La visita del Papa in Inghilterra

Lo scisma data dal 1534 e la visita di Giovanni Paolo II dal 1982.  Questo papa, poco popolare tra i latini, sembra trovarsi a suo agio nell’Europa centro settentrionale. Le sue visite  europee precedenti sono Ratisbona, Vienna, Parigi e Praga. Dal 1982, un gran passo avanti: è stato ricevuto a Lamberth House residenza dell’arcivescovo di Canterbury e officiato il Vespro con lui nell’ abbazia di Westminster.  L’opportunità è grande e Londra val bene una celebrazione “mista”: La chiesa anglicana è in crisi a causa di numerosi problemi interni: l’ordinazione di donne al sacerdozio e all’episcopato, la consacrazione di Vescovi  dichiaratisi apertamente omosessuali  hanno provocato un esodo di alcune centinaia di preti anglicani conservatori  verso la chiesa cattolica e questa, senza sollevare clamori, ha istituito un ufficio apposito per trattare la questione dei preti ammogliati.  Il matrimonio – permesso nei riti cattolici orientali – è proibito dalla chiesa latina.

 L’acquisizione delle pecorelle smarrite cinquecento anni fa ha determinato il cambimento, sia pure non  pubblicizzato. Per mostrare la differente caratura etica, il Papa ha chiesto sei volte pubblicamente scusa alle vittime dei  preti pedofili.

Il motivo ufficiale della visita papale a Londra, è stato la canonizzazione del cardinale Newman, convertitosi  al cattolicesimo a 44 anni  – quasi come Blair ai nostri giorni –  e morto nel 1890.

 In realtà il Vaticano seguiva le mosse anglicane da quando i 17 milioni di protestanti nigeriani avevano dichiarato guerra al Vescovo USA ( sotto la cui giurisdizione erano posti) che aveva fatto “outing” e si era dichiarato omosessuale. La cultura  nigeriana, condivisa da tutti, pone gli omosessuali all’ultimo gradino della scala sociale.  Per evitare di perdere le pecorelle nigeriane, il governo statunitense  aveva ridotto di 140 milioni di dollari gli aiuti alle ONG cattoliche americane operanti in Africa. Guarda caso proprio la stessa cifra che gli anglicani USA  minacciavano di non più stanziare se i fedeli  nigeriani avessero deciso di scindersi non volendo accettare  per capo un omosesuale.

 Questo nel 2005.  La situazione è anche peggiorata dato che il successore del vescovo USA è risultato essere una donna dichiaratamente lesbica. Audace e geniale ( ricorda la strategia di Scipione l’Afriano)  la mossa vaticana verso gli anglicani: invece di suonare la grancassa delle adesioni dei preti anglicani, ha fatto una importante avance  ai fratelli separati e iniziato il dialogo anche con loro, aprendo un “terzo fronte” oltre a quello col Patriarca di  Costantinopoli e quello Di Mosca.

Il problem vaticano e del cattolicesimo è che oggi, il 52 % dei cattolici del mondo si trova in America Latina ( centro e sud). Se vuole evitare di essere ridotta a una religione secondaria di paesi secondari, la Chiesa cattolica deve riconquistare l’Europa.  Lo può fare – profittando del Papa germanico – puntando a riassorbire gli scismi protestanti e trovare un modus vivendi con gli  Ortodossi, piuttosto che puntare alle conversioni degli scristianizzati.

Con strategie di tale respiro, comprensibile che il Vaticano affidi ai vescovi locali i rapporti con  l’Italia.

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