Tassare un cittadino che già sostiene l’economia nazionale comprando una casa e facendo da volano alle industrie più svariate, è più che un crimine: è un errore. Madornale.
I soldi sono prelevabili altrove e adesso vi dico dove trovarli.
L’amico Francesco Venanzi, uno dei “ragazzi di Mattei ” mi illustrò questa sua idea – che cito, ma di cui non voglio appropriarmi – consistente nella creazione di una tassa fondiaria a carico dei costruttori romani quando ebbi l’idea di candidare a Sindaco di Roma il generale Angioni ( 1993) .
La proposta del sindaco- generale non passò perché veniva dalla gente e non da un partito ( D’Onofrio) e per l’ostinata opposizione del Vaticano che gli preferì Francesco Rutelli, non so se per il visino d’Angelo e se per le sue doti di controllore contabile.
Tempo dopo, persone avvertite come Andreatta e Castagnetti, ammisero che la direzione DC aveva commesso un grave errore a bocciare l’idea aprendo così la strada a Berlusconi, ma questa è un’altra storia.
L’idea impositiva di Venanzi era e rimane semplice e applicabile: i costruttori vendono un immobile
ricavando un profitto da due elementi: la casa vera e propria e fin qui ci siamo; essi però ottengono anche che il comune faccia a proprie spese gli investimenti di urbanizzazione ( luce, acqua, telefonia, linee di trasporto pubblico, giardini , asili, metrò ecc) in funzione della qualità di questi servizi, il prezzo degli immobili varia. Più il comune investe , più la casa viene pagata.
Questa parte di profitto generata dalle urbanizzazioni , calcolabile al centesimo, spetterebbe al comune che ha fatto l’investimento e non al palazzinaro.
Il tassato sarebbe così il costruttore e non l’acquirente dell’immobile. Sarebbe equo.
Più facile applicare la tassa ad un numero relativamente ristretto di persone ben identificabili, più facile l’incasso perchè garantito dagli immobili, più conveniente per il comune urbanizzare le aree perché invece di spese, sarebbero investimenti fruttiferi.
Più penalizzante per i costruttori l’abusivismo perché costruendo in zone non previste dal piano regolatore , gli oneri di urbanizzazione sarebbero a loro carico.
Perché non si fa?
Perché non conviene agli assessori o chi per loro che incassano sei/ sette euro per ogni metro cubo autorizzato.
Per le spese di urbanizzazione, paga pantalone e incassa il costruttore.
Tutti contenti . Anche tu che stai andando a votare?
Commenti
SI TRATTA DI UNA PROPOSTA RAGIONEVOLE. E pertanto non sarà mai accettata. Soprattutto dagli SPECULATORI che hanno in mano il Comune di Roma. E tuttavia, si tratta pur sempre di una PROPOSTA che alletterebbe i tanti cittadini all’opposizione vera, e che sono alla ricerca di proposte alternative.
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L’idea è eccellente ma a termine. Infatti, non credo che la costruzione di nuovi immobili sia un’ attività che possa avere un futuro roseo. Nell’europa del nord non si vedono nuove costruzioni. In Spagna le troppe costruzioni hanno aggravato la crisi. Credo che in futuro i comuni debbano sostenersi con le tariffe per i servizi resi e con tasse di “scopo”.
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Caro Carlo,
La maggior parte dei nostri problemi è di breve termine…..
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In una Nazione seria non dovrebbe nessuno costruire abusivamente.! Se anche al Nord di Italia avvengono truffe,queste sono dovute ai politici che consentono di costruire in zone verdi o aumentano impunemente le volumetrie .Gli oneri di urbanizzazione almeno al Nord vengono pagate dall’impresa edile o dal proprietario dell’edificio,che avendo un costo lo gira all’acquirente.Almeno quando esisteva!!!Purtroppo quest’anno si è bloccato tutto.no quattrini..no case.Qualcuno come in un gioco ha pensato bene di ritirare il contante e senza il contante finisce il lavoro e l’economia.Molto interessante conoscere le tesi di Carlo Galloni.
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MI scuso :NINO GALLONI
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Ci dici dove scrive?
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Andare su google, digitare nino galloni.iNTERESSANTE NINO GALLONI YOUTUBE
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esistono gia’ si chiamano, come specificato:
oneri di urbanizzazione …
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Va messa una tassa sui profitti realizzati grazie agli oneri di urbanizzazione che coprano il totale dei costi affrontati….
Il principio e’ far pagare di piu’ i costruttori, e di meno gli acquirenti.
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