ANCORA SU FINI/BERLUSCONI ( remake)

 Nel numero 2 de “Il corriere della collera” pubblicammo un pezzo sulla distriba Fini/ Berlusconi. Dato che il numero degli amici che ci legge è enormemente aumentato, lo ripubblichiamo. Il senso è quello dell’intervento di oggi, ma meno esacerbato. La collera è una passione che cresce.

L’attuale diatriba tra Berlusconi e Fini , a parte i caudatarii, mi ricorda il primo importante festival del cinema  di Venezia del dopoguerra, in cui vinse il film giapponese Rashomon di uno sconosciuto Kurosawa.

dal film Rashomon: i duellanti

Con questo film, bambino trascinato dalla tata cinefila, scoprii il relativismo.

La trama: si incontrano in campagna una coppia e un single, il quale, ucciso il rivale, si impossessa della donna.

Il film racconta il processo per omicidio  con la voce di tutti e tre i protagonisti che a turno si attribuiscono un ruolo centrale e senza macchia nella vicenda, mentre in realtà scopriamo che si è trattato di tre poveracci terrorizzati,vili, dominati dal caso e col sesso come filo conduttore del reale.

 Il film vinse il leone d’oro. Berlusconi ha una casa cinematografica e di distribuzione. Fini si iscrisse al MSI perché non gli permisero di entrare al cinema per vedere il film “Berretti Verdi”.

 Con questo passato da cinefili, non posso pensare che non abbiano visto il film.  Sono certo, provateci anche voi, che dopo la proiezione proverete una gran pena per entrambi i contendenti senza riuscire a parteggiare per nessuno.

Se clikkate su google, alla voce “Rashomon di Kurosawa” avrete la sorpresa di trovare la miglior descrizione della situazione politica italiana: “una tragedia dell’egoismo che si fa menzogna anche quando cerca di ristabilire la verità”

Antonio de Martini

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