GLI STUPRI NELL’ESERCITO USA AUMENTANO MA RISPETTANO LA PARITÀ DI GENERE . di Antonio de Martini

Il Pentagono ha comunicato che nel 2012 gli stupri nelle Forze Armate USA sono stati ventiseimila su un organico totale di circa 1.500.000 uomini e donne.

Se si pensa che gli stupri in India – che ha oltre ottocento milioni di abitanti – sono poco più di quindicimila l’anno ( e tutti i media ne parlano…) , abbiamo un quadro chiaro della drammaticità della situazione delle persone in armi chiamate a difendere l’occidente e dei media nostrani che a loro volta violentano lettori e ascoltatori con fiumi di vasellina.

A questa impressionante notizia, si aggiunge un altro elemento inatteso: metà degli stuprati che denunziano le violenze sono uomini.

In media, trentotto uomini ( e altrettante donne) ogni giorno subiscono dai commilitoni – spesso superiori- questo affronto dai risvolti psicologici duraturi e che solo da poco si comincia a riconoscere e curare con fondi pubblici.

L’esercito USA non ha comunicato dati sul nesso esistente tra questi episodi e i suicidi tra militari che però sappiamo essere più numerosi che tra i civili degli Stati Uniti. ( vedere i post di questo blog sul tema suicidario militare già pubblicati).

Sarebbe interessante mappare su una carta geografica questi episodi e indagare sociologicamente sul legame esistente tra questo fenomeno e gli abusi nei confronti delle popolazioni civili nei paesi in cui le truppe USA hanno impegni di carattere bellico.

Se questi sono i numeri delle vittime militari, temo che un censimento di quanti siano vittime di abusi e violenze fuori dai sorvegliatissimi recinti militari mostrerebbe cifre ben più corpose. E inascoltate.

Il noto regime giuridico privilegiato che copre tutti gli appartenenti alle Forze Armate USA garantisce – e questo senso di impunità è oggettivamente un incentivo a delinquere – che i G. I. non possono essere inquisiti dai magistrati dei paesi ospiti per nessun motivo.

In Italia ricordo, oltre alla strage del Cermis, un A10 in volo radente ( illegale) tranciò il filo di acciaio di una funivia provocando la morte di una quindicina di turisti tedeschi, anche un caso di stupro in quel di Vicenza consumato su una giovane donna italiana che la magistratura si dichiarò incompetente a indagare e punire.

Situazione ripetutamente simile in Giappone – altro paese con numerose basi americane – a Okinawa dove per sedare una rivolta della popolazione ripetutamente oltraggiata da questi comportamenti, il governo USA dovette annunziare, fatto unico nel dopoguerra, l’evacuazione definitiva della base.

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Commenti

  • Anafesto  Il settembre 13, 2014 alle 7:19 am

    A Cermis l’aereo USA era un Prowler e i morti furono 20: un’ottima occasione sprecata per chiudere Aviano e impedire l’apertura del Dal Molin.
    Seconda osservazione: i giapponesi hanno più dignità degli italiani, ma questo visti i governi che si sono succeduti e i politici che subiamo è noto!

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  • francesco  Il settembre 13, 2014 alle 9:14 am

    si però va considerato che quella che in altri tempi era una semplice palpatina di deretano oggi sia li che qui viene innalzata a stupro. legittimo il sospetto che questo sia utile anche per poi gonfiare risarcimenti per la povera vittima

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    • antoniochedice  Il settembre 13, 2014 alle 9:37 am

      Per le donne e possibile. Per gli uomini, mi informerò se viene praticata una differenza tra manomorta e sodomizzazione vera e propria.

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