Il ministro La Russa è in TV da due giorni. Continua a rivendicare come un merito il fatto di non aver armato i nostri cacciabombardieri con bombe, vittima com’è della strana idea di distinguere le armi tra offensive e difensive. Qualcuno spieghi, a lui ed all’on Fassino, per favore,
che “arma offensiva” può essere anche una statuetta del Duomo di Milano. E arma difensiva può essere anche un arsenale nucleare se dissuade qualcuno dall’attaccare. Questo pregiudizio teorico lo aveva anche Hitler: ritenendo i bombardieri mezzi offensivi dette loro la precedenza nella produzione a svantaggio dei caccia. Perse la battaglia d’Inghilterra ( cfr memorie del gen Galland) anche perché gli inglesi costruirono più caccia.
Il dramma di abbandono vissuto dai nostri militari, è figlio di questo pregiudizio difensivista.
Inviati per dare all’Italia un posto tra le “nazioni di prima fila ” in ambito NATO, i militari avevano come scopo l’essere accolti dagli USA nel club degli alleati affidabili.
L‘obbiettivo dell’intervento in Afganistan è quindi stato raggiunto con l’intervento medesimo ( il modello è stato Cavour e la spedizione di Crimea del 1854). Per favore non parli di antiterrorismo o di tener lontani i terroristi dall’Italia. Casomai il contrario. La vendetta è un cardine della cultura afgana.
Nessuno si è preoccupato di calibrare il nostro contingente sul posto, con una strategia coerente coi mezzi a disposizione , o, una volta variata la strategia – nostra o loro – , di adeguare mezzi e addestramento.
Per fare la guerra, servono tre cose: soldi, soldi e soldi. Se non ce ne sono, non si fa, oppure si fa pagare agli alleati a fronte del sangue versato, un prezzo politico importante quale il comando di ISAF o la segreteria generale della NATO che non occupiamo dai tempi di Manlio Brosio.
Prova ne sia che cambiata la strategia – dalla scorta ai convogli terrestri alla occupazione e mantenimento di territori – hanno pensato che bastasse una maggiore corazzatura dei mezzi di trasporto, ma non è stata prevista la copertura aerea armata e – sembra evidente – non è stato rivisto l’addestramento degli uomini, cambiando le regole d’ingaggio.
Lei, ministro ha ordinato “niente bombe” quando la guerriglia si stava organizzando. Scelta politicamente audace e militarmente rischiosa. Cambiata la strategia avversaria, nessuno si è fatto avanti per farle notare che l’ordine era ormai , nel migliore dei casi, desueto.
Nessun Capo di Stato Maggiore che si sia dimesso per difendere la vita dei suoi uomini ponendo un limite tecnico al suo entusiasmo neofita. In questo campo non ci si può improvvisare una cultura. E bisogna guardarsi dal servilismo di chi tace e poi scarica le colpe sull’autorità politica.
E’ sbagliata la strategia, signor ministro, per vincere la guerra mirante al controllo e presidio dei territori – lo ha insegnato la guerra d’Algeria – servono elicotteri e la copertura aerea per questi mezzi da sbarco del deserto.
I guerriglieri considerano l’elicottero il nemico imbattibile, più veloce, quindi capace di sorpresa in ogni terreno, più armato e quindi imbattibile. Gli elicotteri vanno però difesi da aerei armati . Come armare gli aerei è necessario deciderlo di volta in volta, da tecnici e sul posto.
E’ sbagliata anche la tattica, signor ministro, se un convoglio viene attaccato,
un terzo delle forze deve agganciare il nemico abbandonando i compiti di scorta e inseguendo gli attaccanti fino alla morte nostra o loro. La guerra di guerriglia è così, signor ministro. Ed è un combattimento difensivo, questo è certo.
Gli americani perdono le guerre asimmetriche perché affidano l’inseguimento del nemico , prima all’artiglieria ( veda i reportages del gen Dayan dopo il suo viaggio in Viet nam. Li ha pubblicati l’Espresso a suo tempo), poi all’aeronautica e adesso coi drone senza pilota. L’idea sarebbe stata buona e “lifes saving”se avesse dimostrato di funzionare. In realtà, non ci sono mai state tante vittime civili come in questi periodi di “guerre intelligenti”.
La funzione della politica , signor ministro, sta nel decidere della guerra e della pace; nel finanziare lo sforzo bellico e nel deliberare le alleanze. Eventualmente nel decidere l’utilizzo di armi non convenzionali.
L’autorità per decidere la strategia e condurre i combattimenti, signor ministro, deve essere trasmessa da lei ai capi militari competenti e lo fan le Camere deliberando lo stato di guerra. Anche in una sola regione ( cfr proposta Almirante contro la Mafia).


Commenti
Una sola domanda, per un argomento troppo “tecnico” per me: come possono “le Camere deliberare lo stato di guerra” se (art. 11 della Costituzione)”l’Italia ripudia la guerra… come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” ? Forse perché la faccenda di Afghanistan non é una “controversia internazionale” ? Come si concilia la faccenda con l’art. 5 del trattato istitutivo della NATO ( ricordo che fu d’Alema a dire in TV al tempo della guerra contro la Serbia: “La NATO siamo noi” ). Non sarebbe ora di finire anche l’ipocrisia di origine costituzionale ? GiC
"Mi piace""Mi piace"
si tratta dello stesso tipo di miracolo compiuto dalla costituzione secondo la quale l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, mentre abbiamo qualche milione di disoccupati;
"Mi piace""Mi piace"
Il mio amico Giorgio ha ragione quando dice che reagisco meglio nelle risposte che negli articoli. Sennò che reazionario sarei? Non sopporto più i belati di Frattini che si affanna a dire che siamo un corpo di pace e che hanno fatto uscire le bambine dal medioevo mandandole a scuola. Bene! così appena saranno violentate dallo zi’ Michele di turno, potranno scriverlo su Internet !
” L’AGGRESSORE E’ AMANTE DELLA PACE. EGLI VORREBBE INFATTI CONQUISTARE LE NOSTRE CASE, SENZA SPARARE UN SOL COLPO” Bin Laden? No: Clausewitz ” Della guerra” nel capitolo V “Della superiorità della difesa strategica”.
Il Ministro della Difesa USA Gates, ha dichiarato ufficialmente che mandare le truppe in Irak per trattenere cost^ i terroristi, è stata una sciocchezza del suo predecessore. Infatti ha sottratto uomini e mezzi al presidio degli obbiettivi strategici in Patria. Inolttre, mentre tutti sanno perché il mondo ce l’ha con gli anglosassoni, mi dite perché dovrebbe avercela con noi italiani( salvo peccatucci dell’ultimo periodo)? Per favore, Giorgio, lo dici a La Russa così smette di prendercfi per fessi?
"Mi piace""Mi piace"