Questi ripetuti ultimatum alla Siria possono rivelarsi un vantaggio politico non indifferente per Bashar El Assad, almeno nel breve periodo, almeno questo è il parere di una giovane ed acuta analista dell’area che declina la possibilità di fare il suo nome come condizione per spiegarsi.
Tuttavia, ha annunziato che lo Stato di eccezione resta in vigore perchè giustificato dalle presenti circostanze ( in altre parole, smettete e toglierò la legislazione eccezionale). Le riforme le vuole fare e questa è una opportunità anche per lui.
Allevato con studi in Inghilterra – come la consorte – e privo come era di ambizioni di potere, Bashar tentò, appena arrivato al governo, di realizzare una serie di innovazioni e svecchiamenti dei circuiti del potere Baasista. Come detto nei due precedenti blog sulla Siria, ne è stato impedito dalle viscose abilità della nomenclatura del partito che non intendeva omaggiare il capo fino al punto di perdere il controllo della situazione.
L’attuale governo ormai dimissionario è stato il risultato di un compromesso tra queste due tendenze. Bashar ha gradatamente premuto per ottenere una liberalizzaione sempre più marcata della vita sociale, economica e politica che in effetti è molto migliorata in ogni campo rispetto a quando assunse la presidenza.
Nei paesi in cui non esiste il sistema dei partiti democratici tradizionali, la dialettica si articola attraverso il confronto tra le correnti interne e la Siria non fa eccezione. Fino ad ieri, il pericolo reale era rappresentato dalle due principali ” correnti” facenti capo allo zio Rifaat ed all’ex vice presidente Abd el Halim Khaddam, entrambi espatriati, in tempi differenti, il primo in Svizzera e il secondo in Francia.
Rifaat , fratello del vecchio Presidente, fu esiliato d’autorità da Assad padre a causa della eccessive crudeltà e vessazioni compiute. Una storiella racconta che un tizio venne fermato dalla polizia con l’accusa di aver parlato male di Rifaat el Assad( che era a capo di milizie del partito). L’interpellato si difese dicendo ” no , per carità, ho parlato male di Hafez ( il presidente). La paura che quello incuteva, era tale che si preferiva essere accusato di vilipendio del fratello presidente!
Il secondo Abd el Halim Khaddam rappresenta una alternativa più insidiosa essendo sunnita ( religione maggioritaria in Siria) e presente in Francia.
Bashar potrebbe approfittare della situazione per varare la serie di riforme vagheggiate agli inizi del mandato e liberarsi così della tutela e dei ricatti della nomenclatura alaouita ed aprire definitivamente all’occidente il paese.
Questo assicurerebbe una pausa di tranquillità che potrebbe essere rotta solo dalla liberazione dei prigionieri politici. Molti sono stati certamente liquidati a suo tempo dal padre che non faceva troppi complimenti. Quando le famiglie si renderanno conto che i loro cari sono sottoterra, il problema diventerà molto spinoso .
Dovrà scegliere tra la memoria del padre e la democrazia, ci saranno molti che cercheranno vendette. Le imponenti manifestazioni di questi giorni a suo favore, più che a proteggerlo contro l’opposizione, serviranno a documentare la sua popolarità reale e a salvarlo dal pagare per le ( numerose) colpe del padre, dello zio e forse del fratello. In sua difesa potrebbe intervenire l’ambasciatore USA Robert Ford. Anche se l’aiuto americano non sempre riesce a realizzare quel che si propone.” Le riforme ha detto Bashar si fanno con calma e se dobbiamo lottare lotteremo” . Intanto ha annunziato l’inizio della lotta contro la corruzione.
Un esempio da non imitare : la misura anticorruzione varata dal Presidente Etiopico Menes Zenawe che è riuscito a portare a buon fine , dopo anni, la nuova legge anticorruzione: i 45.000 impiegati statali etiopici dovranno presentare le rispettive dichiarazioni patrimoniali elencando tutti i possedimenti personali e di famiglia, ad eccezione dei beni ereditati e delle pensioni. Chiunque conosca l’Etiopia sa che è una pretesa risibile . In Etiopia il catasto è un pio desiderio, i soldi non si tengono in banca e molte delle Gursha ( mance, tangenti) si corrispondono anche – spesso – in natura. Anche sessuale. La scemata è stata fatta con la consulenza della World Bank.