LE BOMBE SULL’AFGANISTAN HANNO FATTO UNA VITTIMA: BIDEN

Testo battuto sabato ma pubblicato solo oggi grazie alla cessazione del servizio WIND TRE nell’area.

Zabibhullah Mujaid, portavoce dei Talebani ha dichiarato che il movimento degli “ Studenti in religione” é favorevole all’evacuazione degli americani.


Infatti, dalla dichiarazione di tregua in poi, gli americani non sono stati attaccati e questo ha reso disponibili concentramenti di più forze per attaccare i governativi.

L’intelligence USA ( e quella afgana) hanno realizzato gli ultimi, si spera, due buchi nell’acqua a dimostrazione – non solo della inefficienza- ma anche della mancanza di contatto con la realtà del paese e del loro stesso esercito.

1)Non si aspettavano il crollo psicologico dei militari afgani alla cessazione dell’appoggio aereo e logistico americano. Il che ha consentito ai talebani la presa di controllo di due terzi del paese in una settimana.

L’invasione d’Italia di Carlo VIII fu chiamata “la guerra dei gessi” dai segni che l’intendenza faceva sui punti di ristoro per le truppe. Fu l’impegno più gravoso data la mancanza di resistenza. E questa avanzata dei Talebani me la ricorda.

2)Prevedevano che l’attacco venisse dal sud del paese e sono stati sorpresi dall’attacco Nord-Sud. Credevano che il Nord fosse rimasto ai tempi di Massoud, il leone del Pamshir….

Su circa 140 distretti “conquistati” le truppe governative ne hanno riconquistati dieci.
Una campagna di omicidi mirati di piloti ha debilitato l’aeronautica afgana che sarebbe stato l’unico asso nella manica del presidente Ghani.

L’invio in urgenza di tremila uomini ( due battaglioni di Marines e uno di fanteria) in aggiunta ai seicento già a presidio dell’ambasciata USA e l’afflusso di militari inglesi a protezione di quella britannica, da la misura della della mancanza di cooperazione persino a livello di difesa ravvicinata sullo stesso percorso per l’aeroporto.
Ognuno per se.

La presenza di questa brigata ( più i mercenari delle compagnie private ancora in loco) dovrebbe tenere i talebani lontani da Kabul per qualche tempo e permettere negoziati, ma l’afflusso dei profughi nella capitale ( ah se qualcuno avesse letto Machiavelli !) renderà la situazione alimentare e logistica insostenibile per gli “assediati”.

Uno dei giovani generali dell’esercito governativo – Koshal Sadat 35 anni- ha dichiarato : “tutto ciò di cui un soldato ha bisogno é di un vero leader” cioè che le truppe sono disposte a battersi e a cessare le diserzioni, se a capo si trovassero un vero comandante ( sottinteso, non un fessacchiotto come il presidente Ashraf Ghani).

Insomma si rivive la situazione tipica americana con un docile ometto gradito agli occidentali ma per le stesse ragioni non apprezzato dal popolo e dai suoi stessi soldati.

Il portavoce del Pentagono citato ieri sera dal corrispondente RAI Di Bella, ha detto “ il denaro non può ottenere la volontà politica.”
Una bella ammissione. Giunge con un ritardo di almeno mille miliardi di dollari ( di cui una ventina nostri).

COSA SUCCEDERÀ

Gli Stati Uniti vorranno isolare il paese sostenendo che viola i diritti umani e che potrebbe “ nuovamente ospitare terroristi” ignorando che chi ospitava Ben Laden era il Pakistan….

Oltre a ignorare la storia dell’Afganistan ignorano- evidentemente – anche la geografia: trascurano che l’Afganistan confina col Pakistan e con l’Iran due paesi che NON possono neppure volendo isolare il vicino; gran parte degli abitanti sono nomadi e vivono di pastorizia ( transumanza frontaliera) e che quindi i consigli di sanzioni sono illusori e inefficaci. Anche i vicini russi saranno lieti di riannodare i rapporti con paese che li scacciò, in nome della solidarietà tra sanzionati…

Ignorano – o fingono di ignorare- anche le cronache dei giornali.
La Turchia é in eccellenti rapporti coi paesi summenzionati e con i tre “ stan” ( Kirghizistan, Turkmenistan,Uzbechistan) e sta affacciandosi sul problema nell’ottica di “rendersi utile” e rifornire il Pakistan di equipaggiamenti militari in sostituzione di eventuali sanzioni USA.

