Appena il Mediterraneo si metterà al bello, riprenderà il flusso migratorio dall’Africa per via di mare – specie dal Maghreb – verso le nostre coste. Oltre alle solite motivazioni umanitarie, adesso si potrà invocare anche l’asilo politico.
D’altronde, se non c’è lavoro in Tunisia, dove cercarlo se non da noi? La risposta è impiantare un grande cantiere in loco e guadagnarci.
L’immigrazione, diminuita di oltre il 60% nel corso del 2009 riprenderà a salire. I punti di partenza più probabili sono le coste tunisine, visti i recenti eventi. La polizia, inevitabilmente ridimensionata dal nuovo regime, mancherà dell’autorevolezza necessaria a tenere in pugno la situazione.
Poiché sento già nelle orecchie i soliti amici dire ” Giusto, ma qual’è la terapia”?
Eccola:
Si tratta di creare un grande progetto, della valenza quasi del canale di Suez, da condursi con bassa intensità tecnologica per poter impiegare il massimo di mano d’opera. Continua a leggere

