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LA PRIMA GUERRA IN EUROPA DAL 45 E’IN REALTA’ LA SECONDA

LA GUERRA IN JUGOSLAVIA DA CUI NACQUE IL KOSOVO HA IDENTICA MATRICE

Naturalmente é sempre laggiù che nacque anche la Repubblica di Macedonia, ( poi Macedonia del nord su pressione greca)anche questa subito riconosciuta da Washington e presidiata da una compagnia di Marines.

Radovan Karazich, in entrambe le foto. Non volle il Kosovo e finì latitante

Si tranquillizzino le anime candide, si tratta di manovre subdole fatte da tutti e non mi scandalizzo. Mi rattristo piuttosto per la morte di poveri cristi sulle cui teste si costruiscono le fortune personali, di russi o americani ( come il figlio di Biden) poco importa.

Liquidata questa ipocrita questione morale, passiamo a cose serie.

I russi, con l’Afganistan avevano capito di essere stati attirati in una trappola-salasso e si erano ritirati, ma si può sempre contare sulla coazione a ripetere. degli stupidi. Questa volta gli americani – che commettono errori a catena ma che sanno imparare dall’esperienza – li hanno attirati in una trappola-salasso dalla quale non possono ritirarsi senza che la intera classe dirigente russa perda la legittimità a governare. La Russia é nata in Ucraina, come la Serbia nacque in Kosovo ( D’Annunzio vi dedicò un’ode ormai dimenticata). Come l’Italia é nata dal Piemonte. Persino Putin é nato da genitori ucraini.

La strategia di logorare la Russia per via della sua inettitudine economica e finanziaria, ha quindi ripreso di bel nuovo e la Russia, questa volta non può andarsene per fermare l’emorralgia: perderà sangue dall’arteria cardiaca: é Enea col padre sulle spalle e non può sbarazzarsene.

La trappola é scattata quando il Presidente USA ha annunziato che , in caso di invasione dell’Ucraina, avrebbe risposto con Sanzioni e non con la guerra. Era il via libera che Putin aspettava per agire anche al fine di compattare i suoi cittadini che mostravano le prime crepe nella compattezza. Da oggi, l’opposizione russa non ha più spazi: chi non sta con la madre Russia é un traditore e verrà trattato come tale.

Un vantaggio che ne Putin trae, ma da non sottovalutare troppo, é demografico. L’altro, é di politica interna.

La Russia sta perdendo – e per anni ancora- un milione di cittadini all’anno – i demografi dicono che si fermerà a meno 40 milioni – e l’unico vantaggio che può trarre dalle desolate lande dell’est Ucraina é dato dai 17 milioni di nuovi cittadini russi e acculturati, che ne attenueranno il deperimento demografico.

La siderurgia pesante ucraina ( situata nella parte orientale del paese) é antidiluviana e non conviene a nessuno ristrutturarla; é stato giudicato troppo costoso persino lo smantellamento.

Nell’Ovest e nel sud, il paese é agricolo con splendide foreste, terra fertile, ma la guerra mondiale e 70 anni di comunismo ne hanno devastato il catasto.

Manca ogni certezza del diritto di proprietà e le banche non anticipano i soldi ai contadini, nemmeno per le sementi. IL paese campa con la soia e la sua spremitura che ha la Russia come solo sbocco con l’olio di girasole. Io proposi al ministero delle politiche agricole di creare una ” via della soia” delle bucce spremute, ottime proteine per nutrimento animale da avviare con chiatte fino al mar nero e spedire per via marittima a Ravenna per gli allevamenti di maiali della Romagna e val Padana, ma il cambio di governo ne impedì la realizzazione.

Di qui, la grande emigrazione verso l’Europa ricca e la pletora di badanti che ha invaso l’Italia e la Germania. Due paesi di vecchi che interpellati dalla Per Research sulla disponibilità a combattere per il proprio paese hanno risposto si al 20% contro il 70 dei russi.

L’emigrazione maschile fornisce milizie mercenarie alle organizzazioni private e alla Legione straniera francese, oltre che camionisti da TIR che fanno la spola tra Polonia e Inghilterra attraverso la Germania in un incessante andrivieni per la consegna di prodotti agricoli polacchi.

Le royalties incassate dalla Russia per il transito di oleo e gasdotto verso l’Europa ricca completano il panorama economico di un’area che ha perso la serenità da quando l’impero austroungarico è crollato lasciando le fertili e operose contrade alla mercé delle bramosie dei vicini.

Il primo approccio USA fu la consulenza sul prezzo da incassare per il transito degli oleodotti russi. Incessanti stimoli ad aumentare i prezzi fino ai limiti del ricatto, cinque miliardi di dollari di spese di propaganda ammessi dalla sottosegretaria Victoria Nuland ( resa celebre dal suo ” fuck the EU”) col quale rifiutò di consultarsi con l’Unione Europea e un moto di piazza organizzato grazie gli ex volontari nazistoidi che facevano capo a Stefan Bandera, il leader indipendentista ucciso a Monaco di Baviera dal KGB con un getto di gas velenoso emesso d un falso pacchetto di ” Lucky strike”, completarono il pacchetto di mischia col quale si influenzarono le elezioni presidenziali, alternando i vincitori in una altalenante lotta per la presidenza con vittime costanti e ” processi del secolo” in puro stile balcanico.

