IMMIGRAZIONE: INTERVIENE IL GENERALE ZIGNANI DA CASTIGLIONE DI RAVENNA CON UNA DESCRIZIONE IMPRESSIONANTE.

Caro Antonio, mi intrometto anch’io nella conversazione relativa all’immigrazione. A me sembra che, concentrando la nostra attenzione sulla sua incidenza economico-finanziaria, perdiamo di vista l’aspetto fondamentale della questione. Che, a mio giudizio, riguarda soprattutto la sicurezza e la difesa della nostra identità nazionale. Il problema è essenzialmente di carattere quantitativo. Al di là dei soldi – che, in fin dei conti, con qualche sacrificio potremmo anche trovare senza per questo fallire! – quando in una comunità si immette in tempi brevissimi una quantità eccessiva di persone appartenenti a identità diverse (a volte anche profondamente diverse), si crea un clima di insicurezza reciproca che può anche sfociare in scontri violenti.

Qui il razzismo non c’entra. Qui il problema è che, di questo passo, c’è una mezza Africa che potrebbe riversarsi in Italia e la gente è spaventata. In questo momento sono in un paesello dove, a fronte di circa 1.500 “indigeni” ci sono già oltre 500 immigrati di varie nazionalità. In questo paese, fino a poco tempo fa, le porte di casa erano sempre aperte. Alla sera, d’estate, le donne passeggiavano per le strade e i bambini si muovevano in libertà per il paese …

Dopo che si sono verificati furti quali non si ricordavano dai tempi della guerra, ora quasi tutti hanno le porte blindate. Alla sera non si vede più una donna per strada. I bambini vengono tenuti sotto controllo. In compenso, di sera, su ogni panchina c’è un extracomunitario che parla per ore a voce altissima al telefonino (le sim sono regalate dal Comune). E molti di questi africani che sono qui ormai da vario tempo continuano a vivere separati, vestendo i loro costumi, quasi a voler far capire che di integrazione non ne vogliono proprio sentir parlare. E credo che una situazione simile sia riscontrabile in tantissime altre contrade d’Italia.

Tu parli di dare lavoro, ecc. Bene, qui ci sono circa 30 immigrati ospitati in una casa. A loro, due volte al giorno viene portato il pasto già cucinato (perché hanno detto che non sanno farlo) secondo i loro desideri e, poiché c’è un giardino, essendosi rifiutati di curarlo, ogni settimana un giardiniere viene a occuparsene. Sono lì da un paio di mesi e tutto il giorno bighellonano per le strade.

Allora, qui il problema da risolvere non è quello di trovare la maniera di farli arrivare guadagnandoci o meno, ma è quello di regolare severamente le entrate in rapporto alla capacità di assorbimento della popolazione italiana. Che mi sembra abbia già superato il livello di guardia. E se per un po’ non deve venire più nessuno, si usi anche la forza per impedire che qualcuno venga.

Senza attendere di doverlo poi fare a furor di popolo!

RISPOSTA-COMMENTO

Caro Alberto,

grazie per dare linfa a  questo civile dibattito che evita le trappole dell’nsulto e delle dichiarazioni di principio come fa, da anni,  quasi tutto il panorama mediatico italiano.

Cerco di rispondere con stringatezza per evitare di dare l’impressione di un a solo o che “distruggo gli avversari di polemica”.

Il tuo punto di vista è condizionato, passami il termine, dal fatto che sei una persona per bene abituata a valori che ormai la nostra classe dirigente disconosce. ( per chi non lo sapesse ha comandato la GdF ed è stato segretario generale alla Difesa).

Immagino che il paese di riferimento sia  il tuo Castiglione di Ravenna che purtroppo, ai guasti del politically correct e della trita retorica cattocomunista aggiunge la jattura che l’amministrazione è guidata da un simpatico inetto indeciso a tutto.

Comincio con due considerazioni geopolitiche.

1)Come probabilmente saprai, Ravenna è il comune italiano con la più bassa natalità d’Italia in un’Italia che ha una delle più basse natalità del mondo assieme a Germania e Giappone.

