Appena il Mediterraneo si metterà al bello, riprenderà il flusso migratorio dall’Africa per via di mare – specie dal Maghreb – verso le nostre coste. Oltre alle solite motivazioni umanitarie, adesso si potrà invocare anche l’asilo politico.
D’altronde, se non c’è lavoro in Tunisia, dove cercarlo se non da noi? La risposta è impiantare un grande cantiere in loco e guadagnarci.
L’immigrazione, diminuita di oltre il 60% nel corso del 2009 riprenderà a salire. I punti di partenza più probabili sono le coste tunisine, visti i recenti eventi. La polizia, inevitabilmente ridimensionata dal nuovo regime, mancherà dell’autorevolezza necessaria a tenere in pugno la situazione.
Poiché sento già nelle orecchie i soliti amici dire ” Giusto, ma qual’è la terapia”?
Eccola:
Si tratta di creare un grande progetto, della valenza quasi del canale di Suez, da condursi con bassa intensità tecnologica per poter impiegare il massimo di mano d’opera.
Lo scopo è valorizzare parte del Sud tunisino nel settore del turismo, dell’acquacultura e della pastorizia.
Come ? riempiendo in buona parte la depressione dello Chott el Djerid ( grande come mezzo lazio e sotto il livello del mare). Per farlo, bisognerà scavare un canale lungo 25 Km che colleghi il Mediterraeo allo Chott. Il finanziamento è presto trovato: coi soldi che adesso spende l’amministrazione penitenziaria italiana ……
Leggete l’idea- progetto presentata al patrio governo nel 2005 e presentata a voi adesso col link sottostante. L’UE nella persona responsabile del Maghreb dott Mobrici, aveva promesso ” non più di due milioni per il progetto”. Bastava dire di si e ancora adesso basterebbe attivarsi. adm
Per vedere/scaricare il fie del progetto “Chott el Jerid. Il mare nel Sahara” cliccate qui: http://www.fileserve.com/file/SBFDSGh …e seguite le istruzioni che troverete sul sito che ospita il file. E’ semplice: clikkate su “download” che trovate scritto in verde a fondo pagina, poi apparirà una scritta che dovrete replicare ( per essere certi che non siete una macchina), apparirà nuovamente la scritta verde “download”, (ma in alto pagina), che clikkerete iniziando di fatto a scaricare il file sul vs computer. Buona Lettura

Commenti
Possiamo mandarli tutti alle festine di Berlusconi!
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Almeno ritornano subito in Tunisia!
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Ho visto il progetto. Buono, ma ai tunisini piaceva? Non dovevano esser loro i primi a proporlo?
Quanto alla realizzazione, pensavi davvero di far lavorare migliaia di operai con piccone e pala, invece di usare le moderne macchine di movimento terra? Se il presidente fuggito non abbracciò il progetto, forse ora il nuovo governo potrebbe farlo per creare lavoro. Non è il caso di riproporre il progetto?
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L’ha ribloggato su IL CORRIERE DELLA COLLERAe ha commentato:
Terzo post con proposta su immigrazione publicato il 18 gennaio 2011
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La mia domanda é questa: la Francia ma soprattutto gli usa c’è lo lascerebbero fare? Abbiamo tutti visto come la Francia si sia mossa subito in Libia contro i nostri interessi…
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In Tunisia non c’è petrolio. Poi chi non prova non sa.
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Si, ma i Francesi tengono particolarmente alle ex colonie, anche a quelle senza petrolio.In particolare temono che qualche altro paese riesca ad ottenere più influenza geopolitica nell’area mediterranea.L’italia, da questo punto di vista, potrebbe essere il maggiore pericolo per loro, come lei ci ha spiegato in più di un articolo
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L’influenza francese nel Maghreb è stata più volte ridimensionata dai suoi errori che non riassumerò in questa sede. I tunisini non vogliono emigrare e ogni soluzione in questo senso credo sarebbe accolta a braccia aperte.
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Ovviamente é ce senza accento, maledetto correttore automatico
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Secondo lei noi italiani siamo ben visti o no? Sicuramente lo avrà già fatto, ma glielo chiedo lo stesso:perchè non si mette in contatto con qualche persona influente che possa prendere in esame le sue proposte?(per quanto mi riguarda ottime, ma il mio parere non conta nulla).Sono dei cialtroni, magari però colgono l’occasione per fare bella figura con una idea non loro….
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Ho vissuto ,lavorando, in Tunisia per oltre un anno. Siamo visti benissimo. Cercherò di trovare qualcuno.
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Interessante come idea, anche se non nuova. Significa strappare spazio al deserto puro e semplice, e probabilmente mitigare un po il microclima costiero. Per le attività generate occorre impegno, non si fanno da sole (ma questo potrebbe essere visto come un vantaggio).
Le criticità da gestire: il controllo della salinità della laguna risultante, le modifiche alle infrastrutture, la presenza di qualche raro insediamento nella depressione. Probabilmente è fattibile, ma bisogna vedere se c’è volontà politica.
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Dalle sue considerazioni sembra del settore. Se è così, mi contatti.
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