DAL POST DEL 19 gennaio 2013 UN ALTRO ERRORE ECONOMICO CHE HA PROVOCATO DISOCCUPATI A MILIONI SENZA PROVVEDIMENTI A CARICO DEI RESPONSABILI. PERCHÉ I SINDACATI NON REAGISCONO?

Olivier Blanchard, il capo economista del Fondo monetario Internazionale ed il suo collega Daniel Leigh, il 3 gennaio , in un articolo pubblicato sul sito ufficiale della banca, hanno ammesso che i piani di austerità imposti all’Europa ( Grecia, Spagna, Italia ecc) sono stati mal calcolati e, ovvio, calcolati per eccesso.

La riduzione dei deficit pubblici ha provocato una riduzione della crescita molto superiore a quanto previsto dai modelli matematici del FMI.
A pagare le conseguenze di questo errore siamo stati noi , i greci, gli spagnoli, i portoghesi , gli irlandesi, i ciprioti.
A pagare per aver commesso l’errore , o omesso di controllarlo, non verrà chiamato nessuno.

Procediamo con ordine: finora l’algoritmo del FMI prevedeva che per ogni riduzione dell’1% del deficit pubblico , si verificava una contrazione della crescita dell’ordine dello 0,5% .

L’ultima elaborazione dell’FMI mostra invece che per ogni 1% di riduzione del deficit, si è provocata una riduzione di ricchezza dell’ 1,6%. Il triplo del previsto.

Al momento non dispongo di un modello matematico che consenta di calcolare se anche i disoccupati siano stati il triplo del necessario, ma a occhio, direi che non sono lontano dal vero.

” La spiegazione è che i moltiplicatori fiscali hanno provocato effetti piu elevati di quanto implicitamente previsto” scrivono i due economisti. Ne deduco che gli evasori fiscali hanno salvato l’Italia, dopo che negli anni cinquanta e sessanta – come disse Ugo La Malfa – crearono il miracolo economico investendo i loro guadagni senza darli allo stato.

La scelta di imporre l’austerità per recuperare credibilità è stata presa dalla UE e dalla Banca Centrale Europea di quel figurino con la camicia bicolore di Jean Claude Trichet. Secondo il loro punto di vista, la riduzione di ricchezza sarebbe stata sopportabile ed “i conti sarebbero tornati in ordine” un po’ come quei sacerdoti che promisero il vento in poppa alla flotta greca se si fosse sacrificata Ifigenia.
Tanto a morire non sono mai i loro figli.

Invano Paul Krugman e tutti i keneysiani d’ Europa hanno messo in guardia dall’errore strategico aggravato dalla miopia matematica , ormai si era costituita la Troika ( FMI, BCE, UE) – che d’ora in poi sarebbe meglio chiamare Trimurti – comodo rifugio deresponsabilizzante che iniziò a chiedere sempre più sacrifici umani. I loro fiduciari locali , tra questi il professor Mario Monti da Varese , applicarono ai pazienti le sanguisughe per diminuire la pressione del sangue e… meraviglia, invece di guarire il paziente da strani segnali preagonici.

Fuor di metafora, quel che più mi indigna in Italia è che nessuno di questi farabutti si sia sentito in dovere di chiedere scusa o almeno di informare dell’accaduto magari addossando la colpa a qualcun altro.
Mario Monti ha detto, col sussiego del mago Zurlì, che se richiamato a Palazzo Chigi potrebbe ridurre l’IMU. Bontà sua.
Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio – si chiama pure come Larussa – Visco, ha corretto verso il basso la previsione di decrescita come se fosse farina del suo sacco.
Berlusconi, è tornato dalla sua fuga precipitosa dicendo che rivuole governare.
Bersani, vecchio filone, dice che non promette miracoli, sapendo di averne uno nella borsa da tirar fuori al momento opportuno.
Delle due , l’una: o non lo sanno e vanno cacciati a calci nel sedere, oppure lo sanno e stanno spacciando per capacità di miglior governo la correzione di un errore che solo il capo del FMI ha avuto ( almeno) il coraggio di ammettere pubblicamente.

Nel prossimo post affronteremo il problema dell’affidare la nostra vita ai modelli matematici, intanto suggerisco di organizzare una class action contro tutti i responsabili. In America .

