La quantità di disinformazione che viene paracadutata quotidianamente sulla pubblica opinione, specie italiana, è impressionante. La maggior parte del tempo cerco di non leggere per non scoraggiarmi e lasciar perdere.
Oggi, Pasqua, ho deciso di leggere i giornali sperando in una tregua, ma – tranne un pezzo del “Corriere della sera”che pettegolava su Auun Su Ky o come cavolo si chiama quella che definisco da sempre ” l’Arpia Birmana”, per il resto mal me ne incolse. Continua a leggere