Annette Schavan , dottoressa in filosofia e ministro della Pubblica Istruzione e ricerca scientifica ,
è strata messa sotto inchiesta dalla università di Dusseldorf che la sospetta di aver copiato la sua tesi di Laurea.
L’accusatore è lo Spiegel, il grande settimanale tedesco a diffusione nazionale della Gunhar und Jahre la grande editrice di Amburgo.
Annette, 57 anni, risponde dal Die Welt , il giornale della CDU , negando di essere colpevole ed ottenendo la solidarietà di Angela Merkel.
Mancano nove mesi alle elezioni.
Anche i liberali ( FDP) pur essendo partner della coalizione di governo, hanno preso le distanze attraverso il Frankfurter Allegemeine Sonntagszeitung chiedendo alla ministra di considerare le dimissioni accettando di andarsene “qualora si accertasse il non rispetto delle regole.”
Anche il preferito della Cancelliera Angela Merkel – Karl-Theodor zu Guttenberg , da allora soprannominato Von Googleberg – fu costretto a dimettersi per un analogo incidente occorsogli con l’Universita di Bayreuth che gli ritirò ( 2011) il diploma di laurea a plagio accertato.
I colpevolisti maligni ricordano che la ministra Schavan fu tra i più rigidi stigmatizzatori dell’evento Google dello scorso anno, mentre si ode già il coro mozartiano di ” così fan tutte ” da parte di quanti hanno a cuore l’innocenza di Annette e citano il caso acclarato del premier rumeno Victor Ponta che risulta aver copiato oltre duecento pagine senza che i suoi compatrioti lo penalizzassero elettoralmente.
Da noi, a parte pochi uomini politici che ignorano l’esistenza del diploma di laurea, gli altri si sono comprati il diploma che esibiscono fieri a prima richiesta in salotto durante le interviste a prestito se testate giornalistiche.
È ormai prassi consolidata del cursus honorum del PDL, ottenere prima il seggio in parlamento e solo dopo, dotarsi di una laurea a scelta tra l’Universita di Malta e quelle on line di preparazione statunitense. Per la lega, l’Albania continua a far premio.
A sinistra va scemando il numero di coloro che addebitano all’impegno antifascista il non aver condotto a termine la loro educazione.
È la nuova società multiculturale. Che siano ” multi” è vero, ma la cultura ” che c’azzecca?”
Forse , come dicono a Roma, erano ” Mejo i Maya”