Per fare il bene della città, invocato da molti come alibi per l’inazione, è necessario non sciogliere il consiglio comunale per mafia, ma per mala gestio e chiuderlo per bancarotta insediando un commissario ad acta per due anni almeno, senza inseguire le solite chimere elettorali.
Quasi tutte le tasse e i versamenti dello stato oggi servono a pagare gli interessi dei mutui contratti nel passato.
Dopo la bancarotta servirebbero invece a migliorare i servizi e il nuovo ente avrebbe un Rating di partenza con interessi passivi più bassi per eventuali mutui.
Oggi l’Etiopia ha piazzato in un solo giorno – era una prima volta – obbligazioni per un miliardo di dollari. Possiamo imitarla.
Con queste premesse di amministrazione e promesse di pulizia, la città può rigenerarsi senza spremere a morte i contribuenti già oggetto di balzelli e estorsioni per parcheggiare, per lavorare, per avere una licenza, per evitare una sanzione.
Chiudendo la partita economica con una sentenza di un magistrato e chiusi i bilanci passati, si penalizzerebbero soltanto i beneficati di regime, si potrebbero ridiscutere i contratti di lavoro ( specie dei vigili urbani) , si darebbe respiro ai cittadini che otterrebbero finalmente la realizzazione alcuni lavori indispensabili e vedrebbero gli abusi d’ufficio ridotti col diminuire del numero dei decisori.
Serve una moratoria biennale grazie alla quale i partiti politici potrebbero rigenerarsi senza la spada di Damocle delle delle elezioni che induce a rastrellare denari e voti con ogni mezzo.
La via di scongiurare lo scioglimento con la motivazione dello scandalo mondiale che sarebbe suscitato per la presenza del papato è molto pericolosa.
Si aprirebbe la strada anche a distanza di tempo a un avviso di garanzia al Papa per ” concorso esterno con una organizzazione mafiosa” o altre astruse motivazioni cui siamo stati abituati.
Infatti la sua persona impedirebbe la realizzazione di un provvedimento antimafia…..
Della vacanza democratica biennale si dorrá solo malavita affarista.
Si parla di “terra di mezzo” per aprire la strada a una via di mezzo per salvare la faccia e i compari.
Commenti
6 gennaio 2014
Sciogliere il consiglio comunale di Roma per mala gestio e chiudere tutta la baracca capitolina per bancarotta: atto epocale propedeutico ad operazioni su più larga scala… e per questo mossa che non potrà essere nemmeno mai concepita dalla attuale oligarchia al comando (ma ottimo argomento per cominciare a coagulare una vera opposizione che non sia parolaia con obiettivo il ‘rivoluzionamento’ del nostro paese).
Massimo Morigi
"Mi piace""Mi piace"
Forse manderanno al macero questa giunta per rimandare di un lustro il momento della resa dei conti generale. Se sono intelligenti.
"Mi piace""Mi piace"
non ci giurerei i precedenti sono tutti negativi
"Mi piace""Mi piace"
Non ci sono precedenti….
"Mi piace""Mi piace"
Nonso se si possa considerare precedente
http://archiviostorico.corriere.it/1993/aprile/07/Carraro_sindaco_fino_Natale_Roma_co_0_9304074193.shtml
"Mi piace""Mi piace"
Cmq IMHO sono meglio le elezioni peggio di così non può andare
"Mi piace""Mi piace"
Si può andare molto peggio di così , ad esempio con una inchiesta sul mondo dell’edilizia
"Mi piace""Mi piace"
basterebbe controllare la regolarità del bilancio per dichiarare l’amministrazione in stato fallimentare e commissariarla….
"Mi piace""Mi piace"
Esatto signora. Il Prefetto Pecoraro, originario di Palma campana, dice invece che esistono tre ipotesi: accesso agli atti ( equivale a chiudere la stalla dopo la fuga dei buoi ), sciogliere il consiglio e terza SUA ipotesi non far nulla fino a che la magistratura non abbia finito il suo lavoro.
Ovviamente si tratta di una ipotesi che merita una denunzia per appartenenza a banda organizzata.
"Mi piace""Mi piace"
pienamente d’accordo
"Mi piace""Mi piace"