Dal Canada mi arriva questo racconto che ho tradotto dal francese..
Viene dato come vero, ma anche se vero non fosse, lo sarebbe egualmente.
Lettera di una madre a un’altra madre, dopo aver visto il telegiornale di Radio-Canada.
Cara Signora,
ho visto la sua energica protesta davanti alle telecamere contro il trasferimento di suo figlio dalla prigione di Bordeaux (Canada) alla prigione di Port-Cartier (Quebec). Ho ascoltato il suo rincrescimento e le sue lamentele per la distanza che ora la separa da suo figlio e per le difficoltà che lei ha a spostarsi per visitarlo.
Ho visto anche la copertura mediatica che il fatto ha ottenuto dai giornalisti e dai reporters, un fatto che interessa altre madri come lei, le quali sono difese da varie organizzazioni per la difesa dei diritti dell’uomo e simili.
Anch’io sono una mamma e posso ben comprendere le sue proteste e il suo scontento. Voglio unirmi alla sua lotta perché, come vedrà, c’è anche per me una grande distanza che mi separa da mio figlio.
Io lavoro, ma guadagno poco e ho le stesse sue difficoltà finanziarie per visitarlo.
Con tutti i miei sacrifici, non posso andargli a far visita se non la domenica, dal momento che durante tutta la settimana, sabato compreso, io lavoro e ho anche altri obblighi familiari verso gli altri miei figli.
Nel caso che lei ancora non abbia capito, io sono la mamma del ragazzo crudelmente assassinato da suo figlio, mentre lavorava in una stazione di servizio la notte per pagarsi gli studi e aiutare la sua famiglia. Andrò da lui domenica prossima. Mentre lei prenderà suo figlio nelle sue braccia e l’abbraccerà, io porrò qualche fiore sulla tomba che lo accoglie nel cimitero della mia città.
Dimenticavo: può sentirsi rassicurata: lo Stato mi prende con le tasse una piccola parte del mio modesto salario per pagare i nuovi materassi dove dorme suo figlio, dal momento che lui ha bruciato i precedenti nella prigione ove sconta la sua pena, assegnatagli per il crimine odioso che ha commesso.
Per finire e sempre come mamma, io chiedo a tutti, in tutto il mondo, di far circolare questa lettera, per quanto intima sia; forse arriveremo così un giorno a fermare questa inversione dei valori umani.