Siamo all’1,3 mentre servirebbe il 2,1 per mantenere inalterato il numero degli abitanti da una generazione e l’altra.    . Siamo un paese che muore per mancanza di spinta vitale a riprodursi, mancanza di ideali, mancanza di iniziativa e Ravenna è il punto oscuro di questa situazione. Nessuna meraviglia se il rapporto tra cittadini e ospiti sia a un punto di crisi che altre città toccheranno più tardi

2) la situazione in Africa è tale che solo .i paralitici non cercano di andarsene: l’agricoltura devastata dalla concorrenza delle derrate americane vendute a prezzi agevolati dal regime assistenziale USA ai propri agricoltori; le guerre che toccano la quasi totalità del continente, la penuria di acqua in numerosi paesi, le trame dei trust petroliferi, non invogliano a crearsi un furturo. Noi siamo il ponte per raggiungere i paesi ricchi ( Germania, Svezia, Norvegia, Inghilterra). Il moto è inarrestabile e inevitabile. Possiamo solo rallentarlo e per questo ho proposto di

a) fermarne una aliquota prima della partenza . Mi si oppone che l’esempio dei condizionatori non sarebbe valido per assenza del mercato di riferimento. Ambasciate, Enti internazionali e ricchi locali sono un buon mercato, ma aggiungo che potremmo dare la rappresentanza di biciclette o di profilattici se si cercano settori di più largo consumo, ma l’idea di fondo è valida. Formare meccanici, infermieri ecc.

b) fermarne un’aliquota sul Bagnasciuga: come disse un tuo conterraneo. Con grandi lavori di movimento terra condotto a bassa intensità tecnologica e con molta mano d’opera. La zona degli CHOTT di cui l’Africa del Nord è ricca, si presta benissimo. Trasformare quelle zone turisticamente mediante l’immissione delle acque marine è la mia proposta e ci sono banche private disposte a prendere in consioderazione un progetto che la UE si è detta pronta a finanziare.

c) regolare gli afflussi consentendo arrivi ( non infiniti, ma col sistema delle aliquote come gli USA) per tagliare le gambe e i proventi ai trafficanti di questi moderni schiavi.

d) dando visti Schengen ad una altra aliquota per consentire loro di proseguire il viaggio verso zone di maggior speranza, senza temere reazioni tedesche o di altri. Il trattato di Schengen è stato fatto per consentire la libera circolazione di tutti. Negri inclusi.

Quanto ai pasti serviti perché ” non sanno cucinare” temo che sotto ci sia una voglia matta di farsi imbrogliare per poter dare un appalto di fornitura a una coop. Idem per il giardinetto.  Scommettiamo? Indaga.

Ignoro quale sia la loro nazionalità, ma se l’Amministrazione mi paga il viaggio, ci penso io a spiegare le leggi dell’ospitalità in tutta la loro estensione e farli collaborare.

Infine una colpa esclusivamente tua. Se tu, che sei uno dei più eminenti e capaci cittadini di Ravenna rifiuti di candidarti a sindaco e lasci che altri prendano il posto che sapresti ricoprire con onore ed efficienza,……

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Commenti

  • gicecca  Il luglio 6, 2015 alle 6:38 am

    “Che aspettiamo, raccolti nella piazza? Oggi arrivano i barbari. Perché mai tanta inerzia in Senato? E perché i senatori siedono e non fan leggi?” La vecchia poesia di un Greco, Kafavis, viene a proposito ancora una volta. Un altro Costantino, Imperatore di Bisanzio, prima del 1453 invocò a gran voce, insieme ai suoi predecessori, che si facesse qualcosa contro “il Turco” di allora, tal Maometto II. l’Europa di allora non rispose o rispose a cosa finite e bisognò arrivare a Lepanto, dopo Marc’Antonio Bragadin, e poi a Vienna 1683. E’ in atto un attacco all’Europa come allora, di cui le ondate di migranti sono un aspetto importante; nessuno li vuole veramente fermare, facendoli lavorare sul posto (a mettere condizionatori o a scavare o riempire chott). Il migrante (naturalmente non tutti, ci sarà anche il poveretto buono, c’era pure tra i Barbari) é un’arma che per ora viene infiltrata nel campo nemico per essere sguainata al momento opportuno, se volete un cavallo di Troia da cui usciranno gli Ulisse che faranno a pezzi Priamo e tutta Troia. Una Troia che oltre tutto non sa che chiedere perdono a tutti e di tutto. Naturalmente, mi direte che io sono Cassandra, e mi sta benissimo; ma fino a che i problem solving men non andranno alla vera causa e alla vera motivazione del problema, il problema non sarà solved. Poi, ben vanga il generale Zignani sindaco di Ravenna e magari Venanzi al posto di Marino. Per AdM tengo in caldo il posto della Mogherini (avevo pensato alla Merkel ..)
    GiC

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    • antoniochedice  Il luglio 6, 2015 alle 7:42 am

      Credere che dia in atto una congiura planetaria che muove i migranti per conquistare l’Europa, lo attribuisco al caldo.
      Prova ne sia l’organigramma presentato a corredo….

