Quando presentavano a Napoleone un generale per candidarlo ad un comando e se ne magnificavano le qualità professionali, l’imperatore replicava immancabilmente: ” si, ma è fortunato? ”
Federica Mogherini ha tutto per riuscire
a penetrare in profondità nell’immaginario dei militanti – forse anche di tutti gli italiani delusi da Renzi – e diventare il leader del partito in un futuro non lontanissimo o addirittura succedere a Napolitano se questi non si dimette nel breve.
Ha lavorato nell’apparato ( esteri) del suo partito senza apparire. Dunque è competente della materia. Ha dignitosamente operato da ministro degli esteri, ha un’apparenza gradevole ma non al punto da suscitare pettegolezzi, non si è fatta nemici al centro e a destra e non ha invaso il video. Spero sia troppo giovane per avere scheletri nell’armadio.
Essa inoltre parte da una base invidiabile:
Gestirà una serie di importanti dossier dal nucleare iraniano alla questione palestinese, alla crisi ucraina, al dossier mediterraneo ( Libia, Tunisia, Egitto, Turchia) che sembrano studiati per darle visibilità presso tutta la pubblica opinione europea. Potrebbe Dar finalmente vita alla Unione del Mediterraneo sepolta a Barcellona fin dalla nascita.
Dato che sono tutti temi di vitale interesse per l’Italia, potrà aiutare il suo paese senza suscitare sospetti di conflitto di interessi.
Succede a Lady Ashton una proletaria nobilitata dal labour, priva di carisma e che ha pagato lo scotto di aver inaugurato una attività sgradita ai governi, tutti gelosi della loro politica estera.
La Mogherini invece giunge in un momento in cui ciascun governo sarà grato a chi toglierà le varie castagne dal fuoco ; ha ottenuto la vice-presidenza della commissione ( mentre la Ashton era considerata inizialmente come una super funzionaria ) e alcuni dossier sono prossimi a conclusione ( Iran).
Entra in funzione mentre la efficacia e coesione della UE in politica estera sono al loro minimo storico e non dovrebbe essere difficile prendere quota.
Succede, come commissario italiano a Antonio Tajani ossia al nulla. Impossibile non brillare al confronto.
Il tirocinio fatto al ministero le assicurerà la collaborazione dei nostri funzionari ( potrebbe ritornare) .
Gli unici possibili ostacoli sulla via del successo e della successiva leadership del partito sono : il trattato transatlantico, la posizione che assumerà Israele nei suoi confronti e la scelta dei collaboratori.
Anche qui è fortunata: Netanyahu è in difficoltà esterna con Obama e interna con la coalizione e lo stato di Israele è al minimo storico di popolarità mondiale superato dalla sola Corea del Nord e vicinissimo all’Iran ( sondaggio annuale BBC) . Non credo vorrà inimicarsi altri per un bel pezzo.
Se sceglierà i collaboratori in base a competenza e non a tessere, porrà le basi per andare anche più in alto.
Commenti
Che sia fortunata appare anche dal fatto che le dai una fiducia che non accordi facilmente. Certo che dal fondo Ashton non si può che risalire. giC
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al peggio non c’e’ mai fine…. E pensarla presidentessa dellal posto del predestinato Draghi e’ azzardato. in piu’ i nostri patner europei non l’hanno tenuta in considerazione sulla vicenda ucraina e lei (in vancanza) non ha fatto nulla per cercare di essere presente…
Come inizio e’ pessimo, ed il fatto che non gli abbiano attribuito nemmeno uno scheletro nell’armadio dimostra che viene temuta e probabilmente rispettata.
Vedremo cosa sapra’ fare
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Non le ha dato fiducia, non ho veste per farlo. Mi sono limitato a constatare che ha una buona piattaforma di partenza e se saprà evitare la trappole tata del clientelismo occupandosi dei problemi sul tappeto e che ci interessano tutti, avrà il plauso degli italiani e non solo quello dei giornalisti caudatari. Quanto a SC, si è svegliato male, come al solito.
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Agli esteri preferirei lei, anche se abbiamo in alcuni punti divergenze di vedute. Il politico ideale per gli esteri deve essere sveglio, veloce nel pensare e nello sfruttare tutte le opprtunita’ che il tempo gli concede e non suddito del pensiero altrui.
Purtroppo non vedo nulla di tutto cio’ in tale donzella ne’ nel suo mentore.
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Sta descrivendo il ministro degli esteri in genere. La ” donzella” come la chiama è un ministro degli esteri che deve interloquire con 28 ministeri più la sua burocrazia e trovare la mediazione equilibrata. Riflessiva dunque. Grazie per il suo voto favorevole a me. Ne mancano altri cinquanta milioni e poi è fatta.
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Ne servono molti meno, la stessa donzella non so se ha rastrellato 10000 preferenze. (e’ una battuta, non mi sono documentato). Un’altra battuta: il ministro degli esteri deve essere costantemente riflessiva: le donne in eta’ fertile non lo sono.
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Mai generalizzare!
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Concordo! Penso anch’io che farà carriera…
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E poi c’è anche lo slogan pronto: “Federica, una ministra/segretaria/presidentessa per amica”…
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Anafesto. Bannato…
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@SC: Non ho datori di lavoro. Banno i lettori maleducati che aspirano ad essere scrittori insultanti. Vi chiedo solo di andarvene altrove visto che non riuscite a non insultare.
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