LE CONSEGUENZE

Le ragioni della perdita di controllo di Putin, che ha scatenato il blitz, resteranno ignote a lungo, ma le conseguenze saranno evidenti immediatamente: La Russia – che ovviamente verrà contrastata dagli occidentali solo indirettamente – giungerà a diretto contatto con la Polonia e la Romania ( oltre che con l’amica Moldova) che sono ormai membri a pieno titolo della NATO e quindi protette dall’articolo 5 del trattato che obbliga alla solidarietà difensiva i contraenti, anche se sulla disponibilità all’intervento diretto degli USA i dubbi affiorano regolarmente ad ogni crisi.

Gli analisti USA avranno certamente calcolato i rischi di questa nuova frontiera che espone la Germania alla tentazione spartitori della Polonia avvenuta già tre volte e sempre col partner russo.

Qui si aprono due opzioni: una NUOVA YALTA, ossia un compromesso spartitori del mondo con la Russia , ma che non tiene conto del fatto che esistono la Cina e l’India e l’Indonesia due miliardi e mezzo di persone con armi nucleari, i cinque di Shanghai, Il plateau turco-iranico-pakistano in formazione che dovranno posizionarsi nella contesa.

La sola Cina può vanificare le sanzioni comprando altro gas ( che copre già il dieci per cento del suo fabbisogno) e finanziando il gasdotto Yamal dell’estremo nord russo verso la Cina. L’India, che é il primo compratore di armamenti russi, il Pakistan che ha incrementato qualità e quantità dei lavori pubblici affidati ai russi anche se hanno rinunziato a una visita ufficiale di Putin qualche anno fa, per non tirare troppo la corda.

Tutti questi paesi, vivendo nella sfera di influenza americana, vedrebbero con favore più un ridimensionamento USA che il crollo dell’alternativa russa.

Questa opzione non comporta di per se un confronto militare dato che il precedente di riferimento sarebbe l’epoca della “guerra fredda” in cui non ci fu scontro diretto ma il clima fu di competizione accanita e di guerra per procura.

La seconda opzione sarebbe un confronto militare diretto e cruento che volgerebbe al nucleare , ma questo opzione comporta la MAD ( Mutually Assured Distruction), che é la opzione già scartata da entrambi i contendenti che diede vita al disgelo.

LO SCENARIO POSSIBILE

  1. E’ che gli USA a guida DEM si siano già accordati con la Cina per negare il finanziamento a Putin del gasdotto YAMAL e i conseguenti acquisti di energia da Putin. Sarebbe la mossa vincente nei confronti di Putin, ma equivarrebbe ad affidarsi alla Cina anche politicamente oltre che economicamente come é già avvenuto...e implicherebbe la corresponsione alla Cina di un prezzo elevatissimo ( Taiwan? la compartecipazione nel pacifico?) e senza la certezza che una eventuale rielezione di un repubblicano manterrebbe la promessa…

LO SCENARIO PER L’ITALIA

sarebbe certamente più modesto, ma altrettanto rischioso. Possiamo permetterci di mantenere al governo e negli organismi internazionali ( ad esempio la NATO) personaggi inadeguati e bibitari? possiamo permetterci di tenere fuori dal contesto democratico il 50% degli elettori e far finta di niente? – Nel 1940- dopo dieci mesi di ” non belligeranza- entrammo in guerra impreparati, certi che sarebbe durata poco – grazie al grande alleato- e che il nostro duce avrebbe fatto da mediatore al tavolo della pace e sappiamo come é andata a finire.

LA COSTITUZIONE ITALIANA VIETA INTERVENTI MILITARI( ART 11)

Oggi, siamo con un esercito inferiore per numero alla polizia militare ( 80.000 contro 130.000), con assaltatori della età media di 41 anni ( dato fornito dal capo di S M dell’esercito Generale Salvatore Farina al corriere della sera). Siamo senza carri armati agibili ( abbiamo i carri ” Centauro” che vanno solo su strada.. ( i più moderni risalgono agli anni 90) senza artiglieria ( parco obsoleto da anni) , con aerei di 40 anni fa e gli F35 moderni in consegna ( forse siamo a venti già consegnati); con il servizio militare di leva ” sospeso” dal 1997 – in realtà cancellato ad opera di Mattarella – e una gioventù che ha paura di vaccinarsi. In buono stato la Marina che con l’Ammiraglio Guido Venturoni si é preso tutti i bilanci passati, quelli più recenti sono stati drenati dall’aeronautica per gli F 35 e tra qualche anno sarà il turno dell’esercito a meno che non tocchi ai carabinieri..

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