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Commenti

  • abrahammoriah  Il novembre 19, 2013 alle 8:58 am

    19 novembre 2013

    Ad integrandum del mio commento al post “DA “REPUBBLICA” DEL 29 APRILE. L’ ARTICOLO DI FEDERICO RAMPINI SPIEGA COME E’ SUCCESSO CHE DUE PROFESSORI ABBIANO FATTO LICENZIARE TRE MILIONI DI PERSONE IN ITALIA E IN FRANCIA E SEI IN SPAGNA (OLTRE A MEZZA GRECIA). MA NON SPIEGA CHI PAGHERA’ I DANNI” e rispondendo alla domanda retorica (ma che coglie esattamente il problema che sta uccidendo le democrazie rappresentative) del perché nessuno in Italia si sia peritato di chiedere scusa per aver applicato nel nostro paese quelle ricette sbagliate del Fondo monetario internazionale ritenute poi dannose dallo stesso Fondo: in Italia, come nel resto del mondo occidentale è attualmente in corso il definitivo decesso della democrazia rappresentativa. Questo triste fenomeno è dovuto, oltre che per la palese e diretta complicità delle classi politiche con i potentati economici transnazionali, anche da una cecità che ha imperversato nel pensiero politico dal secondo dopoguerra ad oggi, e cioè la singolare pia illusione che un “aumento” di democrazia fosse possibile attraverso sempre più articolati meccanismi di delega del potere che partendo dal livello nazionale giungessero a livelli continentali di territorio (caso dell’UE) e/o o addirittura ad organismi internazionali svincolati da qualsiasi legame territoriale (ONU, Banca mondiale, FMI). Tutto perfetto, tranne il piccolo dettaglio che questi “superorganismi” politici non solo sono totalmente irresponsabili rispetto ad ogni forma di controllo democratico dal basso ma, di riflesso, inducono anche le stesse caratteristiche di irresponsabilità rispetto agli organismi politici che con sistema democratico sono stati eletti. Questa accecamento ideologico rispetto agli immensi danni antidemocratici cagionati dalla creazione di oligarchie internazionali irresponsabili è particolarmente evidente nei fautori della cosiddetta “democrazia cosmopolita” ma, senza giungere agli eccessi di lunaticità di questa singolare corrente di pensiero politico, è presente – ed egemone – in Italia e nel continente europeo dal secondo dopoguerra praticamente in tutto il pensiero politico di matrice liberale per poi avere infettato anche i nipoti di quello che un tempo praticavano (o credevano di praticare) il pensiero socialista (una ben miserevole fine, come abbiamo ben visto). Oggi si è alla resa dei conti. Di fronte ad un pensiero neoliberale che non solo con le sue astruserie ha compresso gli spazi della democrazia ma anche causato veri e propri genocidi economici, si pone un paese, la Cina che, nonostante il suo regime illiberale, è in termini di reale empowerment sia per la sua popolazione interna che per i paesi con cui stringe accordi economici, molto più “appealing” rispetto alle morenti ( e ormai ex) democrazie occidentali. Concludo che se si vuole non dico vincere ma almeno non essere sommersi dall’avanzante noopolitik del Celeste Impero è necessario che in quella parte del mondo ancora (formalmente) retta dalle democrazie rappresentative si attui una vera e propria “rivoluzione culturale” che come prima mossa metta a centro la rimozione del ciarpame ideologico di cui sopra per sostituirlo con un rinnovata concezione di democrazia che non solo rimetta al centro il concetto di responsabilità (cioè l’effettivo controllo del delegato da parte del delegante) ma che anche abbia assolutamente ben presente che i meccanismi di controllo democratico sono strettamente legati ad una loro dimensione spaziale. La sfida è quindi gepolitica: di come questa sappia a livello di teoria affrontare le sfide di una morente democrazia e delle arrembanti oligarchie interne ed internazionali che cercano di ucciderla in nome di astratte (e truffaldine ideologie) e (concretissimi) interessi e di come questo rinnovato pensiero geopolitico (che può essere definito come “repubblicanesimo geopolitico”) possa poi operare una trasformazione anche nel communis sentire politico contro questo interessato ciarpame. In Italia, intanto, per non farci mancare niente, viene blindata la Cancellieri…

    Massimo Morigi

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  • antoniochedice  Il luglio 7, 2014 alle 10:01 PM

    L’ha ribloggato su IL CORRIERE DELLA COLLERAe ha commentato:

    UN ANNO PER RIPARARE ALL’ERRORE SAREBBE SUFFICIENTE PER CHIUNQUE MA NON PER L’FMI

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  • Anafesto  Il luglio 8, 2014 alle 7:58 am

    I modelli matematici applicati all’economia sembrano essere come la funzione d’onda di Schroedinger: la semplice misurazione di qualche parametro fa collassare il tutto irreversibilmente. Tuttavia si continua a dar credito e valenza a questi novelli aruspici e alle loro pratiche divinatorie stile voodoo, quando la semplice logica della classica casalinga di Voghera sarebbe capace di proporre soluzioni più sensate e meno cervellotiche. Un esempio: Milton Friedman, la sua eredità di Hitler dell’economia colpisce ancora!

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