Il 23 marzo saranno 40 anni che faccio l’imprenditore, ho avuto fino a settanta persone alle dipendenze e l’ articolo 18 dello statuto dei lavoratori e’ stato usato contro gli interessi aziendali in più occasioni, ma mai in maniera ” industriale”.
Intendo dire che si e’ trattato di casi sporadici attuati da elementi che una accurata selezione iniziale avrebbe dovuto segnalare come problematici e comunque attuati
con la complicità di giudici che un esame psicologico avrebbe inabilitato senza esitazioni.
Poiché oltre il 90% delle aziende italiane e’ costituito da imprese con meno di quindici dipendenti, il criterio di giusta causa, ben applicato, non dovrebbe spaventare nessuno.
In uno dei casi che ho vissuto di recente, il giudice del lavoro di Roma ha condannato
il ” lavoratore” alle spese di giudizio, benché fosse anche portatore di handicap.
Questa premessa per dire che a mia esperienza, benché l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori sia stato mal impostato, non trovo che rappresenti un ostacolo maggiore a investimenti in Italia.
Credo inoltre fermamente che , se il ministro del Lavoro o quello dell’Economia conoscessero anche un solo nome di un investitore disponibile a installarsi in Italia in maniera significativa in cambio dell’abolizione dell’articolo 18, l’avrebero già propagandato ai quattro venti.
Quindi non si tratta di propiziare un nuovo investimento, ma forse di facilitare un passaggio di mano.
Quel che impedisce gli investimenti e’ il tempo da dedicare a pratiche assurde tipo il certificato antimafia, pratiche antiche e vessatorie, ricatti dei vigili urbani, visite con occhi mendici di alcuni addetti dell’Agenzia delle Entrate , le interpretazioni capziose di azzeccagarbugli su leggi e pandette incomprensibili, una legislazione fiscale rapace che chiede alle aziende di pagare le tasse anticipatamente rispetto al reddito, una rete web inadeguata, la mancanza di personale con adeguata conoscenza delle lingue e esperienza internazionale.
Impossibile dunque che questa priorità del governo sia una priorità reale.
E’ probabile invece che si tratti di una ” condicio sine qua non” posta per l’acquisto di qualche
” polmone” dell’economia italiana che qualcuno può aver interesse a comprare , più per eliminarlo dal mercato ed ereditarne la ” Market share” che per assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali.
Visto che il ministro del lavoro e’ piemontese, non e’ difficile immaginare malignamente di chi potrebbe trattarsi e chi sia interessato a vendere.
Certo, anche il precedente ministro del lavoro, curiosamente appartenente alla scuola politica che ha inserito nei codici il criterio di giusta causa, e’ stato favorevole alla abolizione dell’articolo 18.
Le industrie italiane in crisi occupazionale appartengono a due grandi famiglie con un surplus di forza lavoro: Finmeccanica e Fiat.
In entrambi i casi, gli acquirenti di una specifica parte di ciascun gruppo, sono Francesi e in Francia , in aprile ci sono le elezioni.
Rispondere Sarkono’.
Commenti
Credo che le cose stiano ancora peggio.
Per aiutare un amico ad aprire il suo studio in un mio immobile ho cercato di capire come inquadrarlo, come tassarlo, come suggerirgli di regolarizzare la posizione della moglie.
Esempio: io che affitto locali diversi come posso fare? L’Agenzia delle Entrate non sapeva che pesci prendere e mi ha rinviato all’Associazione dei piccoli proprietari; l’Associazione mi ha girato alla ‘Linea amica’ del governo; il governo -dopo 4 cortesi telefonate- mi ha detto di rivolgermi al segretario cittadino degli immobiliaristi. Per sapere che legge devo appplicare.
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Hanno fatto centinaia di migliaia di leggi anche contradditorie, e sono i primi a non saperle gestire.
SE CHIEDI LORO COME FARE PRIMA DI FARLO, NON SANNO COSA DIRTI. Tu vai avanti, che poi vengo a controllare.
Infatti non è finita: prima non sanno cosa devi fare, poi però vengono a controllare.
A controllare cosa, se loro non sanno darti una regola certa PRIMA ?
Beh, si va a “interpretazioni”: il funzionario, l’ispettore, il tizio che A VALLE viene a controllare, “interpreta la norma”. La norma dipende dal tizio. E dipende da come si è svegliato, quando ha fatto il concorso (perchè conoscere le leggi recenti non se ne parla), e, non di rado, da quanto vuole.
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E se gli chiedi come mai sono impazziti, non capiscono di che parli.
Se gli dici che la certezza del diritto è il cardine di qualunque comunità, strabuzzano gli occhi. Poi allargano le braccia. Alla fine la risolvono spiegandoti che la cosa non è di loro “competenza”.
🙂
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Se te lo dicono prima, il gioco finisce. Loro si assumono la responsabilita’ e tu stai al coperto…..
Quel che vale e’ non il 18, ma l’articolo quinto (” chi c’ha i soldi in mano, ha vinto”)
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che “articolo 18” esiste a protezione della nostra casta di politici corrotti, profittatori e ladri, se camera e senato non sono ancora svuotati per “giusta causa” ??
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