L’Iran ha in progetto un gas-oleodotto verso la Cina ( via Pakistan e…Afganistan) e la situazione é diventata favorevole.

Il complesso militare Russo Cinese ha appena completato una manovra militare congiunta di 13.000 uomini in Cina. Tra gli obbiettivi della esercitazione, verificare la capacità dei soldati russi di utilizzare armamento cinese.
Questo significa decuplicare in poco tempo la capacità di equipaggiamento russa e la pericolosità navale della Cina.

Esistono anche altri paesi , come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti che non isoleranno mai l’Afganistan e almeno questo avrebbero dovuto capirlo durante i lunghi, mesi di negoziati a Doha.

Era cominciata come una scampagnata di quei discoli della CIA a caccia di Ben Laden in Afganistan e rischia di concludersi come il più importante indebolimento strategico della storia degli Stati Uniti contro quasi l’Asia intera.

L’Organizzazione di Shangai , costituita da tutti i paesi confinanti citati, sarà lieta di accogliere il nuovo socio. By the Way, un altro sanzionato, la Bielorussia, é membro osservatore del gruppo, mentre gli USA si sono visti respingere la richiesta di adesione….

Al confronto, lo smacco siriano é una gaffe di poco conto e il problema palestinese una grana momentanea.

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Commenti

  • abrahammoriah  Il agosto 16, 2021 alle 9:10 am

    Analisi impeccabile, con due miei minori corallari: 1) La si confronti con le penose giaculatorie che sull’argomento vengono propinate da tutti i media nazionali e 2) collegato col punto 1, si rifletta sul fatto che una vicenda catastrofica per l’alleanza atlantica e per gli USA come quella Afghana non ha suscitato in nessuno, né a destra né a sinistra alcuna, alcuna riflessione significativa sul senso per l’Italia di mantenere l’odierno quadro di alleanze internazionali. L’unica cosa che unisce tutti gli odierni pifferai (poco) magici è
    frignare e fra le lacrime dire quanto sono cattivi i talebani … Massimo Morigi – 16 agosto 2021

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  • mimmovunque  Il agosto 16, 2021 alle 9:49 am

    Ottima ed impietosa analisi. Anche Taiwan, “la provincia ribelle”, sapendo di non poter contare sugli USA e la sua pretesa risolutezza, potrebbe tornare a miti consigli. E sarebbe lo smacco definitivo per gli USA. Nella sua miopia, Trum aveva ragione.

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    • Antoniodiceche  Il agosto 17, 2021 alle 4:32 PM

      Han fatto bene a uscire, ma sono usciti tardi e male…

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  • carlo cadorna  Il agosto 16, 2021 alle 10:03 am

    Tutto vero: però, sul piano strategico, continuare a spendere risorse che ora servono a mantenere la supremazia tecnologica sulla Cina, in questa guerra inutile sarebbe stato peggio. Si può discutere se vi era una via più elegante per uscirne, ma non la vedo…

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    • mimmovunque  Il agosto 16, 2021 alle 10:48 am

      Piano strategico: la cina tra 4 anni avra’ superiorita’ nei mari, rispetto ai russi non padroneggiano ancora bene i propellenti a stato solido, sono stati surglassati sui motori screamjet, al momento per andare sulla stazione spaziale e per mettere in orbita i satelliti si rivolgono ai russi, rosatom e’ fornitore di materia prima in tutto il nord america, non hanno piu’ sul loro suolo una catena di approvvigionamento militare (le pale degli apache gliele producono i cinesi…. ad esempio ma se ne potrebbero fare a centinaia). Certamente spendono molto e male: il caso degli F35 e’ emblematico dove per correggere gli evidenti errori di progettazione hanno fatto ricorso a soluzioni abbastanza pacchiane

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  • mimmovunque  Il agosto 17, 2021 alle 4:59 PM

    spero che abbia ragione. Ma i macro dati dicono che un conflitto favorevole agli occidentali dovra’ essere compiuto prima di 5 anni e con possibilmente con l’aiuto dei rus. Dopo l’aiuto russo sara’ indispensabile sempre che l’ipotesi di guerra nucleare non si concretizzi.

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