Il generale Cadorna , figlio, nipote, bisnipote di militari, esamina ( nel post precedente) la situazione italiana da un punto di vista unicamente nazionale.
Personalmente sono convinto che la crisi debba essere risolta al livello cui si pone , ossia planetario, ma sarebbe già una ottima approssimazione affrontarla a livello Europa.
Oggi , per la prima volta da anni, si svolge a Roma una riunione preparatoria del vertice che si terrà a fine mese a Bruxelles, con ben quattro partecipanti: Italia, Spagna, Francia e Germania. Tre di questi paesi sono paesi fondatori della Comunità Economica Europea ed hanno certamente un peso morale che potrebbe influenzare gli altri contraenti, a patto di essere uniti nella indicazione degli obiettivi e nei metodi per raggiungerli.
Un primo passo, ascrivibile in parte al prof Monti , è certamente che la Germania abbia accettato un incontro con altri paesi, mirante a svolgere una attività preparatoria del vertice. In realtà, la Germania potrebbe averlo fatto per non rendere platealmente palese il suo isolamento politico da quando è cambiato l’inquilino dell’Eliseo, ma potrebbe essere intenzionata – come Hitler a Monaco – a dare un contentino all’alleato italiano che fa figura di mediatore e guadagnare tempo per completare il riarmo.
Per evitare il rischio del complesso della mosca cocchiera , tipico nostrano da Mussolini a La Malfa, credo si debba tutti noi mettere da parte le partigianerie e esaminare freddamente i fatti.
1) L’Italia potrà vantare unicamente successi di ordine metodologico, ma il suo peso politico reale è pressocché nullo. Un articolo del Corriere della Sera che incensi Monti come il punto di equilibrio della riunione, sarebbe ruffianesco e fuorviante come lo fu quello dedicato a Mussolini dopo Monaco. Altro peso avremmo avuto se fosse stato varato un nuovo testo sul lavoro. Altro paragone col conflitto mondiale, se non ci sarà un accordo su un piano immediato di sviluppo o almeno su un tetto allo spread, il governo Monti avrà perso la sua ragion d’essere e andremo alle elezioni nella seconda decade di novembre.
2) La Spagna è stata invitata per far partecipare almeno un governante che fosse dello stesso colore politico della Cancelliera Merkel e membro del PPE nel Parlamento Europeo per evitare di dare alla Merkel l ‘alibi di lottare contro istanze socialistoidi. La posizione Spagnola è abbastanza debole dato che lunedì prossimo dovrà passare alla cassa, ma non dimentichiamo che è anche il solo paese ad aver osservato sempre i limiti imposti dal trattato di Maastricht ( prova che non salvano…).
3) La Francia è il vero baricentro della situazione politica, ( quindi il vincitore o lo sconfitto ) perché una possibile ritrovata comunione di intenti potrebbe ridare fiato alla Germania e perché al tavolo odierno è il solo paese appartenente al club dei vincitori di entrambe le guerre mondiali combattute contro la Germania; della situazione economica perché finora non ha ancora attinto a crediti o chiesto aiuti ; della situazione psicologica, perché è appena arrivato nel concerto europeo e non deve rispondere di errori di sorta; della situazione organizzativa, perché è il solo ad aver recapitato agli altri colleghi il piano di rilancio economico di cui ho relazionato il lettore pochi giorni fa, indicandone le fonti di finanziamento.
4) La Germania, vede la situazione con occhi particolari, ha perso il rapporto privilegiato con la Francia che l’ha – in qualche modo – leggittimata alla direzione dell’Europa e dispone di un credo economico-sociale che la rende invisa, oggi come ieri, al mondo intero, vista anche la reazione degli USA e dei Paesi BRICS al vertice del G 20 di Los Cabos della scorsa settimana.
Il suo punto di forza è che sembra non rendersi conto del pericolo politico che corre e il suo punto di debolezza è che , nuovamente, sembra non rendersi conto del pericolo politico che corre:l’isolamento politico che potrebbe assumere anche aspetto economico.
Da queste prove generali di vertice europeo, non verrà fuori nulla più che del folclore se non si dovesse registrare qualche novità-cedimento sul fronte tedesco.
La novità dei tre paesi latini consiste già nell’aver fatto fronte compatto, nell’aver presentato un piano di rilancio economico condivisibile e nel fatto che l’appartenere a tre schieramenti politici differenti, non ha influito sulle scelte.
Non è vero che la Cancelliera Merkel non sia disponibile a cambiare parere. Ad esempio, aveva annunziato che non avrebbe messo piede ai campionati europei di calcio, per protesta contro il trattamento inflitto dalla Ucraina alla Julia Timoscenko, invece pare che accorcerà il suo soggiorno romano per andare ad assistere al match Grecia -Germania.
E’ la sola vittoria su cui potrà ragionevolmente contare.