Archivi del giorno: dicembre 1, 2011

LA GUERRA AL TERRORE STA PER FINIRE, D’ORA IN POI CI VORRA’ IL CONSENSO DEL CONGRESSO. di Antonio de Martini

La fama degli anglosassoni difensori della libertà, risale alla MAGNA CARTA (1215). In realtà si trattò di una insurrezione di Baroni , stufi delle angherie di Re Giovanni.

Non si è trattato di un documento filosofico, bensì di una serie di decisioni molto pragmatiche di cui ne sopravvivono solo tre: il riconoscimento dei diritti e libertà della chiesa di Inghilterra , quello della libertà e usanze di Londra ed altre città ( alcune delle quali eliminate nella campagna contro i “borghi putridi” che diede una nuova legge elettorale agli inglesi nell’800) ed infine la frase famosa che vale sempre la pena di riprodurre ” nessun uomo libero sarà preso, imprigionato o privato dei suoi beni e diritti, o bandito, o esiliato ne si procederà con la forza nei suoi confronti, se non con un ” lawful judgement of his equals”o secondo la legge del territorio.
A nessuno venderemo, a nessuno negheremo, a nessuno dilazioneremo diritti o giustizia”.

Questa è la base su cui ho imparato a conoscere ed ammirare i popoli anglosassoni. Questo mi aspetto che facciano per sempre. SE SI ALLONTANANO DA QUESTA FILOSOFIA , NON DEVONO MERAVIGLIARSI DI PERDERE SIMPATIE. Sarebbe normale immaginare che la naturale evoluzione dell’uomo , li abbia portati a migliorare costantemente il loro standard etico comportamentale e così pare quando si lanciano in crociate per la democrazia dei popoli, magari senza i sottintesi geopolitici e economici cui ci hanno abituato ultimamente.

Non appartengo alla setta di coloro che demonizzano il comportamento brutale degli americani – anche misti di razza, l’imprinting è anglosassone – nella cosidetta lotta al terrore scatenatasi dopo l’attentato dell’11 settembre 2001, ma nemmeno ai ” clientes” che si affrettano a difendere gli USA con la stessa ” tigna” con cui i piemontesi difendevano casa Savoia.

Hanno agito secondo la migliore tradizione repubblicana dell’antica Roma: si usava nominare un dittatore con pieni poteri per un semestre. Data l’economia rurale dei tempi, si tratta di un intero , o quasi, ciclo economico.Bene, il ciclo economico deli USA è per loro decisione quadriennale .
Ma la mozione decisa del Senato degli Stati Uniti dura da oltre dieci anni.
Dalla dittatura democratica, si rischia di scivolare in quella senza aggettivi.

Il 18 settembre 2001 il Senato USA deliberò la seguente mozione che vale la pena di riprodurre , anche per abituarci a ragionare per documenti e fatti.

” Il Presidente è autorizzato a usare ogni forza necessaria e appropriata contro quelle Nazioni, organizzazioni o persone che egli determini abbiano pianificato, autorizzato, commesso o aiutato a commettere, o aiutato gli attacchi terroristici accaduti l’11 settembre 2001 o che abbiano dato rifugio a queste organizzazioni o persone”

Dal post della scorsa settimana possiamo evincere che il costo in vite umane sia stato elevatissimo – specie di mussulmani – mentre l’occidente ha comunque perso oltre ottomila uomini ( di cui oltre cinquemila americani o aspiranti alla cittadinanza USA).

Per ammissione del Washington Post della scorsa settimana , ormai dei terroristi dell’11 settembre ne restano liberi o in vita al massimo un paio.

Potrebbe nascere l’esigenza di “finire il lavoro” con una campagna preventiva di pulizia – starei per dire etnica – che elimini anche alcune sacche di velleità future ( si vis pacem para bellum, in extenso), ma una volta catturato Zawayiri ed il suo vice, l’opportunità e la legalità di questo orrendo massacro verrà a cadere.

Infatti il potere di dichiarare la guerra , in base alla Costituzione americana , spetta al Congresso e non al presidente.

Il mandato a fare lo sceriffo, finisce con la fine dell’ultimo terrorista ancora a piede libero.

Per tornare all’esempio della Roma antica, Cicerone, per salvare le istituzioni dalla Congiura di Catilina , fece strangolare i senatori Lentulo e Cetego, mentre la vita di un cittadino romano era protetta dalla legge e poteva essere tolta solo dal giudizio.

Passata l’emergenza, gliela fecero pagare cara. Potrebbe succedere anche a Obama o al suo successore.

L’America che ci piace è quella che rispetta il principio di libertà per se e per gli altri. L’America che ci piace è l’America che non mantiene in cattività un cittadino per anni senza portarlo davanti al giudice, l’America che non ammazza un suo cittadino nello Yemen per quanto abbia cambiato religione o sia stralunato.

E’ arrivato il momento in cui il Congresso degli Stati Uniti si svegli e riprenda la propria prerogativa offuscata da dieci anni di dittatura democratica, ricodando a tutti il detto ” IL PRESIDENTE E’ POTENTE. IL CONGRESSO E’ ONNIPOTENTE”.

Non si può continuare a dare la caccia a due persone, facendo pagare il prezzo a due milioni.

Se la strage dovesse continuare, accanto all’elenco dei caduti, gli americani dovranno cominciare a contare – a milioni – il numero delle persone che smetterano di amare il paese di John Wayne, della Coca Cola e della speranza per assimilare l’immagine dello zio Sam a quella di uno mostro che divora i nostri figli.

INIZIA L’ATTACCO ALLA SIRIA. 600 “VOLONTARI” LIBICI TRASPORTATI VERSO LE FRONTIERE SIRIANE. MA SE LA SIRIA TRA I DUE FRONTI SCEGLIESSE IL TERZO?