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  • pierolaporta  Il luglio 6, 2015 alle 8:02 am

    Primo. Dobiamo fare da soli, vista la risposta europea.
    Secondo. Se serve mano d’opera dobbiamo far venire chi vogliamo, chi ci è utile ed essere in grado di far valere le nostre regole oppure è il caos.
    Terzo. A premessa delle prime due asserzioni occorre stroncare l’illegalità. Si dirà che è difficile con una classe politica rappresentata da un Angelino Alfano. Capisco ma non c’è altra strada.
    Per tentare la realizzazione del terzo punto di cui sopra l’unica via possibile, senza fare violenza ai poveri cristi per mare, è mazzolare gli scafisti.
    La strada l’ho indicata nel pezzo leggibile qui sotto.. Le risorse ci sono. Le capacità tecniche pure. Se manca la capacità politica ci fottiamo. Punto
    http://www.pierolaporta.it/allarmi-siam-scafisti/

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    • antoniochedice  Il luglio 6, 2015 alle 9:23 am

      Primo: La proposta di cui discutiamo prevede che lavorino altrove, non in Italia.
      Secondo quelli che faremo entrare ovviamente li sceglieremo tramite il sistema dei visti.
      Terzo: quelli dotati del visto Schengen ( leggi asilo o altra nuova forma di ammissione europea) andranno in altri paesi .
      Quarto: colpire gli scafisti, ne produce altri nuovi. È un business troppo lucroso.

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  • pierolaporta  Il luglio 6, 2015 alle 8:06 am

    ah, dimenticavo… nel pezzo di cui ho detto ho fatto una piccola e innocente richiesta che reitero:”Possiamo sapere quanti marinai, sottufficiali e ufficiali figurano imbarcati nelle missioni di soccorso, dall’inizio a oggi su ciascuna nave? Vorremmo vedere i tabulati delle indennità pagate. Così, tanto per curiosità…” o magari, se le sante regole della privacy fossero in pericolo, che la verifica la faccia Cantone…
    http://www.pierolaporta.it/allarmi-siam-scafisti/

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  • abrahammoriah  Il luglio 6, 2015 alle 8:43 am

    6 luglio 2015

    Le identità (psichiche e/o collettive) sono fatti dinamici che, partendo da una rappresentazione del passato, hanno il compito di tracciare modelli per il futuro. Sull’attuale identità italiana non si può nemmeno dire che è statica e quindi con gravi problemi, molto più realisticamente si può dire che essa è praticamente morta (vedere cosa l’Italia ha subito in questi ultimi anni, dall’euro ad elezioni pseudodemocratiche che hanno portato all’imposizione di Governi da nessuno votati etc.). Da questo punto di vista, l’arrivo sulle nostre terre da altri continenti di poveri disgraziati è veramente l’ultimo dei problemi e porre ciò come problema è veramente tecnica sommamente distrattiva per permettere il compimento dell’assassinio di cui si è appena detto e consentire quindi di progettare il futuro non alla nazione intesa nella sua interezza ma solo a quegli agenti strategici che hanno i grandi mezzi per farlo e per imporlo al resto della popolazione. Massimo Morigi

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  • luigiza (@luigiza1)  Il luglio 6, 2015 alle 8:47 am

    quando in una comunità si immette in tempi brevissimi una quantità eccessiva di persone appartenenti a identità diverse (a volte anche profondamente diverse), si crea un clima di insicurezza reciproca che può anche sfociare in scontri violenti.
    Qui il razzismo non c’entra

    Infatti c’entra la Storia (da Wikipedia):

    Nell’anno 376 gruppi di Goti, sotto la spinta degli Unni, chiesero all’imperatore d’Oriente Valente il permesso di oltrepassare il fiume Danubio: Valente, nonostante alcune perplessità, accettò la richiesta, allettato dalla prospettiva di ottenere nuove braccia per coltivare le terre incolte e nuovi guerrieri per rinfoltire le file dell’esercito romano. Il sovrano, secondo alcune fonti antiche, pose quali condizioni la conversione dei Goti al cristianesimo, il disarmo dei guerrieri e la consegna di bambini come ostaggi; i Goti avrebbero avuto in cambio terre da coltivare e sussidi dall’Impero.
    Tuttavia la gran confusione in cui si svolsero le operazioni di trasbordo impedì il conteggio dei Goti, il cui numero era stato probabilmente sottostimato dalle autorità imperiali. Inoltre, la cattiva organizzazione non consentì ai Romani di provvedere efficacemente al disarmo dei guerrieri, mentre funzionari imperiali corrotti, all’insaputa dell’imperatore, rivendevano altrove le derrate stanziate per le popolazioni appena accolte, in breve ridotte alla fame ed alla miseria.

