DA OGGI A TEHERAN LA CONFERENZA DEI ” NON ALLINEATI” . SONO IN 120. OSSERVATORI: CINA E RUSSIA. OSPITE ANCHE IL SEGRETARIO GENERALE O.N.U. GLI USA E LA NATO INVECE SI FANNO ” IL DISPETTO DEL MARITO”. di Antonio de Martini

Gli Stati Uniti dichiarano da anni di voler isolare l’Iran a causa della sua politica nucleare e delle roboanti dichiarazioni antisraeliane.
In realtà , gli isolati rischiano di essere ormai loro e i paesi che li seguono con zelo peloso, visto che tedeschi e inglesi sono stati colti con le mani nella marmellata più di una volta.

La conferenza dei paesi non allineati ( NAM) vede da oggi riuniti a Teheran oltre 120 paesi ( sui 193 rappresentati all’ONU) si incontrano, in rappresentanza di quasi due terzi dell’umanità per dibattere sui temi del momento, come preparare l’intesa petrolifera asiatica che verrà consacrata col viaggio di Putin in Pakistan a metà settembre ( firma dell’accordo del gasodotto Iran-Afganistan-Pakistan-India-Cina , preannunciato in questo blog ), il problema dell’acqua ormai grave in India e Mesopotamia, Il problema siriano , la imminente lotta di successione etiopica, la pirateria, l’arrivo della penuria di grano in Africa e nel Medio Oriente, ecc.
Un altro tema scottante cui gli U.S.A. Perdono l’opportunità di partecipare è la richiesta di ammissione dello stato palestinese all’ONU, all’ordine del giorno dell’assemblea di metà settembre.
I paesi islamici in particolare, tratteranno delle primavere arabe e dell’arrivo dei fratelli mussulmani sulla scena mediterranea.
Il presidente egiziano Morsi ( da giugno ad oggi il grano è aumentato di 100 dollari la tonnellata), conscio della posta in palio, ha rotto la solidarietà promessa all’occidente ed ha annunziato la sua partecipazione a fianco del presidente sudanese Bashir – ancora ricercato dal tribunale penale internazionale per gli ormai consueti ” crimini contro l’umanità” – India e Pakistan si confronteranno con la Cina , presente come osservatore invitato assieme alla Russia.
Il presidente tunisino Moncef Markuzi, cercherà solidarietà contro i ” fratelli” di Ennahda che iniziano la marcia verso il potere assoluto ecc.
Un’agenda piena di problemi reali , spesso di impossibile soluzione, ma che creeranno relazioni stabili, progetti minori, legami personali, mettendo da parte le problematiche elitarie e incomprensibili proposte dall’occidente, quali ” i diritti umani ” in Kirghizistan o l’aumento delle donne nei posti di governo, la contraffazione delle borse di Vuitton o l’osservanza di protocolli ecologici che per la maggior parte di essi significa fame e che comunque gli USA non applicano a casa loro.
Per fare un parallelo comprensibile a tutti, è come se un paese volesse sabotare la fiera di Milano e prenotasse quella di Roma, notoriamente inadeguata, magnificandone le sorti per lucro.
Questa conferenza potrà anche non portare risultati immediati: il suo successo consiste nella grande partecipazione ad onta della minaccia di scomunica della superpotenza egemone.
Anche una istituzione vassalla come l’ONU, e i principati arabi per conservare un minimo di credibilità, hanno dovuto aderire, facilitati in questo dall’assenza di Assad.
Da domani, l’idea di bombardare l’Iran , invadere la Siria, aumentare la percentuale dei gay in Mongolia, troveranno una opinione mondiale, o quasi, non “lavorata ” ( o “non lavorata solo”) dalla solita lobby.

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