Ricorderete che il 3 maggio scorso scrissi un post sul progetto Algeria (” tra la gallina di Ben Laden e l’uovo di Gheddafi.”…). L’idea si è rivelata fattibile. Tanto e vero che i francesi ci si sono precipitati ed hanno fatto un solo boccone, rinnovando la tradizionale partnership con la Germania. Gli uni producono , gli altri distribuiscono.
Lo si scopre dal bilancio che la società TERNA presenterà in assemblea domani.
In data 30 settembre 2010, l’ottima società italiana – ha raddoppiato il suo valore in pochi anni- ha sottoscritto un aumento di capitale nella DESERTEC INDUSTRIAL di Monaco di Baviera: il 5,6% ” in condizioni di parità con altri soci di quel “range”. Una formula cortese per non dire “di serie B”. Comunque è una mezza buona notizia.
L’ investimento , di per se non elevato ( 130.000 euro tra capitale e sovrapprezzo) ci auguriamo preluda a un ruolo impegnativo nel progetto e ad ulteriori investimenti .
La TERNA è quasi una società pubblica e di questo possiamo rallegrarci (il 67% dell’azionariato è italiano. Col 30% della cassa depositi e prestiti , il 5,1 % di Enel; le Generali al 2%, Romano Minozzi 4,4%. Il restante è in mano a stranieri)
Questo significa che ci siamo inseriti nel progetto. Resta da vedere se nella ripartizione dei ruoli si sia tenuto conto della importanza del partner Italia e se ci sia la possibilità di ottenere un ruolo più di rilievo visti i danni che abbiamo subito in Libia. Se avessimo preso l’iniziativa, avremmo certo maggiori prospettive.Il progetto è ancora sulla carta e un’azione incisiva della nostra diplomazia potrebbe farci ottenere una partecipazione più significativa.
La cattiva notizia è che il 7 gennaio 2011 a Parigi si è costituita la MEDGRID con 19 partners al 5% che ha l’obbiettivo di commercializzare “in Francia e all’Estero” ( di Europa non si parla) 20 Giga di energia elettrica provenienti da Desertec. Il progetto fa riferimento al PSM (Plan solaire mediterraneen) concordato con l’UfM ( Union for the Mediterranean).
Evidentemente si è trattato del canto del cigno di Mubarak che assieme a Sarkosi era copresidente dell’organismo UE creato appositamente, visto che altro non ha fatto. In assenza del segretario generale – era stato proposto un giordano – c’é un vice segretario generale italiano ( Cardarelli ex Montedison) che deve aver certamente informato le nostre autorità.
Il progetto è – fortunatamente – ancora sulla carta, ma se vogliamo renderci conto di cosa significhi, basterà questo dato: 20 Giga sono l’equivalente di dieci centrali nucleari in termini di potenza erogata. La superficie di deserto da attrezzare è superiore del 10% a quella dell’intero Lazio.
Con quali tecnoligie sarà prodotta? da dove passerà questa energia? E’ ancora possibile ipotizzare un consorzio Marocco-Algero-italiano ? O il concetto di progetto mediterraneo significa fare da terreno di caccia per gli europei del Nord?
Non fate rumore. Potreste svegliare il ministero.