Archivi del giorno: dicembre 10, 2011

L’INGHILTERRA VUOLE RESTARE CON L’EUROPA E TUTTI LE REGGONO IL GIOCO

Tutti i giornali esprimono sgomento per ” il gran rifiuto” di David Cameron di aderire all’idea di abdicare alla propria sovranità ( quella di lui, non dell’Inghilterra) a favore del Manuel Barroso di turno.
Armonizzare le politiche fiscali vuol dire far fare il bilancio a quelli che De Gaule definì ” burocrati apatridi” e oggi sappiamo quanto avesse visto giusto.
Naturalmente e’ escluso che l’Inghilterra giochi da sola la propria partita.
Lo stesso Cameron ha dichiarato. – lo abbiamo riportato su questo blog – che l’Inghilterra agli occhi dell’America ha importanza principalmente per la sua influenza sulle decisioni di Bruxelles.
Tutti i punti di vista USA diventano i punti di vista inglesi in sede comunitaria e questo non e’ un segreto per nessuno.
Se ai partigiani dell’alleanza transatlantica britannici che proponevano una piu stretta intesa con gli USA il Premier inglese ha risposto in questo modo ed io l’ho riportato, e’ evidente che solo Sarkosi non se ne e’ accorto, oppure e’ disinformazione.
Anche la scena della mancata stretta di mano tra i due capi e’ disinformazione ben fatta, in quanto e’ ovvio che nel corso di una riunione che dura tutto il giorno, non ci si da la mano ogni volta che ci si incontra, ma ALL’arrivo e alla partenza.
Il saluto ogni volta che ci si incontra, lo fanno solo i galeotti durante l’ora d’aria ( osservazione antropologica di un sociologo) per smorzare l’ aggressività che e’ massima in quegli ambienti.
In realtà Cameron ha preso la palla al balzo e ha capito che Sarkosi su questa vicenda si gioca le residue probabilità di essere rieletto ed e’ pronto a tutto per non far fallire il negoziato di cui si e’ reso portavoce ufficiale. Anche Sarkosy sa che senza un successo personale, non ha alcuna probabilità di rielezione.
L’ Inghilterra presenterà una serie di rivendicazioni accuratamente preparate dai tecnici del Foreign office e otterrà tutto quel che chiederà, inclusa qualche guarentigia sul bilancio da far approvare ai burocrati di Bruxelles.
Sarkosy avrà il suo successo a Marzo, in epoca elettorale.
Notevole il coro di stampa che sta preparando il letto a Cameron, lasciando intendere che
l’ abbandono dell’accordo sui criteri comuni di bilancio ( ancora sconosciuti) da parte dell’Inghilterra sarebbe un disastro.
Il fatto che l’accordo sia concordato, e’ dimostrato dal fatto che tutta la stampa francese ha adottato toni da crisi dell’Europa. Anche i fogli filo Sarkosi.
In tutta Europa la posizione di Cameron ha avuto l’onore dei titoli di prima pagina e nessuno ha detto quel che sanno tutti: l’ Inghilterra si appresta a mietere ancora un buon raccolto di concessioni a spese dei partners.
Noi abbiamo troppi debiti con la Francia per opporci: abbiamo in scadenza ad aprile 400 miliardi di euro di debito pubblico e a decidere sarà il piccolo Nicolas.

UN PO DI PEPE NEL MINESTRONE

Il direttore romano di Equitalia e’ stato oggetto di un attentato, reso piu’ odioso dal fatto di essersi svolto in clima natalizio.
Per fortuna – o calcolo degli attentatori – e’ rimasto ferito, anche se una ferita all’occhio non può essere presa alla leggera.
Questa federazione anarchica non e’ nuova a imprese di questo genere anche in Italia.
Ricordo in particolare la stessa firma per un attentato all’ambasciata svizzera ( e forse anche a un’altra).
Non ci vuole Sherlock Holmes per capire che questo gruppo terroristico e’ stato creato per scandire i momenti salienti della crisi economico- finanziaria e ” decide” di colpire solo in Italia e Grecia.
Un governo ben consigliato in termini di comunicazione, avrebbe evitato di mettere l’accento sui sacrifici imposti alla classe meno abbiente e avrebbe cercato altre ragioni di legittimazione politica.
Adesso questa oscura coschetta di terroristi ad orologeria, raggiunge il sogno dei “rivoluzionari” del 1968: Posizionarsi come i Robin Hood in difesa dei poveri contro l’occhiuto esattore delle tasse che vessa gli abitanti già’ colpiti dalla carestia.
In questa opera hanno la loro parte sia le ripetute interviste del Presidente di Equitalia – fare l’esattore e’ un mestiere che richiede discrezione – che alcune disattenzioni alla legge, ripetutamente violata, mettendo l’ipoteca sulla casa anche a persone che dovevano all’erario cifre di poco conto.
Inoltre se vogliamo rendere credibile la volontà’ del governo di entrare in Europa ed essere europei, bisognerebbe comunicare non con toni gentili e comportamenti aggressivi e prevaricatori, ma piuttosto smettendola con le decisioni amministrative di stampo borbonico, inclusa l’immediata esazione di cifre in contenzioso ( che si potrebbe sveltire altrimenti), l’applicazione di parametri predeterminati ( che in periodi di crisi non hanno ragione d’essere considerati validi) ed altre piccole rivincite che una burocrazia frustrata prende sulle persone sbagliate.
Al terrorismo burocratico- fiscale la risposta, prima o poi, e’ assordante.