dai “tango bond ” che rischiavamo di non riuscire a collocare, siamo passati al “tango government” ( un passo avanti e due indietro) . Eppure è bastato: una serie di viaggi con aria compassata, sono bastati a convincere l’Europa che l’Italia è un paese credibile, anche se la guardia di finanza costa più degli scontrini che controlla, le tasse vengono solo annunziate e poi ritirate, i provvedimenti, snaturati strada facendo e i furti non sono diminuiti, anzi.
Se ne deduce che aveva ragione chi definiva come politica questa paura circa la non solvibilità dell’Italia e come vili e inetti i governanti che hanno abbandonato la nave ai professori.
I nostri ” fondamentali” non sono granché cambiati, ma adesso tutti si sbracciano a dire che ” abbiamo i conti in ordine”.
La realtà è che adesso siamo entrati in recessione, molte imprese stanno entrando nell’economia sommersa per sopravvivere, le statistiche – anche europee – sono fasulle e ogni mese l’unica cosa che aumenta costantemente, è il numero dei disoccupati.
Dicono che ci sono 18 milioni di disoccupati in Europa, ma il numero non quadra con le singole percentuali nazionali ben più elevate.
Urgono armi di distrazione di massa ed ecco giungere puntuali nuove inchieste sulla strage di Bologna, la ( inesistente ) pista palestinese che non dispiace all’alleato, La Franzoni che vuole accudire il figlio ( come ha accudito l’altro?ndr) , e si riaprono i soliti dossier.
Ad ogni buon conto, ecco riapparire Elio Ciolini che i lettori di questo blog hanno conosciuto un paio di anni fa, quando ho parlato delle ” favole dei golpe del 1960, del 70, del 74, ecc.
Si tratta di un Agente provocatore, non di un ballista come qualcuno si affretta a definirlo.
Il governo Spadolini – contro il parere degli specialisti del SISMI – ebbe una serie di ” rivelazioni” come acconto e gli affidò centocinquanta milioni di lire.
Entrambi non furono più visti, ma l’obbiettivo era raggiunto:” poiché esisteva un pericolo di congiure ( annunziate dal Ciolini) e poiché, anche se era scomparso non si poteva escludere che dicesse la verità”, diventava necessaria la permanenza al governo di una personalità intemerata come Spadolini ieri e come Monti oggi.
I politici e i loro manutengoli, non vanno mai in pensione.
Speriamo almeno che , “in considerazione della crisi economica che attraversa il paese”, gli chiedano uno sconto.
Speriamo che Maciste e Bleck Macigno questa volta abbiano un alibi, mentre per Robin Hood e Alì Babà la mano sul fuoco non ce la metterei proprio.
Commenti
Come sempre non conta “essere” conta “apparire”. Non che Tremonti fosse
3-Monti, ma anche lui si era sbracciato a dire che “i conti erano in ordine”. Ma quando a una malattia gli hai dato il nome, stai male come prima, ma il medico é contento, e anche tu; Dio sa perché. GiC
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Ho citato ” i conti in ordine” non perché mi piacciano, ma per dare l’idea di come ragionano loro. Io ho sempre sostenuto che chi ha un buon esercito, ha i conti a posto per definizione.
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