L’amico Giovanni Palladino ha colto in fallo il professor Pellegrino Capaldo che ha espresso una tesi peregrina sul finanziamento pubblico dei partitti. Pubblichiamo volentieri il comunicato di Palladino che ha dato di recente vita al movimento degli “italiani liberi e forti ” sulla scia dell’insegnamento sturziano di cui è il severo custode.
“L’UDC dell’on. Casini ha presentato il 19 aprile alla Camera un Ddl per il finanziamento dei partiti che ricalca la proposta suggerita nei giorni scorsi dall’economista prof. Pellegrino Capaldo. Il meccanismo è semplice:
si offre la possibilità al contribuente persona fisica di beneficiare di un credito d’imposta del 95% sull’importo (fino a un massimo di 2.000 euro) versato al partito politico di cui egli è socio o simpatizzante.
In tal modo, nell’ipotesi del versamento massimo di 2.000 euro, il costo effettivo per il contribuente sarebbe solo di 100 euro (pari al 5% di 2.000), perché i restanti 1.900 euro sarebbero a carico del fisco, che invece di incassarli come entrata tributaria, li “immolerebbe” a favore del partito scelto dal contribuente (o anche a carico dell’Inps, perché la proposta di Capaldo prevede che i lavoratori autonomi potrebbero compensare il loro debito contributivo nei confronti dell’Inps con il “regalo” fatto ai partiti, che così farebbero concorrenza alla previdenza sociale).
Ebbene nell’ipotesi che 500.000 contribuenti decidessero di versare ai partiti l’importo massimo di 2.000 euro, per un totale di 1 miliardo di euro, le entrate tributarie o previdenziali si ridurrebbero di un importo analogo, con grande gioia per i partiti scelti (presumibilmente) dagli elettori con i redditi imponibili più alti.
Nel presentare la sua proposta di legge, il prof. Capaldo ha affermato di essersi ispirato “alla filosofia politica di don Luigi Sturzo”. Ma non è questo il parere di Giovanni Palladino, segretario politico del nuovo partito di ispirazione sturziana ITALIANI LIBERI E FORTI: “Il sacerdote e statista di Caltagirone non avrebbe mai approvato una legge che – se avesse successo – darebbe enormi risorse soprattutto ai partiti preferiti dai contribuenti più ricchi, perpetuando il finanziamento pubblico della politica, perché i fondi verrebbero sottratti dalle casse del fisco o dell’Inps. Don Sturzo – ricorda Palladino – sosteneva che i partiti dovevano essere finanziati solo con risorse private e senza alcun intervento di favore dello Stato e dei poteri forti. Solo il nostro partito oggi si finanzia ubbidendo a questo sano e corretto principio sturziano”.
Commenti
A me sembra che l’uica modalità seria per risolvere il problema é quella del 5 per mille, con esposizione da parte dello Stato della somme arrivate ai vari partiti e bilanci pubblici, eventualmente certificati come quelli di una società. Ma non credo che ci si arriverà mai. Per ora sono solo chiacchiere oltre tutto da ignoranti, (vedi il parere del Primo Presidente della Cassazione sulla commissione di controllo in merito alla proposta degli ignoranti ABC). GiC
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Gli italiani non vogliono finanziare i partiti. Lo hanno detto chiaramente con un referendum. In democrazia si rispetta il volere della maggioranza. Punto e basta
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io non capisco nemmeno l’insistenza del pdl e udc di fate finanziamento privato. un privato perchè fa finanziamento al partito. prima o poi vorra il suo tornaconto. farà pressioni nelle aste, negli appalti ecc. allora non di droga un sistema gia ammalatissimo.
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