TERRORISMO IN CATALOGNA. NON È STATO L’ISIS. di Antonio de Martini

 

Gli episodi , si tratta di tre momenti di attacco, distinti ma collegati, ci dicono che qualcosa è cambiato nelle strategie, nella tattica e nel Brand dei terroristi.
L’unico ad averlo notato è stato @Giuseppe Santomartino in un suo post che non ritrovo più.

Evito di proposito di parlare di morti e ” sangue sulle ramblas” come fanno gli pseudo giornalisti de @ il messaggero e mi concentro sui fatti acclarati con un paio di commenti personali.

L’ISIS – posto che abbia mai avuto una consistenza da Stato organizzato, ora non l’ha più e ha cambiato nome – essendosi evidentemente fuso con le cellule marocchine, numerose, efficaci e silenti, e da che era ” Siria e Irak” è diventato ufficialmente ” Stato Islamico” tout court.
La ” rivendicazione” è ambigua ed evita di battere la grancassa, come usava fare, in prima persona.

Segno evidente che ha lasciato cadere la carta nazionalistica “orientale” per rilanciarsi a livello confessionale di ” Umma” , la comunità islamica senza indicazioni territoriali.

È la grande vittoria politico-strategica del laicismo di Saddam Hussein e di Bashar El Assad. Al grosso dei Siro-iracheni, del sunnismo non frega più niente. L’effetto jihad non c’è stato.

Credo che quel che resta dell’organizzazione dirigente di ISIS si sia fuso con le cellule terroristiche marocchine – indebolite anch’esse dallo smantellamento , a cura dei servizi spagnoli, di dieci network in un anno- e che per questi attentati abbiano messo insieme le rispettive forze e modalità operative, per cercare una rivincita eclatante.

Ecco perché sono comparsi contemporaneamente gli ESPLOSIVI ( dei marocchini, ricordate Madrid 2004) e i FURGONI ( apparsi da Nizza in poi, anche a Berlino – 12 morti- a Londra – 5 morti- a Stoccolma -4 morti- poi ancora a Londra – 8 morti- poi ancora a Parigi con l’attentatore che ha attaccato un gruppo di poliziotti)

Chi si propone di continuare la campagna terroristica contro l’Occidente ha evidentemente:

1) cambiato teatro operativo ( Spagna invece di Francia, Belgio e Inghilterra) .
2) arricchito il proprio arsenale e aumentato il numero dei terroristi.
3) ampliato l’audience potenziale del proprio messaggio oltranzista ( passando da due paesi all’intero mondo arabo)
4) Dispone di mezzi finanziari ingenti.

MA QUALCOSA È ANDATA MALE NEI PREPARATIVI:

Una esplosione accidentale ( o provocata dal servizio spagnolo che è lo stesso ai nostri fini) ha messo in moto un meccanismo che avrebbe potuto avere ben altri effetti in altra data.
( ad esempio, alla vigilia del referendum sulla indipendenza della Catalogna che dovrebbe tenersi a settembre).

L’intervento della polizia ( che inizialmente ha pensato a una esplosione di gas) ha provocato una seconda deflagrazione ( azionata da un superstite- suicida? ) , l’intervento estemporaneo dell’attentatore sulle ramblas ( svoltosi con tragica efficacia), la reazione – forse tardiva- della polizia con l’arresto , finito con la morte, di un ulteriore gruppo sospetto ( indicato dal titolare dei documenti trovati sul furgone?).

Cosa apprendere da questo episodio :

1) i servizi di intelligence spagnoli hanno agito con perizia. Immagino siano stati loro a fornire l’innesco difettoso ai terroristi.
La polizia forse non ha pensato a coordinarsi pensando a un incidente domestico.

2) non sono state prese misure efficaci per impedire a mezzi e automezzi di accedere alle zone pedonali ( esistono negli USA degli scuarcia-pneumatici affilatissimi a difesa dei parcheggi privati) e invece di mettere i paras in bella mostra servono tiratori scelti che inchiodino gli autisti.

3) comincia a circolare l’esplosivo e questo nuovo pericolo dimostra che alcuni controlli sono carenti.

