Quel che hanno di buono le elezioni è che nell’imminenza dell’evento, fanno scoppiare le fogne come all’arrivo dei temporali.
Il portavoce del ministero dell’interno ha ammesso venerdì scorso che tra il 2008 e il 2010 , visti i progressi della Bielorussia verso la democrazia ( constatati da chi? Dalla UE?) ha ritenuto di addestrare oltre 400 guardie di frontiera bielorusse.
Il ministro dell’interno era all’epoca, Schauble, il Catone dei Greci indebitati?
È probabile che i fondi per l’operazione ( triennale) siano di provenienza U.E.
Il ” Tagespiegel” ha allungato, non smentito, il periodo di addestramento fino al 2011 e la formazione ad altre discipline poliziesche, se è vero come è vero, che alle manifestazioni antinucleari svoltesi in Germania nel 2010, partecipò un non definito, ma non piccolo, numero di funzionari di polizia bielorussi in veste di “osservatori”.
Strano per guardie di frontiera, normale per attività di repressione di manifestazioni.
Pare che i ” segni di implementazione democratica” notati dai tedeschi, non abbiano poi retto agli oltre seicento arresti post elettorali fatti da LUKASHENKO , dove tra i galeotti figuravano anche alcuni candidati alle elezioni.
Interessante il fatto che l’Unione Europea sia disponibile a finanziare la formazione dei poliziotti di un paese definito dittatoriale dai suoi stessi canoni, ma non abbia i denari necessari ad aiutare i cittadini greci che un mestiere nuovo vorrebbero proprio impararlo per sopravvivere in questi tempi difficili.