Il primo a dare questo segnale e’ stato il blog di un ex diplomatico indiano che e’ stato in posto anche a Mosca.
Il ministro degli esteri turco Davitoglu, ha annunziato di essere pronto ad attaccare la Siria.
Il vice presidente Joe Biden sarebbe atteso a Ankara per il week end per dare le ultime assicurazioni ai Turchi circa l’appoggio americano e britannico. Seicento volontari libici sono stati portati verso le frontiere con Irak, Giordania, Turchia , per essere infiltrati.
Segno evidente che siriani ” resistenti” non ce ne sono o non ce ne sono più.
Il ministro degli esteri russo Lavrov, ha già’ annunziato che rifornirà’ la Siria di armi per la ua difesa ed ha qualificato l’iniziativa americana come “unfair”.
Una squadra navale russa e’ in rotta verso il porto siriano di Tartous. Appena entrerà’ il bombardamento di Tartous sarà’ fuori questione.
Ogni dottrina militare spiega che il fuoco dalla periferia verso il centro e’ letale e dal centro verso la periferia e’ dispersivo.
Re Abdallah di Giordania si e’ recato oggi in Israele, si spera per una estrema mediazione, ben consapevole che tra i vasi di ferro, lui e’ quello di coccio.
Il “build up” e’ talmente trasparente e l’arrivo del vice presidente USA invece che del nuovo capo degli SM riuniti, fa sperare che si tratti di un bluff di ” Brinkmanship ” ( arrivare all’orlo della guerra per ottenere il massimo”) oppure di un tentativo di far saltare i nervi allo SM siriano per indurlo ad un attacco preventivo per evitare di trovarsi a combattere su tre fronti e quindi giustificare gli Usa con una guerra “di difesa.”
I siriani sono – come dice un mio amico- come “quel portiere che para i rigori perché’ non capisce le finte.” non perderanno la calma e non attaccheranno DIRETTAMENTE per primi.
Le opzioni militari sono numerose e tutte letali, al punto che viene da pensare che il rischio di scontro possa diventare concreto e imminente anche per un errore minimo.
La Turchia sembra inconsapevole che la zona di frontiera con la Siria e’ abitata da turcomanni e da popolazione di lingua e cultura araba, così come gli abitanti del sangiaccato di Alessandretta ( Iskenderun) e che la Siria ha avuto tutto il tempo di predisporre opportune iniziative di sabotaggio e contrasto, contando sulla solidarietà’ delle popolazioni locali.
L’alleato iraniano può aver finanziato i curdi anti turchi , gli Hezbollah hanno già’ tirato nei giorni scorsi un missile, di tipo mai utilizzato prima, sulla Galilea.
Non hanno prodotto che danni materiali, evidentemente per limitarsi a segnalare la presenza della nuova arma, senza provocare rappresaglie.
Altro alleato e’ Hamas nella striscia di Gaza. L’ Egitto dei fratelli mussulmani non e’ scontato che non potenzi l’azione dei palestinesi della striscia almeno chiudendo gli occhi all’afflusso di armi ed esplosivi.
La Siria non fara’ l’errore di scegliere l’opzione militare diretta. Essa potra’ contare sull’appoggio politico attivo della Russia e della Cina e forse anche del Brasile, quindi non ci sara’ una risoluzione ONU a copertura.
Agli USA mancherà’, oltre al pretesto della difesa, l’alibi della lotta al terrorismo di Al Kaida, ( cosi come non c’era nemmeno in Libia e in Yemen).
Ci sara’ invece il terrorismo diffuso sul territorio nemico, ma mirato negli obiettivi, anche di persone, che potrebbe colpire perfino l’occidente americano.
In caso di attacco alla Siria ci saranno attentati all’interno dello Stato di Israele, re Abdallah potrebbe subire un attentato come quello che uccise il bisnonno Di cui porta il nome, mentre si recava a pregare in Moschea.
I servizi segreti siriani hanno gia’ ucciso a Parigi, anni fa, Salah Bitar – ex primo ministro siriano senza che il colpevole venisse individuato.
Il Libano potrebbe essere preso in ostaggio: se l’esercito siriano si rifugiasse in Libano, bombardarlo sarebbe impensabile e per l’esercito libanese, resistere, impossibile.
Le contraddizioni sarebbero numerose: i turchi litigherebbero con Hamas che fino a ieri erano stati i protetti contro Israele . Gli angloamericani ( e i francesi) che lanciarono Lawrence di’ Arabia ( un giorno ne parleremo) e dieci milioni di sterline oro per cacciare i turchi, adesso spenderanno cifre iperboliche per “restituire”i territori alla Turchia. I libici si sono trasformati in esportatori di democrazia. La Francia, ex potenza mandataria, verrebbe vissuta con odio e grazie ad altre spese senza copertura, metterebbe a rischio la sua tripla AAA per deficit del bilancio.
La Grecia, si schiererebbe contro i turchi, pur essendo membro della NATO.
Ma se la Siria, incurante della minaccia militare diretta , attaccasse Israele sguarnendo le frontiere, come si schiererebbe la lega araba? Come si sentirebbe la monarchia saudita?
Ormai gli americani si giocano la faccia: se la manovra politica fallisce ( sempre che manovra sia) gli USA perdono il residuo prestigio. Se la manovra evolve in un conflitto aperto, torneranno di moda gli assassini( leggere ne ” il milione”di Marco Polo la narrazione del ” vecchio della montagna”) che ubriachi di hascisc venivano lanciati contro obiettivi singoli . Di qui il nome di assassini , mangiatori di hascisc.