4) il cambiamento di strategia e tattica, oltre che di obbiettivo politico dei terroristi, spiazza i nostri non flessibilissimi apparati di sicurezza occidentali e mette in pericolo anche l’Italia che finora avevo considerato immune dal contagio.

Da oggi, l’attentato anonimo con esplosivi può prescindere dall’approvazione della pubblica opinione araba che ci è favorevole. Diventiamo un bersaglio.

5) il Marocco, sempre stato sull’orlo di una crisi ( una intera città – Al Hoceima- è in rivolta da oltre un mese) e ora che gli ex ISIS hanno voce in capitolo ( la loro parte di attentato è riuscita meglio…) potrebbero cercare una rivincita territoriale sull’Atlantico.

6) il Colosseo si difende a Frosinone.

Le fasi preparatorie dell’attentato si sono tutte svolte in località distanti tra i cento e i duecento chilometri da Barcellona. Si sapeva, ma ora ne abbiamo la prova.

A una operazione come questa hanno partecipato dalle cinquanta alle sessanta persone. Dal numero e qualità degli arresti del prossimo futuro giudicheremo l’efficienza dei servizi spagnoli.

7) il modus operandi dei terroristi è apparso pianificato in forza del know how che può avere solo uno Stato organizzato. Chi glielo ha dato?

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Commenti

  • David  Il agosto 18, 2017 alle 3:51 PM

    “il modus operandi dei terroristi è apparso pianificato in forza del know how che può avere solo uno Stato organizzato. Chi glielo ha dato?”Forse un alleanza tra entità transnazionali, servizi finanza politica.

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    • antoniochedice  Il agosto 18, 2017 alle 3:56 PM

      I servizi di uno stato forniscono esplosivi, armi, denari. Ma per dare il know how di alcune operazioni , che equivalgono a una firma, devono avere un avallo politico sicuro.

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      • David  Il agosto 18, 2017 alle 6:39 PM

        infatti ho aggiunto finanza e politica, finita l’ era dei blocchi assistiamo alla frammentazione del potere in nuove multi entità transnazionali unite in attività criminali.

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      • antoniochedice  Il agosto 18, 2017 alle 6:55 PM

        Non credo che esistano ” nuove entità ” esistono gruppi di interesse CHE PREMONO SU UNO STATO NAZIONALE perché agisca per loro volto a nome della Patria.
        L’attore è sempre uno stato nazione.

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  • carlocadorna@libero.it  Il agosto 19, 2017 alle 4:59 am

    Se ricordo bene, in un libro di Emilio Salgari viene indicato come difendersi dai terroristi islamici. Essi si sacrificano perchè sono stati persuasi che in questo modo accederanno al loro paradiso. Ma è sufficiente “cucire” i loro corpi in una pelle di maiale per condannarli alla perdizione!

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  • antoniochedice  Il agosto 19, 2017 alle 11:17 am

    Si tratta di una superstizione diventata famosa con, mi pare, Errol Flynn nel film ” i lancieri del Bengala” o “Kim. “. Fosse stata vera, gli inglesi ne avrebbero fatto uso intensivo.

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  • David  Il agosto 19, 2017 alle 3:17 PM

    A parte il grande Salgari servendo nei centri di accoglienza solo piatti al maiale come pranzo e cena risolverebbe in buona parta il problema degli arrivi

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  • antoniochedice  Il agosto 19, 2017 alle 6:56 PM

    Pensane un’altra.

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  • antoniochedice  Il agosto 21, 2017 alle 10:57 am

    Gli Stati “non mussulmani” sfruttano – o credono di sfruttare- le situazioni a proprio vantaggio. Esattamente come ” gli altri due Stati”.
    Il fenomeno, cresce proprio perché nell’interesse di tutti costoro.
    Chi vuole le risorse del Vicino Oriente, chi vuole i suoi mercati, chi vuole egemonizzarli politicamente e chi vuole nuovi immigrati per reggere alla pressione demografica altrui.
    Voler sapere chi ha cominciato per primo o chi contribuisce di più è illusione che lascio ad altri specializzati nel complottiamo one way.

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  • antoniochedice  Il agosto 21, 2017 alle 10:59 am

    Il pezzo non è linkato e ignoro cosa contenga.

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