e se Berlusconi e Bersani facessero una GROSSE KOALITION per i 150 anni dell’Italia?

il 24 gennaio  scorso  proponevo su questo blog   – Berlusconi sembra aver recepito e l’ha formalizzata  in maniera   credibile  – la creazione  di un governo “multicolore” – cioè di tutti – finalizzato al rilancio dell’Economia e non  alle meccaniche elettorali richieste dai politici  per giustificare  la presenza in un governo  giudicato fino al giorno prima “abominevole” .

Se cessa la logica del duello e prevale l'amor di Patria, tuto diventa possibile. Ecco un esempio per i 150 anni dell'Unità d'Italia.

Ma non tanto abominevole quanto il governo Mussolini uscito vittorioso dalla guerra di Etiopia a cui  il PCI di Togliatti fece la proposta di collaborazione ( che poi reiterò nel 1963 ai governi  centristi)) e che Berlinguer fece sua, con la proposta di compromesso storico nel 73.

Se resta ancora un pò del DNA comunista nel sangue di Bersani, D’Alema & Co, passato il momento di  rabbiosa reazione, dovrebbero analizzare bene la situazione e dedurre che:

a) Il PDL  ha la salda rappresentanza  di una cospicua fetta dell’elettorato di classe media e la lega ha quella di molti operai che votavano PDS o DS fino a pochi anni fa: non si può dire e scrivere questo e poi non trarne le conseguenze politiche.

b) continuando a non  partecipare al governo della cosa pubblica  o attendere l’arrivo del Messia che li porterà alla Vittoria, rischiano di rinchiudersi in un ghetto sempre più piccolo  e rappresentativo di frangie  che presto potrebbero essere  al limite del folclore.

c) una GROSSE KOALITION  tra PDL E PD renderebbe marginali una serie di uomini e forze politiche che oggi contestano  l’egemonia del PD in seno alla  sinistra  e che gli impediscono di marciare verso  un nuovo contatto con l’elettorato.

d) l’Italia ha bisogno di riforme profonde e  indilazionabili e la battaglia di arresto per impedire a Berlusconi di farle, oltre a giustificare le indecisioni governative   agli occhi di  numerosi cittadini, il PD si aliena il consenso  anche dei  tanti cittadini patrioti che ritengono giusto  sacrificare le proprie idee  nell’ intento  di contribuire al risorgimento nazionale , proprio come 150 anni fa  Mazzini, Cattaneo  e Garibaldi  sacrificarono  i loro ideali repubblicani nei confronti di Vittorio Emanuele II, puttaniere almeno quanto Berlusconi. 

( non  a caso lo chiamarono  anche ironicamente “padre della Patria “e si narra che la regina Margherita portando a spasso i figli in carrozza, li esortasse  a rispondere agli omaggi  dicendo ” salutate, potrebbero essere vostri fratelli”). E non dimentichiamo che Torino sacrificò  il suo ruolo di Capitale e V.E. II la culla dei suoi avi ( Savoia) e Garibaldi la sua città natale ( Nizza).

e) L ‘accoppiata PDL-PD  potrebbe  consentire di varare  molti dei provvedimenti economici di sacrificio  che la situazione richiede e che nessuno  schieramento di parte oserebbe fare da solo .  MIgliorerebbe  anche il  personale politico e sostiuirebbe  la raccaglia attuale , mettendo  anche  assieme alcune tra le menti indipendenti migliori che attualmente stanno ai margini, disgustate o timorose di rappresaglie. 

Il complesso di persecuzione di  B. si allegerirebbe  magari fino a  giustificare una eventuale rinunzia al premierato a favore di un uomo al di sopra delle parti o particolarmente competente.

f) il PD e il PDL potrebbero ricordare che i compromessi politici si fanno con gli avversari. Con gli amici si chiamano “pastette” o ” inciuci”. Passato il periodo di dodici/ diciotto mesi, si tornerebbe   alla  finalmente normale dialettica  politica  e alla competizione, ma dopo aver  risanato l’economia  nazionale inserendola nel contesto glòobale, ridotto il debito pubblico, risanato il bilancio dello Stato,  ridotto il numero dei parlamentari e  avendo assunto una  autentica  dimensione storica .

Altrimenti , lo diceva Giovanni Conti, resteranno a disputarsi la gamba del morto.

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Commenti

  • Gianni Ceccarelli  Il gennaio 31, 2011 alle 8:17 PM

    Trqoppo bello per essere vero ! occorrerebbe superare il “complesso B” (sia di superiorità che di inferiorità), mettere al primo posto non nelle chiacchiere ma nei fatti l’interesse di tutti, cioè della Nazione, far capire che gli episodi di Pomigliano e di Torino indicano una direzione irreversibile; abbandonare da tutte le parti il complesso fascismo-comunismo e la personalòizzazione della politica. Troppo bello per essere vero, purtroppo. e dove andrebbe a finire il terzo polo ? schiacciato -finalmente !- dai due vasi di ferro. Quasi impossibile e per questo bellissimo da pensare (difficilissimo da fe ). E quale sarebbe la reazione dei vari Grandi Vecchi internazionali ?giC

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    • antoniochedice  Il gennaio 31, 2011 alle 8:24 PM

      Domani te lo pubblico sulla pagina. L’alternativa e la morte. Se i due grossi si coalizzano i grandi vecchi non hanno punto di appoggio. Il terzo polo non esiste. Potra farsi le ossa stando all opposizione. Ciao

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  • Gasparri  Il gennaio 31, 2011 alle 9:08 PM

    Per me, ingenuo della politica, sarebbe una soluzione eccezionale. Ma siamo scuri che i nostri politici cerchino il bene del Paese? O forse cercano “posti”, poteri, “ritorni economici” che potrebbero comunque ottenere anche se l’Italia va a picco.
    Comunque la soluzione che prospetti e le relative motivazioni mi sembrano le uniche percorribili.

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  • Carlo Cadorna  Il gennaio 31, 2011 alle 10:25 PM

    Non angosciamoci: non c’è pericolo che succeda!!!!!

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  • Roberto  Il febbraio 2, 2011 alle 11:21 am

    Per fare un Governo Istituzionale occorrono gli statisti. Ne avete visti qualcuno a giro?

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