A VOLTE RITORNANO. COME GLI INCUBI. SOLO CHE QUESTI DICONO DI FARLO PER PORTARE LA CIVILTÀ.
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Consegnato alle autorità francesi dalla vedova nel 1906 e immediatamente segretato il rapporto di Pietro Savorgnan di Brazzà, friulano naturalizzato francese, vede la luce grazie a una svista dell’Amministrazione e grazie ad una studentessa Catherine Coquery-Vidrovitch che negli anni 60 frugando negli archivi di stato ( Ministero dell’Oltremare) per la sua tesi di laurea si imbatté nel documento ed ebbe la presenza di spirito di fotocopiarlo e la costanza di conservarlo fino a che la pubblicazione non è divenuta possibile ai nostri giorni.
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Commenti
Caro Antonio, questo articolo mi induce ad una certa riflessione che vorrei trasmettere nel tuo blog. Cosa moralmente notevole e significativa é che un grande italiano dimenticato venga qui giustamente ricordato per avere svelato i misfatti del colonialismo.Oggi tutti noi in Occidente, deploriamo questi lati oscuri della nostra storia e ne proviamo vergogna.Non mi risulta tuttavia che culture,altre, rispetto a quelle occidentali, abbiano fatto lo stesso percorso. Quello che voglio dire é meglio illustrato in una sintesi di un libro che ho appena letto, che gradirei fosse da te ripreso ed eventualmente discuterne. Cordialmente Mauro Marabini
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Con piacere. Certo il fenomeno coloniale è principalmente europeo….
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