Roma ha sempre avuto una vocazione universale anche prima di avere in sorte di diventare il centro della religione con più seguaci al mondo.
Attualmente Roma ospita nel suo seno quattro agenzie delle Nazioni Unite ( FAO, IFAD, PAM, e quella per la giustizia a via Giulia) e due Stati sovrani ( Vaticano e Ordine di Malta).
In città esistono quindi ben tre corpi diplomatici tutti felici del trattamento offerto dalla città, del clima, del cibo e della centralità della sede ai fini della carriera.
Le Nazioni Unite si domiciliarono a New York grazie alla donazione ( di Rockefeller) del terreno su cui poi nacque l’edificio diventato famoso nel mondo, come ” il palazzo di vetro”.
Il vantaggio di Rockefeller fu la valorizzazione dei terreni circostanti , ovviamente suoi.
Da qualche anno a questa parte stanno nascendo una serie di problemi connessi al padrone di casa che spesso minaccia di non riconoscere l’immunità a capi di stato invisi.
Molti diplomatici, rappresentanti permanenti, lamentano episodi di razzismo, il costo elevatissimo delle scuole, la mancanza di garanzie di immunità per le brutali e spicciative abitudini della polizia locale.p, il clima invernale inclemente.
I numerosi funzionari appartenenti ai più svariati paesi sarebbero lieti di operare in Europa per avere maggiore facilità logistica nei frequenti ritorni a casa, senza contare i timori di attentati che dall’attacco alle due torri è sempre presente in chi vive nel superstite simbolo di New York.
Il clima è difficile, specie per i provenienti dall’Africa, America Latina, Asia centrale.
Politicamente, l’ONU acquisterebbe credibilità politica in maniera direttamente proporzionale alla sua distanza da Washington e di questo gli Stati Uniti sono i primi ad essere consapevoli.
L’ONU sarebbe anche geograficamente più vicina ai tradizionali punti di crisi che richiedono i suoi interventi e dove il fattore tempo può salvare vite.
COSA SERVE ALL’ONU PER INSTALLARSI?
Un ambiente favorevole dal punto di vista ” sociale” e Roma è riconosciuta come la città più accogliente del mondo.
Un aeroporto dedicato e in esclusiva. Un riconoscimento di extraterritorialità e i privilegi diplomatici previsti dalla convenzione di Varsavia. Inoltre le altre sedi ONU in Svizzera e Austria, sarebbero a un’ora di volo anziché dieci.
Roma dispone di tre università italiane pubbliche e sei private, di cui due americane.
DOVE POTREBBE INSTALLARSI? CON VANTAGGI PER CHI?
Nella zona di Pratica di mare, dove si tenne il G8 . Esiste un vastissimo appezzamento demaniale – un tempo poligono di artiglieria – con tanto di aeroporto.
Quindi niente costi per lo Stato.
Assegnare il terreno alle Nazioni Unite, riconoscendone la sovranità , provocherebbe la costruzione una vasta serie di immobili per uffici, il riattamento dell’aeroporto, la costruzione di alloggi per almeno cinquemila famiglie e il rifiorire dell’intera zona del litorale pontino con prime e seconde case, impieghi con stipendi alti, e un flusso di turismo di élite verso Roma, l’Etruria, le isole pontine e quelle del golfo di Napoli, in ogni fine settimana dell’anno.
LA LOGISTICA DI RACCORDO
La Regione ha già stanziato a inizio anno 2012, per puro caso, le somme necessarie per l’autostrada pontina ( nuova) e quindi il collegamento sarebbe assicurato quasi in anticipo rispetto ai tempi.
Il complesso di costruzioni, l’afflusso turistico, il traffico diplomatico, i posti di lavoro ausiliari ( oltre ottomila) garantirebbero ricchezza e benessere a mezza regione.
Avevo studiato il progetto nell’ambito del contratto di marketing territoriale per il quale avevo legittimamente vinto una gara pubblica. L’Italia aveva pronto l’accesso al Consiglio di sicurezza e alcune strutture ONU ( come gli acquisti UNICEF che sono in Danimarca) avevano assicurato il loro appoggio.
PERCHÉ NON SI È FATTO NULLA
L’Assessore Augello non ce ne ha dato modo. Dopo aver incassato, grazie al nostro lavoro, la premialitá della UE ( dieci miliardi di lire) ha tolto – minacciando il dirigente responsabile della misura – il contratto alla mia RTI, benché esistesse una delibera dell’ente erogante che si dichiarava non in grado di fare il lavoro, affidandolo a suo cugino, assicurando così benessere a una famiglia bisognosa : la sua.
Intelligenti pauca.