    Come andò a finire dovrebbe essere cosa nota.
    L’unica differenza é che, al momento, i nuovi Goti non sono ne armati ne hanno un capo visibile che ne organizzi la protesta.
    Si limitano ad approfittare della accoglienza. Fino a quando?

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    • antoniochedice  Il luglio 6, 2015 alle 9:29 am

      Il paragone è suggestivo, ma non regge a meno di trovare militari disposti a sparare su torme di gente disarmata per difender la frontiera.
      Arriveranno a frotte mettendo avanti donne e bambini. La risposta militare è impossibile. Deve essere politica, meglio, geopolitica.

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  • Francesco Venanzi  Il luglio 6, 2015 alle 8:59 am

    inserisco qui la mia controrisposta alla critica di Antonio di due giorni fa.
    Non ho detto che ai migranti si dovrebbe imporre un lavoro coatto. Le norme relative al trattamento di cassa integrazione prevedono – se non erro – che se il cassaintegrato rifiuta una offerta di lavoro perde il trattamento. Il lavoro così offerto non mi sembra classificabile come lavoro coatto. Allo stesso modo al migrante si offre un lavoro dotato di garanzie e benefit; se lo rifiuta perde il diritto a stare nel nostro paese a nostre spese e viene rimpatriato. Non necessariamente il salario deve essere inferiore – come ho detto – a quello dei contratti collettivi vigenti; su questo punto si potrà discutere, ma mi sembra giusto prevedere una trattenuta per costituire una specie di tfr da rilasciare al lavoratore quando entrerà nel mercato libero del lavoro o vorrà rientrare in patria. Certamente si aprono tanti problemi: primo fra tutti l’alloggio dei lavoratori; poi quelli relativi alla titolarietà e gestione dei cantieri. Ma qui si dovrà esercitare la capacità dei “problem solving men”. Voglio sottolineare che la mia proposta prevede come condizione essenziale il contributo finanziario della UE. Questo significa che finalmente in Italia potremmo realizzare opere che da decenni si raccomandano ma non si fanno per mancanza di risorse.

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    • antoniochedice  Il luglio 6, 2015 alle 9:36 am

      La tua proposta prevede il cambio della legge sulla cassa integrazione, il cambio della legge che regola le attività INPS, l’individuazione dei lavori da fare, la titolarità degli stessi ( ricreare il genio civile) , l’aver prima assorbito i nostri disoccupati e resterebbe l’ incognita del flusso dei migranti e l’ottenimento di finanziamenti UE.
      Sono d’accordo col generale Laporta che dobbiamo contare solo su noi stessi.
      Il mio progetto prevede l’auto finanziamento sui mercati.

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  • abrahammoriah  Il luglio 6, 2015 alle 9:35 am

    6 luglio 2015

    IL principale sintomo del male mortale che colpisce la nostra identità: pensare che siano sempre gli altri a doverci togliere le castagne dal fuoco. Ieri l’ineffabile presidente del consiglio italiano si faceva ritrarre in pose maggiordomesche a fianco di Merkel, oggi si autoproclama mediatore non richiesto fra Merkel stessa e Tsipras (qualcuno alla fine in Europa – questo o quello per me pari sono – dovrà considerare l’alto valore del suo operato..). Così come per i massimi vertici, anche per l’Italia manca sempre un comun sentire ( e quindi un’identità di fondo che possa consentire azioni logiche e miranti ad un risultato duraturo) che vada al di là dei problemi, più o meno importanti, del momento. Insomma con “Franza e Spagna purché se magna”, alla fine non si mangia nemmeno perché si cercano camerieri più efficienti e meno sputtanati (il rischio che presso Merkel e gli altri europei sta ora correndo l’ineffabile nostro) e gli immigrati non sbarcano in Italia perché qui si cerca pane e lavoro ma intendono l’Italia come un semplice passaggio per andare dove questo pane e lavoro effettivamente ci sono. Quando si dice che la soluzione del problema è peggiore del male stesso distrattivamente ventilato… Massimo Morigi

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    • antoniochedice  Il luglio 6, 2015 alle 9:38 am

      Adatta do i ai tempi: “O Grecia o Crucchi purché si cucchi.”

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  • gicecca  Il luglio 6, 2015 alle 10:31 am

    Ho l’aria condizionata. Il mio amico psichiatra mi dice che non è lo specialista che fa per me (ancora). Chi ha creduto a Cassandra ? solo Laocoonte, e Atena lo punì insieme a Poseidone. Attendo a piè fermo. giC

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