Il Partito d’Azione,( Parri, La Malfa, Calamandrei, Lombardi) nella sua piattaforma programmatica presentata per la Costituente, propone la Repubblica Presidenziale come elemento primario di un radicale rinnovamento dello Stato:
“1. La Repubblica democratica presidenziale
Il partito d’Azione vuole l’abolizione della Monarchia e l’instaurazione di una Repubblica democratica che garantisca le libertà della persona, i diritti delle minoranze e la stabilità di Governo. Esso propugna perciò la Repubblica presidenziale, di tipo americano, cioè una forma di Stato, in cui il Presidente della Repubblica, eletto direttamente dal popolo, sia ad un tempo Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il potere legislativo viene esercitato dal Parlamento eletto a scrutinio universale, maschile e femminile, diretto e segreto.
Una Corte suprema per le garanzie costituzionali, composta da magistrati, esercita il controllo sulla costituzionalità delle leggi.
La Costituzione deve tutelare l’indipendenza della magistratura, e la dignità della sua funzione.
La libertà e l’indipendenza della stampa, rafforzata dalla pubblicità delle sue fonti finanziarie, deve essere assicurata.
Si ricostruisce così, in forma moderna, quella divisione dei poteri, tra esecutivo, legislativo e giudiziario, con ferma garanzia di indipendenza e della forza di ciascuno di questi poteri, la cui realtà fu compromessa da quella corruzione e degenerazione del parlamentarismo da cui nacque la dittatura fascista.”
Non solo è significativo che nella piattaforma programmatica si accenni al Parlamentarismo come fenomeno degenerativo che favorì – assieme ad altri – l’avvento del fascismo ( aspetto sempre più sfumato nelle analisi successive) ma è anche riscontrabile, nel secondo paragrafo, dedicato alla riforma autonomistica dello Stato, la comprensione della necessità di una coerenza del sistema, per cui viene proposta l’abolizione dell’ordinamento prefettizio, e si afferma:
” si istutuisce L’Ente regione, le cui funzioni saranno anche, oltre a quelle amministrative, e sempre nei quadri del superiore interesse nazionale, dispositive e normative per tutte le materie che toccano profondamente gli interessi pubblici ed economici della regione stessa. L’Ente regione verrà retto da un Parlamento ed un governatore, ambedue elettivi.”
Alla fine dei lavori della Costituente, Calamandrei passò al suo vicino ( Pacciardi) un foglietto che commentava l’esito dei lavori:
” Aspettavam l’evento/ tutti lieti
e abbiamo avuto questa / Dio ci aiuti
Repubblica Monarchica/dei preti”
Segue alla prossima puntata