano e scrive un libro su come dovrebbe essere la terza guerra mondiale. Il titolo è presto scodellato: LA TERZA GUERRA MONDIALE, il sottotitolo ” Una storia futura”. L’editore italiano è la RIZZOLI, da poco ripulita dall’inquinamento pidduista. Due anni dopo, 1989, scoppia la pace e di guerra in Europa non si parlerà più per un trentennio.
Trenta anni sono quel che serve perché una generazione passi, i libri del de cuius vadano al macero e tutto sia dimenticato. Tutto, ma non da tutti.
Anno 2007 – sono passati trenta anni – Sir Richard Schirreff, ufficiale e, stavo per dire gentiluomo, lasciata la carriera militare dopo aver ricoperto l’incarico di vice comandante supremo della NATO, decide di spiegare al mondo quali siano i pericoli che lo sovrastano e scrive un libro su come dovrebbe essere l’ormai imminente terza guerra mondiale. Il titolo prescelto cerca di essere più ficcante: WAR WITH RUSSIA. L’editore, per ora solo britannico, è il SUNDAY TIMES.
In entrambi i casi questi due signori prevedono una guerra contro la Russia ( un tempo Soviet Union) e si vantano di conoscere gli “insight” a causa della alta posizione ricoperta.
Il povero Hackett in 434 pagine – ormai è assodato dato il tempo trascorso – non ne ha azzeccata una. Uso il libro quando voglio mettermi di buon umore e rassicurarmi che sono sulla buona strada. Gli scemi sono loro.
Onestamente non posso dire altrettanto delle 445 pagine del libro di Shirreff, ma l’impianto è identico, la condivisione con quattro colleghi identica, l’annunzio della ineluttabilità degli eventi identica, come identica è l’entusiastica raccomandazione del Supreme Allied Commander ( Wesley C. Clark).
L’unica speranza di diversificazione è che la RIZZOLI questa volta non cada nel tranello di tradurre una serie di scemenze raccontate da un vecchietto desideroso di arrotondare la pensione a spese dei contribuenti.
Anche riguardando l’impianto dei due libri si vede in controluce lo stesso schema ( per la verità Hackett mette in appendice una serie di specchietti di organici, un gruppo di foto fuori testo e ” forze in campo” che questa volta ci sono state risparmiate.
L’intento? Gratificare un ” vice comandante che si ritira ” ( chi ha appartenuto alle FFAA sa cosa sia un vice comandante) e convincere la pubblica opinione che i denari non devono essere assegnati alla Difesa Europea ma sono necessari più fondi per la NATO. Come da richiesta del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Non coi miei soldi.
Commenti
Mi scusi Sig.De Martini ma ricordo perfettamente il libro di Hackett per averlo letto diverse volte.Accanto a previsioni farlocche :come il ruolo determinante dello

Shah o il fatto che l’Armata Rossa ignorasse semplicemente una Italia neutralista,
oppure la possibilità di una guerra nucleare limitata allo scambio di un paio di testate atomiche e la seconda presidenza Carter.
Vi erano altri elementi :se alcuni come i disordini in Polonia e Germania Orientale
erano abbastanza prevedibili nel 1977,lo scontro traeva inizio dalla disintegrazione e guerra della Yusoslavia con i due blocchi schierati rispettivamente coi separatisti sloveni e croati (NATO) o coi “centralisti” serbi l’URSS (in realtà è successo l’0pposto con la dissoluzione sovietica che rende possibile quella yugoslava) e IMHO un inverosimile attacco contemporaneo in M.O. ed europa centrale che eccedeva chiaramente le possibilità sovietiche.
La parte che si è realizzata è quella dello smembramento dell’URSS a partire dalla defezione dell’Ucraina (una specie di colpo di stato del capo del KGB ucraino Duglcenko mi pare?).Assurdo invece il trasferimento di mlioni di soldati americani attraverso
l’Atlantico(operazione cavalleria) non bloccato dall’imponente flotta sottomarina sovietica o il fatto che i sovietici potessero semplicemente aggirare le metropoli tedesche senza occuparle infine credo che il buon Hackett fosse un po’ troppo ossessionato dai suoi ricordi bellici personali (battaglia di Arnhem) immaginando che l’Armata Rossa fosse bloccata in Olanda (IMHO arrivava ai Pirenei se sfondava le difese della Nato ammesso che la Francia si lasciasse attraversare)
chiedo venia per la lunghezza del post.
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Aggiungerei che questo genere di fantapolitica è stato sempre molto popolare nel Regno Unito:due eccellenti esempi ante 1914 :La battaglia di Dorking oppure l’Enigma delle sabbie di Childers in cui si anticipa lo scontro con la Germania.In genere la produzione britannica è meno dozzinale di quella americana (Clancy)
adesso si possono considerare ucronie.
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